Sono sempre di più, arrivano soprattutto dall’America. E si portano dietro parecchi invitati senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche. Perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È la fotografia dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023.
Il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Nel complesso si stima che nel 2023 siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore, Indonesia. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l’aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.Sono i principali risultati emersi da un’indagine di Convention Bureau Italia e svolta su un campione di 814 imprenditori della filiera. I risultati sono stati presentati a Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanché.
Sul portale Indeed più del 75% degli annunci di ricerca per posizioni di Security engineer che è rimasto aperto per oltre 60 giorni e simile la situazione per le ricerche di Cybersecurity engineer (72%). L’evoluzione tecnologica ha dunque portato a un aumento esponenziale dei dati digitali e delle informazioni sensibili che vengono condivise online, rendendo società e organizzazioni sempre più vulnerabili a cyber attacchi, hacking e furti di dati, ma il deficit di personale specializzato rischia di creare danni ingenti senza adeguate contromisure. In altre parole le aziende hanno bisogno di professionisti altamente qualificati in grado di garantire la sicurezza delle loro reti e dei loro sistemi, ma queste figure sono sempre più rare nel panorama delle giovani leve professionali. Ci sono poi tante altre opportunità, sempre nel mondo digital: ad esempio posizioni legate al mondo Ict che vanno dal digital sales account, in quarta posizione, al firmware engineer, settimo classificato. E poi ancora sviluppatore Java (11°), ingegnere elettronico (12°) e sviluppatore front end (13°), con rispettivamente il 59%, 58% e 55% di annunci che rimangono aperti per oltre 60 giorni.
Secondo l’ultimo studio di Skyscanner in Francia, Italia, Paesi Bassi e Spagna, più della metà del campione di intervistati (52%) ha affermato di andare in vacanza in inverno almeno una volta all'anno: per gli italiani la percentuale sale al 59%. E una persona su cinque opta per una vacanza invernale rispetto a quella estiva, anche per i costi inferiori. Il 77% del campione prevede di spendere la stessa cifra, se non di più, per le proprie vacanze nel 2024 rispetto all’anno precedente. Solo il 29% degli italiani che si concede regolarmente una pausa invernale è intenzionato a praticare sport sulla neve, al contrario del 43% dei viaggiatori europei che dichiara di dedicare una parte delle proprie ferie annuali allo sci o allo snowboard. In controtendenza rispetto al trend europeo, i viaggiatori italiani preferiscono, anche d’inverno, dedicarsi all’esplorazione culturale di città e borghi, con quasi la metà (46%) che la sceglie come attività principale delle proprie ferie invernali (contro il 39% degli europei). Il fattore che influenza maggiormente la scelta di come e dove trascorrere le vacanze invernali rimane il prezzo (60%). In particolare, coloro che decidono di fare una vacanza sulla neve rispetto a vacanze al caldo, affermano di percepire la scelta come l’opzione più economica (17%); mentre chi parte alla scoperta di una nuova meta giustifica la propria scelta con una minore spesa data dalla bassa stagione (15%). Queste percentuali aumentano se si considerano i giovani, con il 69% dei viaggiatori tra i 18 e i 34 anni che sceglie l’inverno per visitare mete lontane nella speranza di risparmiare, rispetto ai mesi solitamente più gettonati.
