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    I comunicati stampa

    Sopravvivere alla moda del proibizionismo in pillole

    Non passa giorno senza che i nostri politici e amministratori deliberino nuovi divieti.
    Le discoteche sono tra le più colpite. Ma in realtà nessuno può permettersi di ridere. Per i pubblici esercizi è solo questione di tempo poi toccherà anche a loro rispondere agli assalti di chi ci ha preso gusto nel negare progressivamente le piccole libertà che danno senso alla nostra vita materiale.
    Pensate alle nostre città: tra un po’ potranno circolare indisturbati (senza multe) solo gli extracomunitari, i deficienti e i vigili urbani. Tutti gli altri dovranno pagare le gabelle post moderne tra una strada e l’altra erogate da sensori, telecamere spia tipiche del nostro tempo ma con effetti che assomigliano al medioevo.

    La strategia del proibizionista in pillole è sempre la stessa: si parte da un evento locale trasformato con la gran cassa della comunicazione in un problema decisivo per la vita di tutti; colpo colpo ci si inventa una opinione pubblica terrorizzata e indignata per mettere nelle condizioni il legislatore di recitare la parte del raddrizzatore del legno storto dell’umanità (tra gli applausi scontati dei bigotti e degli invidiosi della felicità altrui). Infine, non potendo in realtà risolvere alcun problema (in democrazia nessun proibizionismo alla lunga si è mai dimostrato efficace) si ritorna sempre all’inizio amplificando sempre di più le situazioni che polarizzano l’opinione pubblica e rendono plausibile la pletora di provvedimenti restrittivi.

    Noi delle discoteche probabilmente siamo ad un passo dal fallimento totale grazie all’abusivismo ed alla cecità dei nostri legislatori. Ma potremmo trovare consolazione nel fatto che grazie ai proibizionisti in pillole siamo entrati nella Storia.
    Tutto è cominciato con noi e mi viene da pensare che l’incubo del proibizionista in pillole che trasforma la vita in una noiosa rottura di palle potrà finire quando gli si impedirà di esibire lo specchio per allodole delle discoteche.
    Vi propongo ora una riflessione sull’ultima trovata che conferma il quadro dal quale sono partito.
    Il 30 luglio 2009 il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Senatore Carlo Giovanardi e l’associazione Codacons, gonfi come pavoni facevano la ruota di fronte ad un pubblico di scoglionati giornalisti (potrebbe infine essere loro, per una volta, a prendere il pallino in mano e dire basta ad informazioni senza informazioni!).
    I relatori della conferenza stampa sostenevano infatti di avere le prove che il loro provvedimento restrittivo dell’alcol veniva spesso eluso. Praticamente la scoperta dell’uovo di Colombo. Un provvedimento ingiusto e incostituzionale non crea motivazioni forti in chi deve effettuare controlli e ovviamente mette nelle condizioni chi lo subisce di dover trovare vie di fuga.
    Come si può pretendere che un divieto che colpisce solo discoteche in via di sparizione che non c’entrano quasi nulla con il problema dell’abuso di alcol possa risultare decisivo rispetto gli incidenti stradali? Io ho sempre sostenuto che dal punto di vista dei principi e della necessaria regolazione della vita notturna occorressero nuove regole. E quando mi è possibile ho sempre sostenuto l’on Carlo Giovanardi.

    Ma non posso seguirlo quando si trasforma nel regista del proibizionismo in pillole.

    Perché nella conferenza stampa in oggetto i Codacons non ci hanno presentato alcun dato statistico serio sulle circostanze empiriche degli incidenti? Noi, e a maggior ragione i giornalisti,  siamo molto interessati a conoscere dove in realtà i giovani avevano consumato l’alcol, da dove provenivano, a che ora hanno avuto l’incidente.
    Ci sarebbe piaciuto se i Codacons si fossero soffermati a riflettere sul fatto che tutte le sanzioni amministrative derivanti dal decreto anti alcol sono state sistematicamente narcotizzate dai Tribunali Amministrativi perché norme in contrasto con i principi della nostra Carta Costituzionale.

