Il settore dei viaggi e del turismo è la forza trainante dell'economia italiana secondo l’ultima ricerca del Wttc. Questo nonostante il deficit di bilancio del governo, in aumento del 3,2% nel 2018, rispetto al tasso di crescita complessivo dell'economia dello 0,9%.
Il rapporto rivela come in Italia, lo scorso anno, il settore dei viaggi e del turismo abbia contribuito all'economia nazionale con 232 miliardi di euro, essendo così il secondo settore in termini di contributo al Pil (13,2%), prima di quello delle costruzioni ( 11,4%) e della sanità (11,2%) e appena dietro al retail (14,4%).
Con un incremento del 6,7% nel numero degli arrivi turistici nel 2018 rispetto al 2017 e una crescita ancora più incoraggiante delle spese turistiche, pari al +8,6%, il nostro Paese si distingue nella tabella del Sud Europa, secondo il UNWTO. In totale gli arrivi turistici nel 2018 sono stati 62.146.000, mentre le entrate sono state pari a 49.262 mln di dollari statunitensi. Nel 2017 gli arrivi ammontavano a 58.253.000 e le entrate a 44.233 mln di dollari statunitensi.
Il turismo internazionale ha registrato nel 2018 un dato globale di crescita negli arrivi pari al +5% per raggiungere quota 1,4 miliardi.
Secondo Assaeroporti sono più di 110 milioni i passeggeri movimentati negli aeroporti italiani da gennaio a luglio 2019 con una crescita del +4,7%. Gli aeroporti che crescono con la percentuale migliore sono Napoli (10,8%), Milano Malpensa (10,5%) e Bologna (10,1%), mentre si denota una timida ripresa dell’aeroporto di Roma Ciampino che fa registrare una percentuale positiva (0,7%). Lo scalo di Milano Linate è stato chiuso a partire dal 27 luglio, con conseguente trasferimento a Milano Malpensa delle attività operative. La classifica dei primi dieci aeroporti per movimenti di passeggeri riferiti ai primi sette mesi del 2019 vede al primo posto Roma Fiumicino con 24.991.935 passeggeri in transito e una crescita del 1,8%; Milano Malpensa con 15.376.716 passeggeri in
Secondo il rapporto biennale del WEF che confronta 140 economie e misura l’insieme di fattori e politiche che consentono lo sviluppo sostenibile del settore Travel & Tourism (T&T), l'Italia occupa l'ottavo posto della classifica biennale sulla competitività nel turismo. Guidata come nella passata edizione da Spagna, Francia, Germania, seguite da Giappone e dagli Stati Uniti, la classifica vede il Belpaese penalizzato da un contesto economico sfavorevole, nonostante benefici di risorse naturali e culturali di livello mondiale. L’Italia, dunque, conferma la posizione del 2017, preceduta anche da Australia, Canada e Svizzera.
Lo studio quest’anno accende i riflettori sulla sostenibilità del turismo, sempre più in bilico sotto il peso delle crescenti masse di turisti: gli arrivi sono stati, oltre ogni previsione, più di 1,4 miliardi nel 2018, favoriti dai minori costi e dalle minori barriere rispetto al passato.
Secondo i risultati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mercato auto nel mese di agosto, investito dalla crisi del governo e dalla conferma di staticità dell’economia, ha registrato un calo del 3,1%.
Le proiezioni dei Centri studi automotive prevedono una leggera ripresa autunnale, raggiungendo per fine 2019 un volume complessivo superiore a 1.850.000 unità, ancora al di sotto del livello ante-crisi del 2007 del 23,4%.
Dall’analisi di mercato risalta una nuova flessione per i privati (-5,6%), mentre gli acquisti delle società, dopo un calo continuo degli ultimi 11 mesi, tornano al segno positivo, +14.5%, aumento dovuto alle auto-immatricolazioni, in crescita di ben il 19,1%. Nel cumulato le società rimangono comunque in calo, -18,3%.