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    I comunicati stampa

    Si è tenuta ieri, 3 agosto 2011, la riunione del Comitato Esecutivo di Reggenza di Assobalneari Italia, presieduto dal Presidente f.f. Cav. Lav. Dott. Costanzo Jannotti Pecci, che ha svolto un’ampia valutazione dei problemi del settore.
    Il Comitato ha deliberato nuove deleghe e di affidare la rappresentanza istituzionale dell’Associazione al Dott. Rossano Cantelli, all’Ing. Luca Maimone e alla Sig.ra Simonetta Mancini, in coordinamento con il Dott. Antonio Barreca di Federturismo Confindustria.

    L’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Lecce ha presentato la prima guida su: “Le Vie Verdi del Salento – Itinerari Cicloturistici”, strumento che permette di esplorare il territorio in formato due ruote.

    Alla conferenza stampa hanno partecipato la commissaria di Apt Lecce Stefania Mandurino, Antonio Lia presidente AssoGal Puglia, Antonio Rizzo dirigente dell’Assessorato al Turismo e al Marketing Territoriale della Provincia di Lecce, Massimo Di Giulio coordinatore regionale FIAB, Paolo Sansò presidente dell’Associazione FIAB “Il Ciclone” Maglie e Valentino De Luca Presidente dell’Associazione FIAB “CicloAmici” Lecce.

    La guida propone dieci percorsi tematici con tanto di descrizione e cartografia.

    Si stimano circa 2 milioni di cicloturisti in Italia, mentre in Germania i numeri sfiorano i 10 milioni. Nel nostro Paese il mercato del cicloturismo è in crescita, con un aumento annuo pari a circa il 10%, anche se a fruirne sono soprattutto gli stranieri: troppo esili gli itinerari, poche le piste a lunga percorrenza, non molto diffuse le strutture ricettive che rispondono alle necessità del cicloturista.

    La guida “Le Vie Verdi del Salento - Itinerari cicloturistici” cerca di soddisfare queste esigenze. Il cicloturista nel Salento può orientarsi non solo nei luoghi di interesse storico, artistico e paesaggistico, ma anche tra gli alberghi per i ciclisti, offrendo un elenco dettagliato curato dalla FIAB e selezionato dal sito www.albergabici.it

    I dieci itinerari permettono di trasferirsi dall’entroterra alla costa passando per i centri urbani con percorsi che non presentano particolari difficoltà tecniche e che in linea di massima possono essere percorsi in una sola giornata.

    Gli itinerari:

    “La via del vino” (Lecce-Guagnano). L’itinerario è articolato tra i principali centri urbani a Nord-Ovest di Lecce, denominata “Parco del Negramaro”, dall’omonimo vitigno autoctono che produce vino rosso a cui concorrono altre varietà tipiche quali la Malvasia e il Primitivo.

    “La via dei Normanni” (Lecce-Santa Maria di Cerrate). L’itinerario si snoda a Nord-Est di Lecce, nel Parco Naturale Bosco e Paludi di Rauccio con visita all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate.

    “La via del mare” (Lecce-Torre dell’Orso). A Sud-Est di Lecce percorrendo strade rurali asfaltate a scarso traffico automobilistico si percorre l’itinerario per Torre dell’Orso.

    “Kaos Taxidi” (Maglie-Calimera). Una facile pedalata lungo stradine di campagna permetterà di raggiungere i principali centri della Grecìa Salentina.

    “Porta d’Oriente” (Maglie-Otranto). Raggiungere la città più orientale d’Italia permette di navigare in un oceano verde di ulivi e ripercorrere la storia millenaria della penisola salentina attraverso monumenti megalitici, vestigia di città messapiche, necropoli, cripte medievali e santuari mariani.

    “Finibus Terra” (Lecce-Leuca). Un itinerario lungo l’asse mediano del Salento.

    Un ciclo di navigazione verso vasti orizzonti che ha come meta ultima Santa Maria di Leuca, il punto più meridionale della Puglia. L’itinerario interseca altri percorsi dettagliatamente descritti.