    Queste dimenticanze sono sospette e gettano ombre inquietanti sul modo in cui i personaggi citati intendono risolvere i problemi. Non è vero che il fine giustifica i mezzi. Non è con il cinismo politico che si risolve il problema della pericolosità della circolazione stradale. La nostra associazione aderisce al valore morale esibito dai personaggi che hanno avuto il merito di mettere in discussione stili di vita pericolosi per sé e per gli altri, ma si dissocia da provvedimenti assurdi, iniqui e proibizionisti come quello contro le discoteche.

    Vorrei fare una domanda ai responsabili istituzionali che si sono inventati la guerra all’alcol: Credete veramente che il problema dell’alcol verrà cancellato proibendolo a partire dalle ore due? Io penso sia una sciocchezza ma almeno abbiate il buon senso di proibirlo a tutti, specialmente ai pubblici esercizi e bar che vivono esclusivamente sulla vendita a basso prezzo di bevande alcoliche.
    2 agosto 2009

    Il Presidente Nazionale di Asso Intrattenimento
    Luciano Zanchi

    Tavola rotonda: “La nuova legge regionale sulle acque minerali e termali, tra tutela della risorsa e nuove opportunità”
    Sala D’Amato dell’Unione degli Industriali di Napoli
    (Napoli, 15 luglio 2009
    )

    Dopo la legge serve il Regolamento di attuazione, presto e bene, perché le acque minerali e termali della Campania sono importanti sia per le iniziative dirette alle quali danno vita sia per quelle indirette che coinvolgono tutta la filiera produttiva dell’industria turistica, sia sulla costa sia nelle aree interne. E vi sono questioni che, comunque, necessitano- nell’emanando regolamento – di puntualizzazione per evitare un’applicazione distorta rispetto alla genesi della norma stessa.

    E’ motivo di soddisfazione la disponibilità dell’Assessore Forlenza, ribadita dal Presidente Bassolino, di realizzare in sede di adozione del regolamento un coordinamento con gli Assessorati alla Sanità, all’Ambiente, all’Industria e al Turismo, in materia termale.

    La legge per le Acque minerali e termali in Campania (L. R. 8/2008) va in direzione di  una nuova tutela, con  nuove risorse e nuove opportunità di sviluppo economico sociale sostenibile, ma occorre fare presto utilizzando i risultati concreti  dell’attività di consultazione realizzata dalle strutture dell’Assessorato.

    Nell’estate 2008 gli industriali termali della Campania commentarono  pubblicamente e con soddisfazione il varo da parte del Consiglio Regionale, su iniziativa della Giunta, della Legge Regionale sulle acque minerali e termali, che arrivava al traguardo del suggello legislativo dopo 30 anni di attesa.

    Si prendeva atto che l’impegno, formalmente assunto dal Presidente Bassolino, era stato mantenuto.
    Soddisfazione di Federterme e degli imprenditori termali quindi per aver contribuito ad una nuova legge che interpreta una nuova sensibilità diffusa nei confronti delle acque minerali e termali, come risorse naturali preziose da utilizzare con rispetto e da valorizzare con acume imprenditoriale.

    Federterme ha contribuito e intende contribuire all’iter del procedimento legislativo per la nuova legge sulle acque minerali e termali (L.R. Campania 8/2008) e relativo Regolamento di attuazione.

    Bisogna anche ricordare che da parte degli imprenditori del settore, e in particolare da Federterme, furono subito segnalate alcune criticità normative, sia a livello di Consiglio che di Giunta.

    Apparve quindi di grande rilievo l’iniziativa  assunta, appena insediato, dall’Assessore regionale ai Lavori pubblici, al Demanio e alle Acque Minerali e Termali, Oberdan Forlenza, di avviare le consultazioni per l’adozione del Regolamento attuativo  della legge 8/2008 tenendo conto anche della proposta presentata dall’On. Ragosta in commissione Ambiente che mirava a risolvere sul piano legislativo le criticità che erano state  motivo d’impugnativa della legge, da parte del Governo centrale, davanti alla Corte Costituzionale.

