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  • News 2020

    Nell’incontro tenuto il 25 pomeriggio MIO ITALIA ha  depositato tutte le sue richieste al Premier Conte, già peraltro fornite la scorsa settimana al MEF al Sottosegretario On. Baretta, rappresentando con forza lo stato di disperazione nel quale versa il settore.  Attendiamo di conoscere l’entità degli interventi del DPCM - ha dichiarato il Presidente Bianchini- in primis il fondo perduto, soprattutto nella tempistica della modalità di erogazione. Non abbiamo più tempo da perdere, le nostre attività sono al collasso. 

    Il Governo sfodera un altro duro colpo contro l’industria dei parchi divertimento, dichiarandone a sorpresa la chiusura nell’ultimo DPCM, firmato in data 25 ottobre. Una chiusura immotivata, contro la quale l’Associazione Parchi Permanenti Italiani annuncia una dura protesta, a difesa di un comparto che ogni anno genera 60.000 posti di lavoro, tra occupati fissi, stagionali e indotto.Il provvedimento, del tutto inatteso, vanifica di fatto milioni di euro di investimenti sostenuti per mettere in sicurezza i parchi dotandoli di tutti i presidi, le tecnologie e le strutture necessarie per evitare assembramenti e scongiurare il rischio di contagio; investimenti che hanno permesso di operare nel pieno rispetto delle regole, senza registrare alcun focolaio in quattro mesi di attività.

    La situazione che si sta delineando nelle ultime ore evidenzia come il settore pur non essendo direttamente oggetto di provvedimenti di chiusura, di fatto veda bloccata l’attività. In una settimana si sono fermati eventi, congressi, meeting, e ora anche fiere e cerimonie. Chiusi gli impianti di risalita, fortemente sconsigliati gli spostamenti sul territorio nazionale, limitazioni alle frontiere.

    Dal 23 febbraio ad oggi gli operatori del settore del turismo organizzato non hanno percepito alcun indennizzo per la chiusura delle attività. Dopo aver perso un anno di lavoro, le prospettive per il 2021 sono altrettanto negative; la situazione per le imprese non è più sostenibile. La chiusura dei confini con tutti i Paesi extra-Ue, il tampone obbligatorio o la quarantena per le più importanti destinazioni turistiche europee, il blocco dei viaggi di istruzione hanno provocato in media riduzioni del fatturato delle imprese del 90% e stanno generando fallimenti e chiusure delle attività con conseguente perdita di posti di lavoro.

    In valore assoluto i tre comparti che contribuiscono maggiormente alla crescita dell'ecommerece sono food&Grocery, informatica ed elettronica di consumo, abbigliamento, i servizi sono  in forte crisi soprattutto a causa del blocco del settore turismo e trasporti (-56%). Nei servizi, il settore turismo e trasporti, subisce un importante arresto e registra una decrescita del -56% e precipita a un valore di 4,8 miliardi di euro.