    “La via dei castelli” (Tricase-Specchia). L’itinerario ad anello permetterà di visitare l’area intorno a Tricase compresa tra il rilievo della Serra del Cianci e il mare, per visitare castelli e antiche abbazie e di godere degli sconfinati panorami. L’itinerario interseca altri percorsi dettagliatamente descritti.

    “Leucadia” (Salve-Patù). L’itinerario si svolge dell’area del Capo di Leuca, lungo la “Via sallentina”, un antico tracciato, esistente già ai tempi dei Messapi, che porterà dall’interno verso il mare.

    “La via dell’olio” (Maglie–Gallipoli). Il percorso evoca idealmente uno dei tratti intrapresi dai carretti per trasportare l’olio dalle zone interne della penisola salentina, fino al porto di Gallipoli.

    “La città bella” (Lecce–Gallipoli). L’itinerario collega Lecce a Gallipoli attraversando due tra i più importanti centri del Salento: Copertino e Nardò. Si potranno ammirare castelli, torri costiere ed interessanti edifici ecclesiastici oltre che paesaggi sempre diversi che condurranno sulla suggestiva costa ionica del Salento.

    “Conoscere significa innanzitutto - dichiara Stefania Mandurino, commissaria Apt Lecce - rispettare l’ambiente. Vuol dire adottare pratiche eticamente responsabili e moralmente sostenibili. E utilizzare in maniera consapevole le risorse, agevolando l’incontro culturale, emozionale tra ospiti e ospitanti. Viaggiare slow, a basso impatto ambientale, si può. Ce lo dicono tutti i giorni proprio i cicloturisti e i ciclo escursionisti in quel loro pedalare ecologicamente per il mondo, nutrendosi solo dell’incanto e della meraviglia che i paesaggi sanno regalare quando sono sottratti al caos e all’imbarbarimento. In bici si nutre il corpo e si rigenera la mente. Ma soprattutto si vivono i territori, che sono fatti di pietra e di carne, di monumenti e di braccia, ingegno, specificità. “Le vie verdi del Salento” permette di viaggiare in sicurezza, sapendo dove ci si trova e dove si vuole andare.”

    È possibile scaricare le tracce GPS degli itinerari dai siti: www.viaggiareinpuglia.it e www.aptlecce.tv.

    Per commenti ed interviste: dott.ssa Stefania Mandurino 348.5105764

    Per informazioni:

    Confindustria Assotravel
    Tel 06.5910851 - Fax 06.23311959
    email: info@assotravel.it

     “Occorrono risposte chiare da parte del Governo e delle Regioni per consentire al settore termale di affrontare un percorso di innovazione e sviluppo, percorso che ha bisogno di certezze, anche economiche, non rilevanti in termini assoluti ma determinanti per il tessuto socio-produttivo del settore” - ha dichiarato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme Confindustria intervenendo al dibattito sul tema “Rinnovare il termalismo per cogliere nuove opportunità”, svoltosi ieri sera, alla Festa del turismo del Partito Democratico, ad Abano terme. 

    “Un settore, quello termale, fatto di piccole e medie imprese, che è però decisivo per la situazione economico sociale di molti territori (Federterme è presente con 378 stabilimenti termali in 20 Regioni e 178 Comuni) e per garantire la presenza e la continuità operativa di presidi sanitari di qualità a disposizione dei cittadini”. 

    “Sono necessarie risposte chiare ed urgenti” – ha sottolineato Jannotti Pecci – “perché il settore soffre ed è in grandissime difficoltà, alla vigilia di importanti appuntamenti, tra cui il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro di Federterme  e per le conseguenti decisioni di avvio degli investimenti aziendali e, soprattutto, quello rappresentato dal piano sanitario nazionale, in cui è imprescindibile che siano recepite le indicazioni più volte espresse dal Governo e, in particolare, dal Ministro della Salute, in ordine alle potenzialità di utilizzo delle terme nelle politiche di rafforzamento della medicina del territorio, con un particolare riferimento alla riabilitazione.”