    L’approccio pragmatico dell’Assessore Forlenza ha dimostrato che lavorando sodo, con propositi di concretezza possono essere individuate,  circoscritte e risolte, in pochi mesi mesi, a tempo di record, le incertezze interpretative emerse ed imboccare la strada di correzioni normative condivise, rinunciando alle sterili attese delle impugnative, nell’ottica di risolvere i problemi del settore, interpretando aspettative ed esigenze, tenendo conto del fattore tempo che è danaro!

    Si tratta ora di portare a compimento – con il relativo Regolamento attuativo previsto dall’art. 1 - l’iter avviato nell’estate 2008 con la legge “Disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente e le norme per la protezione del bacino idrominerario della regione” (L.R. n.8/2008) che si proponeva di dare risposte concrete alle esigenze di valorizzazione delle risorse delle acque minerali e termali della regione Campania, da secoli considerate benefiche per la salute oltre che grande attrattore turistico all’interno della filiera dell’industria del turismo e dell’economia dei territori.

    Risposte concrete anche in termini di certezze dei tempi per le concessioni di utilizzo agli operatori e più consistenti introiti per la Regione e per gli Enti locali grazie alla determinazione di canoni adeguati  a carico dei concessionari.

    Ma il relativo regolamento si è fatto attendere perché da una parte l’iter è stato appesantito da incertezze interpretative delle nuove norme dall’altra per far fronte all’esigenza di trovare risposte appropriate a nuova visione,  sensibilità e a consapevolezza diffuse del valore delle risorse idriche nella società contemporanea (sotto i profili della disponibilità, utilizzo, conservazione, valorizzazione e sostenibilità, salvaguardia).

    E’ auspicabile quindi che alla sensibilità finora dimostrata, in sede di consultazione di tutti gli stakeholders, per l’esigenza di far uscire in tempi brevi il nuovo regolamento faccia seguito il completamento dell’iter facendo tesoro proprio degli esiti positivi registrati in sede tecnica.

    Per consentire a pubblico e privato di perseguire, all’interno del nuovo e completato assetto normativo, gli obiettivi di ammodernamento e valorizzazione del settore acque minerali e termali, terme e benessere, che sono una risorsa importante ed attrattiva per l’economia del territorio di tutte le province della Campania.

    Napoli, 15 luglio 2009
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    Segreteria Federterme
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    Accordo di partnership per la creazione di un network di destinazioni termali in Italia

    Italia Turismo e Federterme hanno firmato un accordo per promuovere l’Italia come “wellness destination” sui mercati internazionali.

    Il progetto, denominato “Dal termalismo al Wellness”, ha l’obiettivo di creare un network di città termali, localizzate in alcune destinazioni turistiche target facilmente accessibili e dotate di risorse tali da attrarre una clientela di medio-alto livello nazionale ed internazionale.

    L’accordo prevede inoltre: il sostegno alle autorità locali per rilanciare i centri termali in crisi; la riqualificazione delle strutture ricettive nelle aree interessate; l’integrazione di altri progetti di sviluppo analoghi e la crescita dell’occupazione sul territorio.

    Italia Turismo sarà il promotore dell’iniziativa e “l’asset manager” delle operazioni di sviluppo selezionate da un pool di investitori italiani ed esteri privati.
    Federterme, oltre a garantire una pluriennale esperienza nel settore, promuoverà l’iniziativa attraverso il network dei suoi associati.

    “L’accordo con Federterme si inserisce nel piano di rafforzamento della nostra attività di asset management specializzata nell’hospitality & leisure, e di sviluppo immobiliare di Poli Turistici Integrati su tutto il territorio nazionale – ha detto Gaetano Casertano, Amministratore Delegato di Italia Turismo. La scelta del termalismo evoluto, quale è il Wellness, è un passo ulteriore nella migliore definizione di quei settori di intervento nei quali operiamo. La collaborazione con Federterme  - ha concluso Casertano - ci porterà a creare un network di destinazioni termali a livello nazionale, mettendo a sistema  l’esperienza immobiliare di Italia Turismo con quella gestionale di Federterme. Questo accordo darà così l’opportunità all’Italia di diventare una “Wellness destination” capace di attrarre turisti nazionali e internazionali”.