Il magazine L'AgenziadiViaggi ha riportato una mappa geografica della tassa di soggiorno, per la quale, durante la ripartenza turistica post Covid nella speranza di attrarre il maggior numero possibile di viaggiatori, i governi avevano ridotto al minimo, ma già dal 2023 e ancor di più quest’anno molti Paesi Ue hanno previsto aumenti delle tasse di soggiorno nel 2024, variabili in base alla popolarità della destinazione (come Parigi, Amsterdam o la nostra Venezia), alla stagione, al numero di giorni, alle stelle dell’hotel. Tra le motivazioni, fondi per obiettivi ecologici, tentativo di arginare l’overtourism, rilancio e sostegno delle economie locali. Pensiamo a Parigi, candidata a vivere il suo personale anno record del turismo grazie ai Giochi Olimpici. Ebbene, a fine dicembre, il governo francese ha approvato, nella Finanziaria, la possibilità di aumentare fino al 200% la tassa di soggiorno per ogni notte trascorsa nella Ville Lumiere, nonostante la taxe de séjour standard sia già aumentata del 10% da gennaio. Gli introiti andrebbero in parte a finanziare il trasporto pubblico di Parigi. A ottobre scorso Amsterdam, che impone la tassa turistica più alta d’Europa, ha annunciato l’aumento nel 2024: per le camere d’albergo si passa dal 7 al 12,5%; per le navi da 8 a 11 euro al giorno a persona. Entrate destinate a combattere l’overtourism, mantenere la pulizia, risolvere i problemi dei quartieri. La città valuta anche un biglietto d’ingresso per i turisti giornalieri, simile a quanto istituito a Venezia.
Secondo i dati Unioncamere e Infocamere nel 2023 hanno registrato una forte crescita gli alloggi per turisti alternativi agli alberghi: 3.508 in più le imprese operanti nel panorama delle case vacanza, affittacamere e residence (+11,5% rispetto al 2022), quasi 2mila delle quali nate dall’iniziativa di under 35 o di donne. Dall’approfondimento sulla base dei dati del registro delle imprese, le attività gestite da giovani sono aumentate del 13,7% nel 2023 (+575), raggiungendo quota 4.782. Sono invece 1.469 in più le imprese femminili che si occupano di ricettività alternativa all’alberghiera, con un incremento rispetto al 2022 dell’11% che porta il totale a 14.726 aziende guidate da donne. A livello geografico, il comparto degli alloggi per vacanze cresce in tutta Italia, ma sono 11 le regioni che superano la media nazionale (+11,5%), con Emilia Romagna, Campania, Lombardia, Sardegna e Marche nelle posizioni di testa.
Una nuova ricerca di mercato di eDreams ODIGEO rivela che la stragrande maggioranza dei consumatori a livello globale (84%) continua a dare priorità ai viaggi nei propri bilanci personali, nonostante il contesto macroeconomico. In Italia, i partecipanti hanno fornito risposte simili, con l’87% che sottolinea l’importanza del viaggio nel proprio bilancio familiare. Solo il 2% dei partecipanti in Italia e il 3% a livello globale ha dichiarato di non ritenere importante inserire i viaggi nella pianificazione del proprio bilancio. Le statistiche provengono da uno studio condotto dalla società di ricerca OnePoll, su 10.000 intervistati a livello internazionale, tra cui 1.000 partecipanti in Italia. Le priorità e i valori dei viaggiatori sono destinati a cambiare nei prossimi 25 anni in linea con i cambiamenti generazionali, come lo sviluppo rapido delle nuove tecnologie. Ad esempio, il sondaggio ha rivelato che i giovani sono in genere più propensi delle generazioni più anziane a prendere decisioni su come e dove viaggiare basandosi sulla connettività digitale o sull’inclusività sociale, offrendo un potente spunto su ciò che sarà più importante per i viaggiatori nei decenni a venire. La convenienza economica rimane una delle priorità per i viaggiatori di tutte le fasce d’età, con una media del 48% che la considera prioritaria in Italia e del 55% a livello globale. In particolare, i baby boomer mostrano una maggiore propensione a dare priorità al costo quando pianificano un viaggio, con il 69% dei partecipanti alla survey a livello globale di età superiore ai 45 anni che si concentra su questo aspetto.
