Nonostante quest'estate i segnali da parte dei turisti cinesi siano stati ancora timidi, le prospettive per il futuro sono più incoraggianti e il nostro continente ne esce privilegiato. L’analisi è di Ipk International, il cui studio è stato presentato durante l’Itb China recentemente conclusosi a Shanghai. Mentre nel 2019 la Cina era il quarto mercato di origine più grande del mondo con circa 70 milioni di viaggi, nel 2022 è stata superata da moltissimi Paesi con tassi di recupero decisamente più elevati, a causa delle severe e prolungate restrizioni ai viaggi che hanno rallentato significativamente la ripresa.Ora, però, la voglia di viaggiare dei cinesi è prepotentemente tornata alla ribalta,con circa il 50% degli intervistati che intende andare all’estero nei prossimi 12 mesi e, sepossibile, più spesso che in passato. Un ulteriore 44% vorrebbe effettuare tanti viaggi oltre confine come nel 2019, mentre è irrisoria la percentuale di coloro che non intendono piùmuoversi come prima della pandemia.
Secondo quanto certificato dalla società di ricerche GlobalData, il settore dei viaggi e del turismo ha registrato un notevole calo delle attività di deal nel periodo gennaio-agosto 2023, pari al -36,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.Questa contrazione ha interessato vari tipi di operazioni, tra cui fusioni e acquisizioni private equity e finanziamenti di rischio, a causa delle crescenti incertezze economiche in varie regioni del mondo e delle forti tensioni geopolitiche legate a conflitti che giocano sempre un ruolo significativo nell’influenzare iniziative finanziarie tra società. Nel dettaglio, il database in possesso di GlobalData ha segnalato che nel periodo gennaio-agosto 2023, in questo comparto ci sono state circa 480 offerte, rispetto alle 750 certificate nello stesso periodo del 2022. Gli analisti attribuiscono gran parte di questa scarsa attività di operazioni finanziarie a tre specifici fattori, quali l’aumento dei tassi d’interesse, i crescenti timori di recessione mondiale e l’instabilità geopolitica in molti Paesi del mondo.
Secondo gli ultimi dati dell’Unwto, il numero degli arrivi internazionali tra gennaio e luglio 2023 ha raggiunto l’84% dei livelli pre covid, con Medio Oriente, Europa e Africa a guidare la ripresa del settore globale.
In sostanza, la domanda turistica continua a mostrare una notevole resilienza, anche di fronte alle sfide economiche e geopolitiche, come certifica il nuovo numero del Barometro Mondiale del Turismo dell’Unwto:
– 700 milioni di turisti hanno viaggiato a livello internazionale tra gennaio e luglio 2023, il 43% in
più rispetto allo stesso periodo del 2022.
– Luglio è stato il mese più trafficato con 145 milioni di viaggiatori internazionali registrati, circa il 20% del totale dei sette mesi.
Nel dettaglio, il Medio Oriente ha riportato i migliori risultati tra gennaio e luglio 2023, con arrivi superiori del 20%, ai livelli pre pandemia. L’Europa, la più grande area di destinazione del mondo, ha raggiunto il 91% dei livelli pre Covid, supportata da una robusta domanda intraregionale e dai viaggi dagli Stati Uniti.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè, dopo l’incontro bilaterale con il ministro della Cultura e del Turismo cinese Hu Heping, è intervenuta a Macao alla cerimonia d’apertura del prestigioso Global Tourism Economy Forum, piattaforma internazionale leader del comparto di cui l’Italia è quest’anno nazione partner.“Credo che l’incontro tra la visione del mondo occidentale e quella orientale rappresenti un’opportunità unica”, ha dichiarato il ministro Santanchè nel corso della cerimonia. “Ritengo – ha continuato – che il turismo possa essere uno straordinario motore di consolidamento delle relazioni diplomatiche, un collante per i rapporti internazionali, ch e favorisca il rafforzamento della stima reciproca tra le varie Nazioni e potenze mondiali. La dimensione ludica, la voglia di scoprire e conoscere consentono il superamento delle barriere culturali incentivando l’incontro, l’interscambio, tra due o più culture, che si configura sempre come una irrinunciabile possibilità di arricchimento costante e vicendevole in ogni singolo aspetto delle nostre società. Quindi il turismo non contribuisce alla sola crescita economica delle Nazioni, ma anche alla loro conoscenza e al loro avvicinamento”.
Questo viaggio è stato un importante momento di confronto e di incontro tra due culture e due visioni molto diverse; una preziosa missione che ho condiviso con una squadra di imprenditori capaci che, ognuno nel proprio settore, vogliono stringere una salda partnership con la Cina che può, e deve essere, di reciproca soddisfazione. L’Italia è pronta ad accogliere i turisti cinesi che, come ho visto, vogliono vedere le nostre bellezze naturali, artistiche e culturali, ma anche conoscere di più la nostra Nazione e d’altra parte vogliamo che la Cina si apra agli imprenditori italiani affinché possano portare la conoscenza, la capacità e le competenze, che ci contraddistinguono, qui in un mercato che è tra i più importanti al mondo e che ama il prodotto italiano. Questa visita è stata l’occasione per consolidare il presente, ma soprattutto per costruire un solido futuro”.
