“Occorrono risposte chiare da parte del Governo e delle Regioni per consentire al settore termale di affrontare un percorso di innovazione e sviluppo, percorso che ha bisogno di certezze, anche economiche, non rilevanti in termini assoluti ma determinanti per il tessuto socio-produttivo del settore” - ha dichiarato Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme Confindustria intervenendo al dibattito sul tema “Rinnovare il termalismo per cogliere nuove opportunità”, svoltosi ieri sera, alla Festa del turismo del Partito Democratico, ad Abano terme.
“Un settore, quello termale, fatto di piccole e medie imprese, che è però decisivo per la situazione economico sociale di molti territori (Federterme è presente con 378 stabilimenti termali in 20 Regioni e 178 Comuni) e per garantire la presenza e la continuità operativa di presidi sanitari di qualità a disposizione dei cittadini”.
“Sono necessarie risposte chiare ed urgenti” – ha sottolineato Jannotti Pecci – “perché il settore soffre ed è in grandissime difficoltà, alla vigilia di importanti appuntamenti, tra cui il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro di Federterme e per le conseguenti decisioni di avvio degli investimenti aziendali e, soprattutto, quello rappresentato dal piano sanitario nazionale, in cui è imprescindibile che siano recepite le indicazioni più volte espresse dal Governo e, in particolare, dal Ministro della Salute, in ordine alle potenzialità di utilizzo delle terme nelle politiche di rafforzamento della medicina del territorio, con un particolare riferimento alla riabilitazione.”
“Attendiamo, inoltre” - ha concluso Jannotti Pecci - “un urgente riscontro alla nostra richiesta di attivazione del tavolo negoziale con le Regioni, per la definizione del nuovo accordo tariffario, che potrà consentire alle imprese di disporre delle risorse necessarie, in termini di recupero dei costi di produzione, per poter procedere al rinnovo del CCNL degli oltre 15mila addetti del settore, scaduto lo scorso 30 giugno”.
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Roma, 26 luglio 2011
Un tavolo condiviso convocato per il 3 agosto a Roma
Il Presidente di FedertermeConfindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha inviato una “lettera aperta” ai Sindaci dei comuni termali e al Presidente dell’ANCOT(Associazione nazionale comuni termali) per segnalare “la più viva preoccupazione della Federterme” (rappresentativa delle 378 strutture termali in Italia) ” in ordine alle ricadute dell’applicazione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive termali (prevista come facoltà concessa ai Sindaci dall’art.4 del D.L.14 marzo 2011,n.23 (cosiddetto Federalismo municipale)”.
“Pur rendendomi conto, infatti, delle pressanti esigenze finanziarie degli enti locali e dei Comuni in particolare, - afferma il Presidente di Federterme - che si trovano ad affrontare quotidianamente un insieme crescente di problemi a fronte di risorse sempre limitate, segnalo che, qualora le Amministrazioni delle località termali decidessero di avvalersi della facoltà (la legge, infatti, non prevede un obbligo) di applicare l’imposizione del tributo in questione questo determinerebbe, oltre ad una perdita economica secca per tutti gli operatori, anche un’immediata e certa ricaduta negativa per i flussi turistici, in quanto l’aggravio verrebbe immediatamente percepito come “iniquo”, oltre che dal normale turista, soprattutto da chi si reca alle terme (e sono la maggioranza) per motivi di salute”. Ed “un’eventuale scelta in tal senso nell’arco della corrente stagione (come da alcuni ventilato) – prosegue Jannotti Pecci - andrebbe ad incidere in modo illegittimo ed ingiustificato su listini già definiti ed accordi commerciali già chiusi e non modificabili”.
Federterme ribadisce il suo “no” alla introduzione della tassa di soggiorno nei comuni termali perché rappresenta un aggravio immediatamente percepito sia per il turista e il turista termale che per le imprese termali, che incide in modo pesantemente negativo sulle prospettive di uscita dalla crisi in atto.
Il 12 maggio nell’ambito di Thermalia 2011, è stato presentato l’ultimo Rapporto di Federterme Confindustria sul termalismo in Italia, realizzato da Emilio Becheri e Nicola Quirino. Alla presentazione è intervenuto il Presidente di Federterme Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci. Il rapporto fotografa un settore in lieve contrazione: nel 2009 si è registrato un calo dell’1,3 % del valore aggiunto, il tasso di crescita della spesa sostenuta dalle aziende per l’acquisto di beni e servizi è passato dal 5,8% del 2008 al 2,1% del 2009.
Dallo studio emerge che le imprese termali in Italia sono 378, il 46,8 % delle quali al nord, il 15,1% al centro e il rimanente 38,1% al sud. La maggior parte delle aziende è organizzata in forma di società di capitali e prevalgono le imprese di medie dimensioni, con un numero di dipendenti compreso tra 25 e 100.
La capacità ricettiva delle località termali è di 110.343 posti letto, di cui 27.867 appartenenti alle stesse aziende termali, e le strutture alberghiere in queste località sono complessivamente 1.534.
Secondo lo studio, negli ultimi anni si è abbassata l’età media dei clienti degli stabilimenti termali: oggi gli over 65 sono meno del 40% e la quota di utenti con età compresa tra i 20 e i 45 anni ha ormai superato il 30 %.
L’indagine delinea inoltre alcuni possibili orientamenti per la crescita del settore: dalla presenza in Rete sui social network allo sfruttamento delle “località pivot”, dall’integrazione con le altre tipologie di turismo presenti nelle zone termali al miglioramento del rapporto con i medici del territorio.
Durante la giornata Paola Pandiani, editor del Touring Club Italiano, ha presentato la nuova guida del Touring Club Italiano dedicata alle terme italiane, che in 400 pagine evidenzia gli aspetti terapeutici dell’offerta termale e quelli legati al benessere.
(Per maggiori informazioni: www.federterme.it)
Oggi 13 aprile 2011 alle 15.30 a Roma, presso la Sala Convegni ANCI, in Via dei Prefetti, 46, il Presidente dell’Associazione nazionale Comuni termali (ANCOT), On. Massimo Tedeschi, e il Presidente della Federazione nazionale delle acque minerali curative (Federterme), Costanzo Jannotti Pecci, presentano i punti del Protocollo d’intesa per comuni linee d’azione politico-istituzionale per la qualità termale.
Un’occasione per riflettere sui problemi di tutela e valorizzazione del patrimonio termale ma anche sulle prospettive dell’industria del settore per assicurare servizi termali di qualità ai cittadini e ai consumatori, per rispondere ad una domanda crescente di benessere termale, ma anche di turismo termale sostenibile.
(Per maggiori informazioni: segreteria@federterme.it)