    “Attendiamo, inoltre” - ha concluso Jannotti Pecci - “un urgente riscontro alla nostra richiesta di attivazione del tavolo negoziale con le Regioni, per la definizione del nuovo accordo tariffario, che potrà consentire alle imprese di disporre delle risorse necessarie, in termini di recupero dei costi di produzione, per poter procedere al rinnovo del CCNL degli oltre 15mila addetti del settore, scaduto lo scorso 30 giugno”.

    Segreteria Federterme
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    Roma, 26 luglio 2011

    Assistenza ai pendolari per limitare i disagi

    Il grave incendio divampato ieri mattina all'alba nella centrale elettrica della stazione ferroviaria di Tiburtina a Roma non ha avuto impatti sulla regolarità dei servizi offerti dalle autolinee a media e lunga percorrenza attestate nel contiguo terminal dell'Autostazione Tibus. Nella giornata di ieri, infatti, la chiusura della tangenziale in direzione Salaria ha comportato ritardi limitati delle autolinee provenienti da nord. Nessun ritardo, invece, per gli autobus provenienti da sud.

    “Oggi tutte le autolinee di media e lunga percorrenza funzionano con regolarità – ha dichiarato Giuseppe Vinella Presidente ANAV, l’Associazione di categoria di Confindustria delle aziende del trasporto passeggeri con autobus - e sopperiscono anche ai ritardi dei collegamenti ferroviari verso Firenze, Bologna e Milano, con un potenziamento dell'offerta verso tali destinazioni. Le biglietterie dell'Autostazione stanno, inoltre, assicurando assistenza e informazione ai pendolari, contribuendo a limitare i disagi causati dall'incendio. Numerosi convogli ferroviari, infatti, continuano a registrare sensibili ritardi”.

    Roma, 25 luglio 2011

    Un tavolo condiviso convocato per il 3 agosto a Roma

    Il Presidente di FedertermeConfindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha inviato una “lettera aperta” ai Sindaci dei comuni termali e al Presidente dell’ANCOT(Associazione nazionale comuni termali) per segnalare “la più viva preoccupazione della Federterme” (rappresentativa delle 378 strutture termali in Italia) ” in ordine alle ricadute dell’applicazione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive termali (prevista come facoltà concessa ai Sindaci dall’art.4 del D.L.14 marzo 2011,n.23 (cosiddetto Federalismo municipale)”.

    “Pur rendendomi conto, infatti, delle pressanti esigenze finanziarie degli enti locali e dei Comuni in particolare, - afferma il Presidente di Federterme - che si trovano ad affrontare quotidianamente un insieme crescente di problemi a fronte di risorse sempre limitate, segnalo che, qualora le Amministrazioni delle località termali decidessero di avvalersi della facoltà (la legge, infatti, non prevede un obbligo) di applicare l’imposizione del tributo in questione questo determinerebbe, oltre ad una perdita economica secca per tutti gli operatori, anche un’immediata e certa ricaduta negativa per i flussi turistici, in quanto l’aggravio verrebbe immediatamente percepito come “iniquo”, oltre che dal normale turista, soprattutto da chi si reca alle terme (e sono la maggioranza) per motivi di salute”. Ed “un’eventuale scelta in tal senso nell’arco della corrente stagione (come da alcuni ventilato) – prosegue Jannotti Pecci - andrebbe ad incidere in modo illegittimo ed ingiustificato su listini già definiti ed accordi commerciali già chiusi e non modificabili”.

    Federterme ribadisce il suo “no” alla introduzione della tassa di soggiorno nei comuni termali perché rappresenta un aggravio immediatamente percepito sia per il turista e il turista termale che per le imprese termali, che incide in modo pesantemente negativo sulle prospettive di uscita dalla crisi in atto.