Il tour istituzionale in Corea del Sud e Cina ci ha insegnato che c’è tanta voglia d’Italia nel mondo. Che il nostro stile, lo stile italiano, è riconosciuto, ammirato, invidiato ed emulato. Con i nostri imprenditori, che mi hanno accompagnata e che sono stati bravissimi nei vari incontri avuti con gli stakeholder cinesi, credo che ci sia un grande lavoro da fare. Penso che la partnership con la Cina sia una partnership di crescita, sviluppo, e anche di creazione di lavoro e valore per le nostre imprese. Torno quindi in Italia più ricca. Più ricca di un’esperienza che vale la pena fare e grazie alla quale ho imparato a conoscere un Paese che credevo diverso da quello che è. Una Nazione che dobbiamo guardare con attenzione perché sta cambiando anche rispetto a quello che era prima del Covid. Quindi bisogna essere smart nel saperla leggere. Se lo sappiamo fare, se il governo farà la sua parte, io credo che questo diventerà un mercato molto molto interessante” così il ministro Santanchè al termine della conferenza stampa con influencer e giornalisti cinesi a Shanghai, ultima tappa della missione commerciale in Corea del Sud ed in Cina (Seoul, Hong Kong, Macao, Shanghai).
La strategia dello scorporo del bagaglio a mano dal servizio 'di base' (e la sua conseguente trasformazione in ancillary) si è diffusa rapidamente tra i vettori, soprattutto quelli low cost. Ma ora l'Europa interviene raccomandando agli Stati membri di porre fine alla pratica del trolley da cabina a pagamento. La Commissione europea ha infatti dato il via libera a una risoluzione per chiedere che il bagaglio a mano non comporti pagamenti aggiuntivi. Il passaggio determinante è una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea, secondo cui il trolley da cabina è un aspetto necessario del viaggio, nel momento in cui soddisfa dei requisiti ragionevoli di dimensione e di peso.Sulla base di quanto affermato dal tribunale europeo, pertanto, viene richiesto a tutti gli Stati membri di adottare misure per garantire che le proprie compagnie aeree rispettino quanto previsto dalla sentenza.
Saverio Cecchi, Presidente Confindustria Nautica: Lei oggi Presidente, con la sua presenza, ha messo due timbri importanti, due certificazioni. Ha dato valore al nostro settore: siamo primi al mondo con 7 miliardi di fatturato, con una filiera che dà lavoro a 200 mila persone. Un record di export pari all’88%, abbiamo superando l’Olanda, siamo primi al mondo davanti a Francia, Germania e Stati Uniti. Il secondo timbro è questo splendido Salone Nautico e lei, con la sua presenza, certifica l’importanza del nostro Salone, per noi importantissimo, simbolo del saper fare italiano. Mai, durante 63 edizioni, c’era stato un ascolto così importante da parte del Governo. Ho chiesto alcune cose ai suoi Ministri, e mi piace anche ricordare quello che lei ha detto in occasione della visita all’Autodromo di Monza: “Nel tempio della velocità bisogna imparare a correre, correre più veloci, per far correre il nostro Paese”. Noi Presidente corriamo talmente veloci che – come ho detto ai suoi Ministri – se ci togliete un po’ di zavorra e ci asfaltate bene la pista, correremo ancora più veloce. Le chiedo un’ultima cosa Presidente: alla prossima riunione del Consiglio, ricordi ai suoi Ministri la promessa fatta al Presidente di Confindustria Nautica al Salone”.
Il pomeriggio della seconda giornata del 63° Salone Nautico Internazionale di Genova ha visto susseguirsi diversi appuntamenti che hanno approfondito tematiche di interesse per il settore. Le sale del Padiglione Blu hanno ospitato il convegno “Patente Nautica: il punto a due anni dalla riforma”, organizzato da Confindustria Nautica con il Dipartimento Mobilità Sostenibile del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto. Focus dell’evento un’approfondita analisi nonché un momento di riflessione a due anni dall’entrata in vigore del nuovo decreto relativo all’esame per il conseguimento della patente nautica, una riforma che, come evidenziato dai relatori stessi, ha incontrato il favore degli utenti e degli operatori del settore. L’appuntamento si è sviluppato attraverso una serie di interventi e la relazione del Comando Generale della Capitaneria di Porto, a cura del Contrammiraglio il Capitano di Vascello (CP) Massimo Seno, Capo Reparto Affari Giuridici e Servizi d’Istituto del Comando, che ha messo in evidenza le novità principali e i numeri a distanza di due anni dalla riforma.
Presentato il 21 settembre al 63°Salone Nautico Internazionale di Genova, nell’ambito della conferenza Boating Economic Forecast, la nuova edizione di Nautica in Cifre – LOG, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in partnership con Fondazione Edison, che si fregia del patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.L’appuntamento è stato aperto dai saluti di Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica: “Come anticipato questa mattina nel corso del convegno inaugurale alle autorità e agli ospiti presenti, le stime di inizio anno del nostro Ufficio Studi sull’andamento dell’industria nautica nel 2022 si sono rivelate corrette: il comparto ha addirittura superato la soglia dei 7 miliardi di euro di fatturato, un valore mai toccato prima. Confindustria Nautica guarda con orgoglio ai successi delle proprie aziende, guidate da imprenditori appassionati e fieri di appartenere a un comparto industriale proiettato verso il futuro, che ha dimostrato l’autorevolezza e la forza di condurre la propria produzione di eccellenza in tutti i mari del mondo”.