Secondo l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale il 77% degli italiani usa le tecnologie digitali per prenotare le proprie vacanze e dichiara di aver avuto una migliore esperienza proprio grazie all’utilizzo del digitale. La percentuale sale all’86% nella fascia d’età tra i 16 e i 17 anni e aumenta tra i laureati (81%) e tra i cittadini più digitalizzati e attenti alla sostenibilità (82%). Gli intervistati sono altresì convinti che la continua evoluzione del digitale porterà ad ulteriori miglioramenti dell’esperienza utente già nei prossimi 6 mesi. Soprattutto lo pensano i ragazzi tra i 16 e i 17 anni (85% dei rispondenti) e i cittadini più digitalizzati e attenti alla sostenibilità (78%). Il 74% degli italiani afferma che le tecnologie digitali sono utili nell’affrontare il sovraffollamento turistico. In generale ne sono maggiormente consapevoli gli italiani più attenti alla sostenibilità e più digitalizzati (77%) rispetto a coloro che non utilizzano alcuno strumento digitale (70%).Inoltre, per l’83% degli intervistati la tecnologia consente di gestire le fasi del viaggio, dalla scelta della destinazione alla prenotazione, con maggiore consapevolezza e rispetto per la meta (63% abbastanza d’accordo, 20% molto d’accordo e 17% per nulla d’accordo).
Secondo la fotografia scattata dal 2023 Air Transport IT Insights di Sita, la spesa dedicata alle tecnologie da parte di aeroporti e compagnie aeree è aumentata di anno in anno fino al 2023, raggiungendo una cifra stimata di 10,8 miliardi di dollari per gli scali e 34,5 miliardi di dollari per i vettori, con oltre due terzi dei chief information officer di aeroporti e compagnie aeree che prevedono una crescita continua fino al 2024. Gli aeroporti hanno, inoltre, aumentato la spesa IT in percentuale al fatturato nel 2022 e nel 2023, anche a fronte di un aumento della domanda di viaggi, a dimostrazione del ruolo cruciale che la tecnologia svolgerà nell’esperienza di viaggio di prossima generazione. Il viaggio dei passeggeri abilitato dalla biometria, l’utilizzo dei dati per sbloccare l’efficienza operativa e soluzioni ecologiche per ottimizzare il consumo energetico e le emissioni emergono tra le principali priorità di investimento. Le compagnie aeree e gli aeroporti hanno fatto passi da gigante nell’ottimizzazione dell’esperienza dei passeggeri, e nel 2023 oltre la metà di essi ha implementato tecnologie per migliorare l’efficienza durante il check-in, l’etichettatura del bagaglio e l’imbarco. La biometria si sta diffondendo per aiutare a ridurre la congestione, con il 70% delle compagnie aeree che prevede di disporre di una gestione biometrica dei documenti d’identità entro il 2026 e il 90% degli aeroporti che sta investendo in importanti programmi o in ricerca e sviluppo in questo settore.
WhatsApp è il miglior canale di comunicazione in ambito turistico, particolarmente efficace nella relazione tra le aziende e i clienti secondo un’analisi condotta per il settore alberghiero da Traction, martech company proprietaria di AutoCust, piattaforma di Crm. Secondo l’indagine, che si è concentrata sulla customer journey, i messaggi inviati ai clienti con la App sono quelli che registrano l'open rate (tasso di apertura) e il click-through rate (percentuale di click sulle aperture) maggiori in ogni fase del percorso di acquisto e di viaggio. L’analisi ne ha prese in considerazione tre, confrontando i messaggi inviati tramite WhatsApp, email e app dedicate. Nella fase 1 - prima dell’arrivo - i messaggi inviati agli ospiti tramite WhatsApp registrano un open rate dell’85%, mentre il click-through rate è del 27%. Di contro, per email e messaggi in app, l’open rate è rispettivamente del 36% e del 21%, mentre il click-through rate è del 16% e del 15%.Anche nella fase 2 - durante il soggiorno - i messaggi inviati tramite WhatsApp si confermano più efficaci. In particolare, i clienti che hanno aperto il messaggio ricevuto su WhatsApp sono l’88% di quelli che lo hanno ricevuto. Di questi, il 31% ha cliccato sul link contenuto nella comunicazione. Gli stessi messaggi inviati via email hanno raggiunto il 35% dell’open rate e un click-through rate del 20%. Per i messaggi in app, open rate del 43% click-through rate del 28%. Con un’inversione di tendenza rispetto alla fase precedente.