    “Il progetto di un network dei punti di eccellenza termale, per il quale collaboriamo direttamente con ItaliaTurismo spa e, indirettamente, con il Ministero dello Sviluppo economico e dell’Internazionalizzazione – ha affermato il  Presidente di Federterme/ Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci – è un’occasione importante per rendere più visibile e attrattiva, presso gli investitori italiani e stranieri, la straordinaria offerta termale italiana, diffusa su tutto il territorio nazionale, in 20 Regioni e 170 Comuni e le sue potenzialità, ancora valorizzabili, in maniera sostenibile. E’ un’occasione anche  per far apprezzare,  da una parte,  il sistema di welfare termale italiano e  le specificità terapeutiche delle acque termali italiane, validate dalla Fondazione per la ricerca scientifica termale, dall’altra per stimolare il contributo delle iniziative termali e di benessere termale allo sviluppo economico e sociale dei rispettivi territori e di tutta la filiera dell’industria turistica. L’obiettivo è quello di favorire nuovi investimenti e di realizzare concrete forme di partnership pubblico-privato, per intercettare una nuova domanda di termalismo e benessere termale in linea con nuovi stili di vita e con la domanda di benessere come “stato psicofisico, mentale e sociale”, secondo la  definizione della Organizzazione Mondiale della Sanità”.
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    Italia Turismo, controllata da InvItalia e da Turismo & Immobiliare, società veicolo pariteticamente partecipata da tre importanti player finanziari ed industriali italiani, Gabetti Property Solutions, Gruppo Marcegaglia e Pirelli RE, è l’asset management company specializzata nel settore Hospitality & Leisure. Vanta una forte esperienza nella riqualificazione e sviluppo di proprietà immobiliari di grande attrazione turistica finalizzati alla creazione di Poli Turistici Integrati in Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e  gestisce 8 villaggi con  circa 6.000 posti letto. Attualmente sta realizzando 3 nuovi resort a Simeri, Sibari e Sciacca con ulteriori 3.000 posti letto per complessivi 9.000 a regime.

    Ufficio Stampa       

    Silvia Gambacorta: 06 42160830 - 340 6782905
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    ROMA, 3 LUG - "Anche per gli alberghi sarebbe importante uno strumento come la Tremonti Ter" è questa l'opinione di Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Confindustria Alberghi e di Elena David, Presidente di AICA Confindustria.
    "Le attuali difficoltà non ci lasciano immaginare bilanci particolarmente positivi. Dunque uno strumento che possa supportare il rilancio delle nostre imprese è necessario. Purtroppo gli interventi ammessi dalla Tremonti ter, trovano un'applicazione solo marginale nel settore. Infatti gli investimenti necessari alla riqualificazione alberghiera, impianti, arredi e rivestimenti, che pure in buona parte sono espressione del nostro migliore made in Italy, ad oggi restano esclusi.
    Crediamo invece che interventi in questo senso possano dare nuovo slancio al turismo che, nelle attese di tutti, potrà e dovrà crescere ancora molto."

     

    Con l’attivazione del nuovo “Portale delle convenzioni” l’offerta delle aziende associate a Confindustria Alberghi, ha un nuovo e più efficace canale di distribuzione dedicato al mercato delle oltre 130.000 aziende aderenti a Confindustria.

    Un mercato, non solo dedicato al business, ma anche al leisure ed al congressuale che il Sistema di Confindustria può attivare.

    “Il nostro obiettivo” ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo Presidente Confindustria Alberghi, “è quello di canalizzare la domanda dei soci di Confindustria verso le nostre aziende. I primi risultati nei mesi scorsi sono già stati lusinghieri, ma crediamo che il nuovo sistema di accesso potrà farci fare un ulteriore passo avanti”.

    Il nuovo percorso, semplice e diretto, è operativo dal sito di Confindustria e da tutti i siti delle Associazioni di sistema, oltre, ovviamente, da www.confindustriaalberghi.it.

