Il 23 e 24 febbraio scorsi, a Roma, si è svolta la XV Convention nazionale di Federcongressi&eventi, con la partecipazione di oltre 300 professionisti del turismo congressuale e che ha confermato Gabriella Gentile alla presidenza.
Non sono bastati servizi di Striscia la notizia e Report, centinaia di articoli sulla carta stampata, scandali su truffe ai danni dei cittadini, comunicazioni accorate di appello per trovare una soluzione a una burocrazia che fa male ai cittadini e alle imprese dei viaggi, rimaste inascoltate.
Si è svolta a Louvain-La-Neuve, in Belgio, la riunione informale dei Ministri del turismo dell’Ue con l’obiettivo di fare il punto sul tema della transizione digitale e verde oltre che di evidenziare la centralità del turismo in Europa.
Lontana dalla Francia capofila, l’Italia è sesta nella graduatoria degli Stati europei che nel 2022 hanno “esportato” più turisti, in base alla foto scattata da Eurostat. Su 47 milioni, però, sono appena 6,3 milioni quelli dai 25 ai 35 anni: i tedeschi coetanei sono 7 volte di più, 44,3 milioni. Il grosso degli italiani che ha viaggiato, 10,6 milioni, va dai 45 ai 55 anni.
Un giro d’affari globale destinato a passare dai 172 miliardi di dollari del 2019 ai quasi 328 miliardi del 2028. E questo relativamente a un settore che in Italia contribuisce per poco meno del 20% della spesa turistica internazionale, grazie a un totale di 2,1 milioni di arrivi da oltre confine, di visitatori esclusivamente interessati a fare acquisti nel nostro Paese (+7% rispetto al 2019).