Menu
  • News 2023

    Secondo i dati dell’ Osservatorio BIT (fonti Banca d’Italia, ENIT, ForwardKeys, Italian Hotel Monitor, Ministero del Turismo), il 2023 per l’industria turistica italiana si conferma l’anno della definitiva ripartenza sul fronte del leisure, ma soprattutto sul fronte incoming internazionale, anche se, in attesa dei dati di settembre con 9 milioni di italiani in viaggio, ancora non vengono superati i numeri del 2019. Aumentati gli stranieri in Italia (+3,6%). Spiccano quelli statunitensi (17,3%) tanto che gli Usa rappresentano il motore della ripresa del turismo mondiale con un incremento del 13% nei viaggi in uscita dagli Stati Uniti, verso Paesi esteri, come Italia e Grecia. In valori assoluti, i turisti registrati nelle strutture ricettive risultano circa 50,5 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti.

    Dopo le difficoltà produttive degli ultimi tempi, dovute alla mancanza di materie prime e alla fornitura a singhiozzo degli chassis di base, la produzione di camper, secondo APC (Associazione Produttori Camper) ha ripreso il ritmo e le consegne stanno riprendendo in modo regolare secondo i dati immatricolativi dei camper nuovi che – nell’ultimo trimestre – hanno fatto segnare un +4,7% in Italia rispetto allo stesso periodo del 2022.  Nella filiera produttiva restano tuttavia alcuni nodi logistici da risolvere, come le difficoltà nei trasporti di chassis e veicoli nuovi, stante la difficoltà di reperire bisarche e autisti.

    Nei mesi estivi centrali (giugno-agosto 2023), il numero di voli nella rete Eurocontrol è aumentato del 7% rispetto al 2022, raggiungendo il 93% del livello pre-pandemia. Diverse aree, in particolare l’asse sud-orientale dalla Croazia alla Turchia, hanno registrato un aumento del traffico ancora maggiore, ben oltre il 10% rispetto al 2022. In media, si sono registrati 32.495 voli al giorno, con il giorno più trafficato, il 7 luglio, che ha raggiunto i 34.637 voli. I ritardi per volo dovuti alla gestione del flusso del traffico aereo (Atfm) sono stati simili a quelli dell’estate precedente, con 3,8 minuti per volo (3,7 nel periodo giugno-agosto 2022). I ritardi causati dalle condizioni meteorologiche sono aumentati significativamente da 1,0 minuti/volo a 1,6 minuti/volo. Senza l’elemento meteo, i ritardi Atfm per volo sono diminuiti del 18%, passando da 2,7 minuti/volo a 2,3 minuti/volo.

    Il traffico passeggeri nel mese di luglio si è avvicinato a un pieno recupero dei livelli pre-pandemia secondo il rapporto sul traffico aeroportuale di Aci Europe. Numeri alla mano, il traffico passeggeri della rete aeroportuale europea nel mese di luglio si è attestato ad appena il -3% rispetto a luglio 2019, il dato rivela un ulteriore miglioramento rispetto al mese precedente (giugno era al -5,9%). Rispetto a luglio 2022, il traffico passeggeri è cresciuto del 12,8%. Questi dati sono sintomatici di uno spostamento dal consumo materiale a quello esperienziale, con le persone che apprezzano più che mai il viaggio per svago e per incontrare amici e parenti in tutta Europa e oltre. La resilienza della fiducia dei consumatori e il continuo slancio nella ripresa del traffico sono ancora più notevoli se si considera la crisi del costo della vita e gli aumenti record delle tariffe aeree.

    Il primato in termini numerici delle strutture alberghiere (32mila), posiziona il nostro Paese in cima alla classifica europea e per gli stessi numeri si può dire che l’Italia riesce ad attirare le mire degli investitori i quali, per il 2023, si dichiarano pronti a investire una cifra che raggiunge i 100 milioni di euro, secondo un report di Deloitte (Italian Hospitality Market, condotto su 400 attori dell’industria alberghiera) e che entro la fine del 2023 oltre il 40% delle strutture alberghiere italiane prevede una crescita di fatturato tra il 3% e il 12%. Per quanto riguarda le aree geografiche di maggiore interesse, Nord e Centro Italia vengono preferite dal 58% degli investitori in cerca di asset con rendimenti più stabili, mentre l’86% dei gruppi alberghieri intervistati hanno espresso la propria preferenza per il Centro e il Sud, in quanto rappresentano mercati meno saturi.