    Un canale preferenziale che mette direttamente a contatto domanda ed offerta di servizi alberghieri qualificati.

    Siamo convinti che questa iniziativa ha un enorme potenziale e per questo abbiamo già in programma, per i prossimi mesi, un ulteriore sviluppo del nostro sistema per rendere sempre più efficace la gestione dell’offerta ed intercettare così i nuovi segmenti di mercato che la sinergia con Confindustria ci mette a disposizione.

    Roma, 19 giugno 2009

    (Per maggiori informazioni: segreteria@confindustriaalberghi.it)

    manifestato dagli ultimi drammatici incidenti sulle strade italiane

    Gli ultimi incidenti stradali causati dall’abuso di alcool la dicono lunga sull’incapacità dei nostri politici di intervenire nella realtà in modo razionale su temi oscurati da pregiudizi misti ad illusioni cognitive.

    Veniamo ai fatti: automobilisti ubriachi devastano le vite di innocenti; i casi della scorsa settimana sono risultati particolarmente drammatici; ma sono molti di più quelli che passano inosservati. La domanda è: da dove venivano? A che ora? Sono pochi a notare che la stragrande maggioranza delle persone sanzionate per l’alto tasso alcolico arrivano da pubblici esercizi e non dalle discoteche. Sono ancora di meno quelli che prestano attenzione all’ora esatta degli incidenti. Di fatto esiste la pressione di un pregiudizio fatto nascere dallo spirito animale del senso comune (la propensione a trovare cause lineari e semplici), manipolato da un giornalismo cinico, che ha posto la discoteca nella posizione di capro espiatorio. Alcuni  politici hanno subito approfittato del radiarsi di questa credenza tra il senso comune per ricercare un facile consenso e nel corso degli anni coinvolgendo colleghi poco informati sono riusciti ad imporre norme proibizioniste hanno affossato il modo delle discoteche.

    Ovviamente i provvedimenti presi, come sempre succede, stanno peggiorando il problema che intendevano risolvere. Infatti si abusa nel bere nei pubblici esercizi non toccati dal provvedimento di chiusura delle due, riservato ai “mostri” delle discoteche.

    Ultimamente è stato il Senato a dare prova di cecità assoluta nei confronti di un problema che non può essere risolto al 100% da una legge. La Camera dei Deputati, infatti, aveva con un nuovo  emendamento corretto le storture di quello vecchio, accorgendosi della incongruenza iscrittavi dal dilettantismo di alcuni politici alla ricerca di una scontata notorietà. In sostanza i pubblici esercizi venivano uniformati alle discoteche. Regole uguali per tutti, insomma. Invece ancora una volta la gerontocrazia in eccesso del nostro sistema bicamerale ha generato assurdità. Ora si dovrà ricominciare l’iter da capo.

    Nel frattempo cosa succederà? La gente continuerà a bere nei pubblici esercizi quando le pare. Le discoteche estranee al problema dell’alcol per via del costo alto delle consumazioni continueranno ad essere considerate la chiave di volta del problema ( per via del vecchio decreto che inibisce l’operatività di vendita di alcolici alle discoteche dopo le due).

    Ma allora i pubblici esercizi avranno sempre più successo commerciale e gli abusi di alcol in aumento produrranno sempre più incidenti a tutte le ore e quindi saremo daccapo, con gli ottusi a richiedere regole ancora più restrittive per le disco.

    In realtà c’è un aspetto nuovo che interromperà i feedback negativo tra discoteca/capro espiatorio e l’atto politico motivato dall’indignazione popolare contro il “mostro” discoteca. L’aspetto nuovo è determinato dal fatto che le discoteche stanno sparendo.

     Forse a questo punto anche la cattiva politica ritornerà sui suoi passi e proverà a capire come si agisce di fronte ad un problema composito.