    Circa il nuovo obbligo, già in vigore dal 1° gennaio 2010, ma decorrente dal 1° luglio per le operazioni verso i consumatori finali non inferiori a 3.600 euro, Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, afferma “pur apprezzando l’esito della consulenza giuridica da noi richiesta all’Agenzia delle Entrate ed emessa a seguito dell’invio di specifici quesiti elaborati dal Gruppo di Lavoro Fiscale ASTOI, coordinato dal nostro consulente Avv. Prof. Benedetto Santacroce, riteniamo che l’attuazione dello spesometro ponga gravi problemi in particolare ai tour operator, chiamati a responsabilità ben difficilmente esercitabili. In primis”, fa notare Corbella “il tour operator viene assoggettato ad un obbligo fiscale sanzionato (la dichiarazione dei dati dei clienti), il cui contenuto per principio non può essere adempiuto in proprio, ma dipende dalla correttezza di comportamento di un’altra impresa terza (l'adv dettagliante). L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il tour operator dovrà essere assistito dall’intermediario al fine dell’acquisizione del codice fiscale e di tutti gli elementi utili alla compilazione della comunicazione medesima, ma è chiaro che, essendo quello tra TO e Adv un rapporto di diritto privato, l’operatore non ha alcun potere coercitivo nei confronti dell’agenzia di viaggio. Peraltro, tutti sanno che prassi consolidata è quella di acquistare un pacchetto turistico per sé e per conto di altri (parenti, amici, colleghi di lavoro) e, allora, se la ratio della norma è individuare i comportamenti di spesa dei contribuenti, che senso ha rilevare esclusivamente le informazioni relative all’intestatario della fattura che, in tal modo, vedrà attribuirsi per intero il costo del pacchetto, usufruito e pagato anche da altri? E’ chiaro che questa procedura rischia di falsare la rilevazione. Per questi motivi”, prosegue il Presidente, “insieme a Federturismo, avevamo anche scritto al Ministro Tremonti sottolineando come l’adempimento di quest’obbligo non potrà che creare difficoltà e distacco nei rapporti sia con le agenzie che con la clientela, determinando altresì gravosi effetti sul piano economico. Per evitare il monitoraggio, infatti, il cliente potrebbe privilegiare l’acquisto del pacchetto di viaggio, per destinazioni sia italiane che estere, presso tour operator e agenzie di viaggio non residenti, ovvero tramite internet da web travel agency estere, che, di conseguenza, assumerebbero un vantaggio competitivo creato dall’inapplicabilità nei loro confronti del nuovo specifico obbligo. La normativa in esame”, conclude Corbella, “ crea quindi distorsioni nella concorrenza e pone rilevanti difficoltà operative. Si parla molto di semplificazione, ma questa norma certamente ottiene il risultato di rendere la vita delle imprese ancora più difficile di quanto già non lo sia.”
    Roma, 4 luglio 2011
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    Ufficio Stampa & Rel. Esterne ASTOI
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    Un'importante conferma per il presidente della Selva S.p.a. che premia il lavoro svolto nella gestione dei rapporti di rappresentanza internazionali

    Domenica 12 giugno a Rotterdam, nell'ambito del Congresso ICOMIA/IFSBO, è stato eletto il nuovo Comitato Esecutivo alla cui Presidenza è stato confermato Lorenzo Selva, già Vice Presidente di UCINA – Confindustria Nautica.

    Venerdì 10 giugno, in occasione dell'annuale Assemblea Generale dell'European Boating Industry (EBI) Lorenzo Selva è stato inoltre riconfermato Vice Presidente, unica riconferma ai vertici dell'Associazione. Alla Presidenza, infatti, all'olandese Fritz Conijn succede Robert Marx dell'Associazione tedesca, Bundesverband Wassersportwirtshaft E.V., mentre alla Vice Presidenza, insieme a Lorenzo Selva è stato nominato Alan Morgan della British Marine Federation (BMF) che subentra al francese Yves Lyon Caen.

