Confindustria Alberghi è stata audita oggi in videoconferenza, presso la Commissione Attività produttive, nell'ambito dell'esame in sede consultiva del disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e Bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
Sul fronte del turismo invernale siamo davvero molto preoccupati per le notizie di stampa che parlano in queste ore della previsione di chiusura degli impianti sciistici, un colpo di grazia all’economia della montagna che rischia di travolgere anche il settore alberghiero.
L’ultima edizione del barometro trimestrale pubblicato congiuntamente da ForwardKeys e European Cities Marketing, rivela che le destinazioni più resilienti d’Europa di fronte al Covid-19 sono quelle di sempre, con Parigi, che normalmente è la seconda destinazione più popolare, salita al primo posto, anche se le sue prenotazioni sono inferiori dell’82,3% rispetto ai livelli del 2019.
Secondo un’indagine di Booking.com, il 71% degli italiani farà più attenzione al prezzo nell’organizzazione di un viaggio dopo il Coronavirus, mentre il 71% si aspetta che le aziende del settore incoraggino gli spostamenti futuri offrendo sconti e promozioni. Emerge anche che due viaggiatori italiani su cinque (45%) preferiscono un viaggio a un prezzo scontato in un posto che normalmente non avrebbero considerato, piuttosto che spendere di più per una meta da favola.
Secondo l'ultimo rapporto "Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel: Wave 2" pubblicato dalla European Travel Commission (Etc) i viaggiatori europei hanno un atteggiamento stabile e positivo nei confronti del viaggio, ma i timori di ammalarsi a destinazione e le restrizioni di quarantena hanno portato a posticipare i viaggi al 2021.
Analogamente ai risultati del primo rapporto, la maggioranza degli intervistati (54%), indica che intende fare un viaggio nei prossimi sei mesi.
Volagratis.com ha individuato 6 travel trends che saranno protagonisti nel 2021.
1) Staycation: viaggiare in casa, o quasi: un fenomeno che è esploso quest’anno in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e che ha portato ad una diminuzione dei viaggi aerei. Gli italiani hanno scelto di viaggiare ‘in casa’ e a ‘corto raggio’, spostandosi soprattutto in auto o in treno.
Lo dimostrano anche i dati registrati quest’estate da Volagratis.com secondo i quali l’Italia insieme alla Spagna ha puntato molto sul turismo domestico, con un 54% di viaggiatori ( rispetto al 36% dello stesso periodo dell’anno precedente) che ha scelto di rimanere entro i confini nazionali.
Secondo Aci Europe la crisi Covid-19 ha sconvolto il ranking dei primi 10 aeroporti del continente europeo: London Heathrow è al decimo posto, Parigi CdG all’ottavo, Amsterdam Schiphol al nono. Un vero e proprio ribaltone che ha portato ad occupare le prime cinque posizioni a due scali russi (Mosca Sheremetyevo e Mosca Domodedovo, rispettivamente al secondo e al terzo posto) e tre turchi (Antalya, in prima posizione; e i due aeroporti di Istanbul, in quarta e quinta posizione).
Il Natale senza turisti costa 4,1 miliardi solo per le mancate spese degli oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in vacanza nel periodo delle feste. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè, in riferimento al dibattito di questi giorni sulla pandemia. A preoccupare sono gli interrogativi sull’andamento del contagio destinati ad influenzare i comportamenti, con le misure di limitazione degli spostamenti, le chiusure di bar e ristoranti e le difficoltà nelle vendite per i negozi, ma a pesare è anche la cancellazione di eventi tradizionali di fine anno a partire da sagre, feste paesane e mercatini natalizi.
La flessione dell’attività economica causata dalla pandemia si rifletterà – anche dopo le misure di sostegno approntate dal Governo – in un aumento delle probabilità di insolvenza delle imprese, con una probabilità media complessiva di default che sale al 3-4,4% e che si concentra sui settori più colpiti: ristorazione, alloggio, attività artistiche, dove le percentuali si attestano rispettivamente a quasi il 6% per le prime due, e a più del 4% per la terza.
Nel governo prevale la linea del rigore: Natale e Capodanno senza cenoni, veglioni e con le piste da sci chiuse. Le vacanze sulla neve saranno vietate anche nelle zone gialle, per evitare di ripetere gli errori commessi l’estate scorsa e per non favorire una possibile terza ondata pandemica. Anche se il governo sta lavorando ad una iniziativa europea. L’idea è di consentire l’apertura degli impianti alla fine di gennaio, se i numeri continueranno a essere sotto controllo, con l’arrivo del vaccino.
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