    Forse, giunti a questo punto, si capirà che la prevenzione vera dipende dai controlli sulle strade; si capirà che i primi  ad avere chiesto la tolleranza zero sulle strade sono stati i vituperati discotecari (ultima richiesta in questo senso è stata presentata al V convegno sulle droghe e sostanze psicotrope di Trieste); si capirà quanto la tolleranza istituzionale nei confronti dell’abusivismo sia stata dannosa.

    Siamo in tempo di crisi economica e non è inutile ricordare che dieci anni fa avevamo i club più competitivi al mondo. Le aziende che li mantenevano tali esportavano i loro prodotti dappertutto.

    Il contributo che le discoteche davano al turismo non è mai stato quantificato ma soprattutto per la fascia giovanile era ragguardevole. Tutto questo sta scomparendo per favorire bar sgangherati, imprenditori improvvisati che operano in regime di completo abusivismo autorizzatorio, feste provvisorie da terzo mondo che spingono i giovani a comportamenti tribali, ineleganti, auto distruttivi. E’ giunto il momento che qualcuno si accorga di tutte le assurdità che abbiamo subito e proponga una svolta che riporti  legalità nel nostro settore.

    Io ci credo ancora.

    Il Presidente Nazionale Assointrattenimento

    Luciano Zanchi

    Insieme per promuovere l’amore per la vela.
    Prossimo appuntamento con Navigar m’ è dolce al 49°Salone Nautico Internazionale di Genova dal 3 all’11 ottobre prossimi.
    Un sito - www.navigarmedolce.it - per continuare la navigazione.

    Nella serata di martedì 16 giugno, si è conclusa la prima edizione della Festa della Marineria, Biennale di Arte, Cultura, Scienza e Tradizione che per cinque giorni ha animato il Golfo di La Spezia. Oltre 150 gli appuntamenti in calendario, per un programma ricchissimo di eventi, incontri, concerti, mostre, regate storiche e sportive, e manifestazioni di ogni genere, pensato per far conoscere e amare il mare e promuovere le attività ad esso legate.

    Con Ucina, la Confindustria Nautica che alla Spezia ha portato la propria campagna “Navigar m’ è dolce” – con la quale da cinque anni porta avanti l’ambizioso progetto di diffondere la passione per la nautica a un pubblico sempre più vasto -, hanno partecipato le scuole di vela Utopia, Mondovela e Caprera.

    Perfettamente nello spirito del Navigar m’ è dolce che intende fornire occasioni concrete per provare ad avvicinarsi al mare, le imbarcazioni delle tre scuole vela, condotte da esperti istruttori, hanno dato vita per cinque giorni ad una coinvolgente dimostrazione di ciò che significa imparare ad andar per mare divertendosi.

    Un vero successo confermato dalle oltre 300 persone, fra ragazzi e adulti, che hanno voluto sperimentare le lezioni teoriche, alternate alle uscite pratiche in mare, proposte gratuitamente. Le barche di Utopia, Mondovela e Caprera hanno fatto provare agli “aspiranti velisti”, molti dei quali salivano a bordo di un’imbarcazione per la prima volta, l’emozione della navigazione a vela.

    Un’esperienza molto apprezzata che Ucina e le scuole di Utopia, Mondovela e Caprera hanno voluto offrire al pubblico per promuovere una navigazione a vela rivolta veramente a tutti.

    La campagna Navigar m’ è dolce di UCINA di promozione della cultura nautica, realizzata in collaborazione con FIV, FIC, FICSF, FIPO, LNI, Assonautica e Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, proseguirà con un ricco calendario di eventi ed iniziative che, da aprile a settembre con un’ultima grande tappa in occasione del 49° Salone Nautico Internazionale di Genova (dal 3 all’11 ottobre 2009), daranno la possibilità a chiunque lo desideri di provare l’emozione di andar per mare.

    Tutti gli eventi Navigar m’ è dolce sono aperti al pubblico per offrire la possibilità di provare concretamente l’esperienza del navigare e sono, oltre che a mezzo stampa, sul sito internet che permette all'utente di informarsi costantemente sulle iniziative presenti sul territorio e di essere aggiornati attraverso newsletter periodiche. Il sito www.navigarmedolce.it intende diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati della nautica fornendo oltre alla segnalazione delle manifestazioni, una serie di informazioni e curiosità utili ed interessanti per l'utente.