    La conferma ai vertici di Lorenzo Selva sia a capo dell'Associazione che riunisce tutte le maggiori federazioni nautiche nazionali del mondo sia dell'Associazione europea rappresenta un importante risultato che va a premiare il suo impegno e la passione profusa in tutti questi anni nella complessa attività di gestione dei rapporti di rappresentanza a livello internazionale.

    Lorenzo Selva è nato a Monza nel 1960, è sposato ed ha cinque figli. In UCINA ricopre la carica di Consigliere dal 1996 ed è Vice Presidente dal 2002. E' Presidente e Amministratore Delegato della Selva S.p.a. che, da oltre 50 anni, produce motori marini con un'attenzione costante verso la qualità e lo sviluppo tecnologico, che fanno dell'azienda una realtà leader nel mercato nautico europeo.

    Lorenzo Selva si conferma così il primo ed unico imprenditore dell'industria nautica italiana a ricoprire il ruolo di Presidente di ICOMIA. Fondata nel 1965, l'Associazione ha l'obiettivo di rappresentare le federazioni nautiche nazionali e costituire una voce unica dell'industria nautica nel mondo.

    Sono 34 i Paesi che fanno parte di ICOMIA: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Irlanda, Italia, Giappone, Libano, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Gran Bretagna, USA.

    ICOMIA fornisce ai suoi membri un forum in cui affrontare questioni di interesse comune, raccogliere dati ed elaborare politiche condivise. Promuove il superamento di tutte le barriere al commercio, compresa la rimozione delle norme inutili o non valide.

    Mantiene uno stretto dialogo con gli organismi internazionali, governi nazionali e le altre autorità di regolamentazione a nome dei suoi membri e promuove il concetto di nautica da diporto in armonia con l'ambiente e di navigazione in sicurezza.

    Per maggiori informazioni:

    www.ucina.net

    www.europeanboatingindustry.eu

    www.icomia.org

    “Dopo la pubblicazione del Codice in G.U., avvenuta lo scorso 6 giugno” dichiara Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, “confermiamo le nostre considerazioni sul testo. Il Codice continua a prevedere il mantenimento del vecchio fondo di garanzia, al quale non abbiamo mai risparmiato critiche. Purtroppo”, afferma Corbella, “ è sotto gli occhi di tutti come l’esigenza di avere una reale copertura dei rischi derivanti dalle emergenze, divenute sempre più frequenti e ordinarie, sia ormai divenuta impellente. Abbiamo più volte rimarcato l’incapienza di questo fondo e la carenza di protezione nei confronti del consumatore, che non verrebbe peraltro risarcito in caso di fallimento o insolvenza di altri soggetti, come le compagnie aeree, categoria non considerata da tale meccanismo di copertura dei rischi.

    Inspiegabilmente” seguita Corbella, “ non si è creduto opportuno introdurre nel nuovo Codice uno strumento realmente efficace in tal senso, optando per il mantenimento dello “status quo”. L’innovazione più significativa”, sottolinea il Presidente, “ è senz’altro costituita dalla codificazione del “danno da vacanza rovinata”, in precedenza di elaborazione esclusivamente giurisprudenziale. Pur condividendo l’obiettivo di garantire al consumatore un risarcimento che miri a compensare il pregiudizio conseguente alla lesione del suo interesse a godere pienamente del viaggio organizzato, come occasione di piacere, di svago o di riposo, il relativo articolo, prevedendo criteri incerti di determinazione, lascia ancora spazio ad interpretazioni e valutazioni che potranno incidere sulla sussistenza e sulla misura del risarcimento. Dovremo attendere l’applicazione che le Corti faranno del nuovo principio”.