Dal Barometro elaborato da Etc – European Travel Commission ed Eurail per capire le tendenze dei mercati lontani riguardo a viaggi verso la destinazione Europa emerge che la sicurezza, convenienza e qualità delle infrastrutture sono le priorità dei viaggiatori d’oltreoceano del segmento lungo raggio nella selezione delle destinazioni per le loro vacanze 2024 e per i viaggi verso l’Europa. Pur assistendo a un rallentamento nelle prenotazioni per il primo quadrimestre, si mantiene alto l’appeal per i mesi estivi e autunnali. Nello specifico, lo studio offre in realtà un’istantanea delle sensazioni di viaggio e analizza l’intenzione di viaggiare in Europa nei sette mercati esteri di maggior peso, ovvero Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Da questa prima radiografia del 2024 si evidenziano elevati livelli di ottimismo per viaggi all’estero dal Brasile (76%), Australia (73%), Canada (72%) e Corea del Sud (71%). Mentre negli Stati Uniti, l’intenzione di viaggiare a livello internazionale rimane in linea con i livelli del 2023, con il 60% degli intervistati che esprime il desiderio di farlo. Il Giappone, bacino alto spendente, ha registrato un modesto aumento del 5% tra i viaggiatori outgoing intervistati che pianificano un viaggio all’estero dal 2023, ma l’intenzione rimane comunque bassa e si attesta sul 35%.
Guidaviaggi ed Enit hanno analizzato cinque mercati, 7 segmenti (arte e cultura, sport, slow, mare, luxury, salute e religioso), 536 cataloghi di tour operator e agenzie di viaggi presi in esame, 95 variabili codificate (immagini, parole, pagine, prodotti etc) e 175 panelist (tour operator focalizzati sull’Italia), coinvolti per validare i risultati su come viene presentata l'Italia come destinazione di viaggio. Su ben il 98% dei cataloghi francesi appare una proposta “slow”, in Germania si scende al 64%. Il Regno Unito promuove lo sport (45% dei cataloghi) mentre in Canada gli operatori si concentrano su arte e cultura (97%). Ci sono delle differenze negli elementi promossi sui cataloghi anche in base alle destinazioni e al dimensionamento degli operatori: Napoli è la città più citata per lo slow tourism dai grandi operatori, mentre Verona la fa da padrone per arte e cultura secondo i big tedeschi. Toscana e Roma sono invece considerate destinazioni sinonimo di luxury sui cataloghi di tutti i Paesi e da operatori di ogni dimensione. Focalizzandoci sui prodotti, il vino è il re delle proposte slow con l’eccezione dei cataloghi francesi che puntano sui nostri laghi. Francesi che associano raramente un prodotto turistico italiano all’idea di lusso, mentre nei cataloghi Usa è l’Italia stessa sinonimo di “lusso”. In Uk il segmento luxury è promosso dai piccoli soprattutto come wellness, mentre i grandi puntano su una luna di miele esclusiva.
Sì è svolto l’8 febbraio, presso il ministero del turismo, il tavolo di lavoro sul tema delle recensioni con le principali associazioni di categoria del settore alberghiero, extralberghiero, del turismo organizzato, della ristorazione e del divertimento. Il ministero ha quindi dato seguito all’impegno preso settimane fa dal ministro Daniela Santanchè per affrontare il delicato tema delle recensioni. In riferimento alla direttiva comunitaria del 2019/2161 e al conseguente decreto legislativo 26/2023 (codice del consumo) si è deciso di lavorare insieme per predisporre una proposta normativa. Al termine dell’incontro il ministro ha ringraziato le associazioni presenti per il contributo fornito al tavolo. Siamo soddisfatti dell’attenzione che abbiamo trovato da parte del Ministro su un tema molto importante per gli operatori del settore. Sappiamo bene che il quadro è complesso, ma la strada intrapresa è importante – dichiara a margine dell’incontro Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.