    Genova, 19 giugno 2009

    Per saperne di più:

    www.navigarmedolce.it
    www.utopiascuolavela.it
    www.mondovela.it
    www.navedicarta.it

    UCINA – Area Promozione
    Chiara Castellari 010 5769812
    promotion@ucina.net

    UCINA

    Area Promozione - Promotion Dept.
    Mrs. Chiara Castellari

    Piazzale Kennedy 1
    I - 16129 GENOVA
    I TALY

    Tel. + 39 010 5769812
    Fax + 39 010 5531104
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    Dichiarazione del Presidente Jannotti Pecci

    La mancanza di un riscontro del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al telegramma di Federterme del 4 giugno di denuncia della grave crisi del settore termale (65.000 addetti in 180 comuni) indica “incomprensibile disattenzione e indifferenza” alla situazione del settore termale.

    A due settimane di distanza dall’appello con il quale il Presidente Costanzo Jannotti Pecci, su mandato unanime del Consiglio direttivo di Federterme, segnalava  la grave crisi delle industrie termali per il mancato accordo (atteso dal 2005) per il rinnovo delle tariffe termali e chiedeva un incontro urgente, il Presidente di Federterme ha indirizzato al Presidente Berlusconi un nuovo appello:


    “Egregio Presidente, rilevo con sincero dispiacere il Suo mancato riscontro – qualunque potesse essere - alla mia richiesta di incontro del 4 giugno scorso, sulla crisi delle industrie termali del nostro Paese.

    Ritengo incomprensibile la disattenzione e l’indifferenza che sono state così manifestate nei confronti del settore e dei numerosi territori, la cui economia poggia unicamente sull’utilizzo delle risorse termali. Considero altresì autolesionistico, sul piano della politica economica del Governo, penalizzare inspiegabilmente un comparto, negando attraverso il dovuto adeguamento tariffario, quel minimo di risorse di cui ha bisogno e che è in grado, come sempre, di restituire, ampiamente e in misura ben maggiore, proprio attraverso lo sviluppo dell’indotto economico ed occupazionale alle casse pubbliche. A tal proposito colgo l’occasione per ricordarle come il nostro settore abbia in tutti questi anni sempre rispettato i limiti di spesa imposti dalla Finanza Pubblica, che non verrebbero superati nemmeno dagli adeguamenti tariffari dovuti.

     Evidentemente le priorità sono altre e spero per Lei che siano comprese, anche e soprattutto, da quanti vivono e lavorano  negli oltre 180 comuni termali del nostro Paese.

    Resto nuovamente in attesa e Le porgo i miei migliori saluti.

    Costanzo Jannotti Pecci Presidente Federterme Confindustria”

    Roma, 18 giugno 2009

    Segreteria Federterme
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    Confindustria Assotravel presenta la nuova edizione del seminario "Il Web 2.0 cambia il turismo", che si terrà il prossimo 22 giugno a Roma, presso il centro di formazione Training Solutions.

    Aumenta sempre più l'interesse per il WEB 2.0 da parte di agenti di viaggio e tour operator. Ogni giorno su un social network come facebook si registrano nuove agenzie di viaggio e gruppi attraverso i quali i professionisti delle vacanze si confrontano e si scambiano informazioni sui diversi tour operator o su una determinata struttura ricettiva. Un fenomeno che non manca di comprendere anche i consumatori. Sono sempre di più, infatti, gli agenti di viaggio che grazie al web 2.0 tengono e mantengono i contatti con i propri clienti in modo efficace e fidelizzante.

    Ecco quindi la nuova versione (aggiornatissima) del seminario che Assotravel da ormai due anni e mezzo porta in tutta Italia per illustrare le opportunità offerte dal web ad agenti di viaggio e tour operator. Mentre la stagione stenta a decollare, sarà quindi possibile il 22 giugno a Roma presso Training Solutions di via Sardegna, approfondire tutte le opportunità che il web offre per comunicare il proprio valore aggiunto ai clienti attuali e acquisirne di nuovi al solo costo del tempo dedicato per strutturare e gestire la propria presenza.