    In merito all’introduzione di alcuni nuovi obblighi, Corbella commenta “citare nel contratto di vendita il nome del vettore, a volte non noto al momento della stipula per motivi tecnici legati alla programmazione dei voli, mette in seria difficoltà gli operatori, mentre il riferimento a non meglio precisati “standard qualitativi” relativi alle strutture ricettive facenti parte del pacchetto, può invece essere foriero di una moltiplicazione del contenzioso, in quanto non si comprende quali siano tali standard, visto che il tour operator è già obbligato ad indicare le principali caratteristiche nonché la classificazione dell’albergo. Anche nell’articolo relativo ai casi di inadempimento, continua ad essere presente la citazione di non identificati standard qualitativi del servizio promessi o pubblicizzati, senza che ancora una volta venga specificato di quale tipo di standard si tratti. In tal modo, com’è facile dedurre, si rischia di ampliare eccessivamente, senza neppure contestualizzarla, la responsabilità contrattuale dell’organizzatore e dell’intermediario”.

    Passando a considerazioni di ordine più generale, Corbella fa notare come “la creazione del nuovo Comitato Permanente per la promozione del turismo, appaia inutile e rischia di generare un’ulteriore dispersione delle risorse dedicate al settore. Sarebbe stato certamente meglio”, sostiene Corbella, “concentrare tutte le forme di promozione in ambito ENIT, soggetto che, se adeguatamente finanziato e con le opportune modifiche statutarie, avrebbe potuto essere il punto di raccordo tra Stato, Regioni ed imprenditoria per una valida azione di promozione del paese”.
    Il Presidente conclude osservando “in un paese che già abbonda di onorificenze, non si comprende la necessità di istituirne di nuove e di dedicarvi ben sei articoli del Codice, testo che avrebbe dovuto rispecchiare le logiche della semplificazione e della deburocratizzazione”.

    Roma, 08 giugno 2011

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    Ufficio Stampa & Rel. Esterne ASTOI
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    AntonelloDeMediciTassa di soggiorno: “forte preoccupazione e una totale contrarietà ad un provvedimento generalista e sconveniente per un turismo già penalizzato dalla crisi economica.

    Dé Medici: “chiediamo che la Regione si impegni a regolamentare ed omologare le scelte dei Comuni vincolando i fondi raccolti alla promozione turistica della nostra Regione”

    Cambio al vertice di Federturismo Veneto: i referenti territoriali dell’area turismo hanno eletto per acclamazione Antonello dé Medici, 50 anni, Area managing Director Venice presso Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc.

    Con la pubblicazione ieri su GU del D.lgs 79/2011 si è concluso l'iter del "Codice del Turismo".

    "Abbiamo condiviso le finalità che hanno mosso il Ministro" ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo Presidente di Confindustria Alberghi "Durante l'iter di approvazione, abbiamo presentato una serie di istanze, alcune delle quali hanno trovato accoglimento nel testo definitivo. Mi riferisco in particolare alla estensione ai non alloggiati della licenza di somministrazione e dei servizi per il benessere. Una battaglia per le semplificazioni che Confindustria Alberghi stava portando avanti da tempo.

    Formazione e Qualità del Servizio erogato rappresentano per Confindustria AICA un binomio indissolubile.

    La competenza della forza lavoro deve tornare ad essere un asset delle imprese turistiche italiane e l'eccellenza nel servizio deve riaffermarsi come caratteristica distintiva della ricettività del nostro Paese affinché Italianità e Qualità possano ancora essere il binomio che ci contraddistingue a livello internazionale.

    Confindustria AICA, in quanto interlocutore di parte datoriale, vuole contribuire a stabilire partnership sistemiche e fattive con gli stakeholders più autorevoli della formazione in ambito ricettivo. Sul fronte istituzionale infatti, l'Associazione apporta il proprio contributo attraverso il Comitato tecnico Education di Confindustria, di cui è invitata permanente, e il Comitato per la razionalizzazione della formazione turistica e la promozione della cultura dell'ospitalità, istituito presso il Dipartimento del Turismo, di cui è membro. Collabora inoltre, attraverso Protocolli di Intesa, con le principali Università italiane e Academy internazionali a supporto dei processi formativi in Turismo universitari e post-lauream. Ha ideato il Confindustria Hospitality Career Day – Passione Turismo, evento itinerante volto a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nell'hotellerie. Partecipa alla progettazione di percorsi di formazione continua, specifici per l'industria ricettiva.