    Relatori del corso saranno Francesco Granese, Direttore di Confindustria Assotravel, e Cesare Andrisano, responsabile nazionale del settore ICT di Assotravel.

    Queste alcune delle tematiche che verranno trattate: l'evoluzione di internet e le direzioni attualmente seguite, i comportamenti dei consumatori on line e sui canali tradizionali, il posizionamento delle agenzie di viaggio tradizionali, di quelle tradizionali e on line e delle OLTA (On line travel agency), il viral marketing come strumento che trova nel web 2.0 un esaltatore di efficacia, gli strumenti presenti on line, le loro caratteristiche e le opportunità offerte , i luoghi on line sui quali lavorare, come utilizzare blog, social network, you tube, siti web etc per costruire un sistema di relazioni e di opportunità, a costo zero, per l'agenzia di viaggio.

    Per richiedere il programma completo del seminario e il modulo di adesione, potete rivolgervi ai seguenti recapiti: Confindustria Assotravel, tel. 06-5910851, fax 06-23311959, e-mail progettiassotravel@gmail.com

    Risposta del Presidente Giannetti

    A seguito del comunicato stampa emesso dall'Unione dei Consumatori in data 4 giugno c.m., il Presidente di Confindustria Assotravel, Andrea Giannetti, risponde con una chiara presa di posizione, già comunicata tramite lettera alla stessa Unione dei Consumatori.

    Il comunicato dell'Unione Consumatori - clicca qui per leggerlo- sostiene che, per i consumatori sia possibile arrivare a risparmiare il 15 % sull'acquisto dei pacchetti turistici, semplicemente bypassando le agenzie di viaggio e rivolgendosi direttamente ai tour operator.

    Innanzitutto, il Presidente Giannetti sottolinea come il margine medio di un'agenzia non sia del 15%, bensì tra il 6 e il 10 %, per poi arrivare addrittura al solo 1% quando si parla di biglietteria aerea. Inoltre, non sempre il t.o. è autorizzato a vendere direttamente al consumatore i pacchetti, ma ha la sola facoltà di produrli, per poi poterli rivendere attraverso intermediari, le adv appunto.

    Ma, in ultima analisi, ecco l'elemento più importante: l'Unione Consumatori afferma che "a parità di prestazioni, di periodo di vacanza e di destinazione, i pacchetti turistici comprati da chi li organizza costano mediamente il 15 % in meno rispetto a quelli comprati nelle agenzie turistiche che fanno da intermediarie". Ebbene, risponde Andrea Giannetti "il consumatore ottiene (o deve ottenere) una personalizzazione del servizio, il consiglio per una vacanza realmente confacente ai propri bisogni espressi ed inespressi. L'assistenza e la consulenza di personale che ha scelto di svolgere quel lavoro, che ne ha i titoli e che si aggiorna costantemente. Una volta stabilito il rapporto, l'agente di viaggio sarà in grado di suggerire la soluzione di viaggio migliore conoscendo già gusti ed esigenze del cliente. Non è poco tutto questo. E non è eccessivo pagarlo l'8% in più" e ancora "quello offerto dalle agenzie di viaggio è un servizio e non una "maggiorazione", chi vuole è libero ovviamente di farne a meno ma vi segnaliamo che il valore aggiunto del nostro ruolo sui mercati maturi come gli Stati Uniti sta prepotentemente emergendo".

    Non si può quindi assolutamente parlare di "parità di servizio", poichè l'agenzia di viaggio offre, senza alcun dubbio, un valore aggiunto evidente, che è proprio quello di ascoltare le esigenze e i desideri dei cliente, comparando più soluzioni per la stessa destinazione, riferendosi a più operatori e, solo a quel punto, scegliendo la soluzione più rispondente alla richiesta ricevuta. 

    Cordiali saluti,

    Confindustria Assotravel  

    Per poterci contattare  

    Assotravel
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