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    Realizzazione e gestione dei porti turistici tra iniziativa privata e intervento di Stato

    Partita aperta tra investitori privati ed interventi pubblici nella portualità turistica: un “rapporto” che nel nostro Paese registra un differenziale che va dall’80% per i primi con un patrimonio consolidato in 140.000 posti barca per un valore che si aggira attorno ai 10 MLD di Euro contro il 20% di investimenti pubblici con 30.000 ormeggi pari ad un valore di 1,5 MLD. Numeri questi che confermano il maggiore dinamismo e la migliore capacità di penetrazione nel mercato dell’impresa privata specializzata nell’offerta di servizi al turismo nautico.

    ...e per i porti turistici torna alla ribalta il “value for money”

    La Commissione Porti Turistici dell’ICOMIA (International Council of Marine Industry Association ) riunitasi nei giorni scorsi a Beirut già guarda oltre la crisi e scalda i motori in vista della Conferenza Mondiale dei Porti Turistici che si terrà dal 10 all’11 Maggio 2011 a Singapore. Tema di fondo del meeting una domanda: “alla luce della crisi economica mondiale cosa accade alla portualità turistica e quali prospettive per l’industria delle imprese turistiche portuali“? Determinante appare l’accordo stipulato dall’ICOMIA Marinas Comitee con il gruppo internazionale Informa (società di comunicazione titolare, tra altri eventi, del Salone dei Superyacht del Principato di Monaco) per l’appuntamento di Singapore che giungerà, così, con i migliori presupposti organizzativi, alla sua 7°, edizione, ma nel corso delle due intense giornate libanesi che hanno registrato la partecipazione dei rappresentanti degli USA, Emirati Arabi, Far East, Australia, Argentina, Spagna, Grecia, Turchia, Olanda, Germania e Italia, rappresentata dallo stesso presidente della Commissione e presidente di ASSOMARINAS Roberto Perocchio accompagnato dal vicepresidente Lorenzo Spadini, si sono definite le nuove rotte dei servizi portuali turistici mondiali per affrontare questo difficile momento congiunturale che vede sempre più l’utenza orientata a contenere al massimo i costi di esercizio dell’imbarcazione.

    Secondo Gary Groenwold, rappresentante di Westrec Marinas, in questo momento di crisi economica appare dominante il “Flat is up”, cioè il mantenimento dei livelli occupazionali antecedenti la crisi mentre vede nero il rappresentante della neonata Associazione dei porti turistici della Grecia, Nikolas Koutsodontis, allarmato per le minacce di misure fiscali del Governo che potrebbero vanificare anni di sforzi promozionali per attirare i diportisti europei nelle rotte dell’Egeo. Michael Horrigan amministratore di Mourjan marinas (gruppo di investimento e gestione controllato da capitali del Qatar) ha affermato come dopo l’implosione della bolla immobiliare negli Emirati Arabi le gestioni dei porti abbiano dovuto virare sull’acquisizione di una clientela a maggioranza locale rispetto a quella internazionale (75% contro il 25%). Più ottimista, invece, il rappresentante della FFPP (la Federazione dei porti francesi) Jean Michelle Gaigné che dichiara la persistenza lungo le coste francesi di cospicue liste d’attesa anche a causa del blocco dei progetti di nuove realizzazioni e nell’attesa dell’effettuazione di ampie riconversioni di aree portuali pubbliche dismesse, le sole dove poter ancora intervenire.

    Anche il rappresentante della Chamber of Shipping di Istanbul Ilkay Oigac si è dimostrato ottimista per la prossima stagione nautica anche se i nuovi 15.000 posti barca programmati sulla costa turca subiranno un rallentamento nella loro realizzazione. Il rappresentante dell’Argentina Oscar Siches ha aggiornato la Commissione sul dibattito in corso in sede di I.S.O. (International Standard Organization) sui temi delle linee guida in corso di sviluppo a livello mondiale per un inquadramento minimo dei requisiti di funzionalità dei porti turistici.

    Dall’Asia giungono invece forti segnali di aspettativa – come ha dichiarato Yp Loke, rappresentante dell’associazione Asenarean Marinas con base a Singapore, circa i prossimi mutamenti culturali delle nuove generazioni di cinesi che stanno dedicando sempre più risorse al tempo libero con grandi prospettive anche per la nautica da diporto, anche se la maggior parte delle occupazioni del cinese medio sono ancora esclusivamente “Business oriented”.

    Nell’ambito del dibattito ha riscosso spiccato interesse la presentazione dell’analisi italiana condotta dall’Osservatorio Nautico di UCINA Confindustria Nautica illustrata da Roberto Perocchio e che si è dimostrata un valido riferimento per la sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni, non solo per l’evidente ricaduta economica positiva sulle attività costiere generate dalla presenza delle marine ma anche per l’opportunità offerta nell’orientare le scelte gestionali alle reali possibilità di spesa dei diportisti “nonché – ha affermato Perocchio - sulla tipologia del consumatore che, nella maggior parte dei casi, oggi rifugge dagli “status symbol” e dai “porti turistici vetrina” per concentrarsi, invece, sul “value for money”, cioè sul corretto rapporto tra i servizi erogati e i costi sostenuti con la definitiva archiviazione degli investimenti fatti in immagine e rappresentanza”.

    Opinione comune tra i rappresentanti dell’ICOMIA è comunque risultata quella inerente l’attuale e futuro successo delle tecnologie dei “dry storage”, come principale ed immediata soluzione all’ampliamento della ricettività delle strutture portuali.

    Tutti questi temi saranno al centro della prossima conferenza mondiale di Singapore che, con la collaborazione della Singapore Boating Industry Association e la sponsorizzazione di ASSOMARINAS, si terrà, come annunciato, dal 10 all’11 Maggio del prossimo anno.

    L’Addetto Stampa Massimo Bernardo

    Con due Sottosegretari di Stato, quello per l’Industria, Artigianato e Commercio Marco Arzilli e quello  per il Turismo, lo Sport e la Programmazione Economica Fabio Berardi insieme al Com.te Dennis Michelotti in rappresentanza dell’Autorità per L’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima,  la Repubblica di San Marino si presenta alla nautica italiana nell’ambito del Fano Yacht Festival, a Marina dei Cesari. L’occasione è  la tavola rotonda promossa dagli organizzatori del salone con la collaborazione di ASSOMARINAS dalla quale  emergono nuove importanti prospettive di collaborazione internazionale oltre che indubbi vantaggi per il mondo del diporto. “L’accordo bilaterale in essere tra l’Italia e San Marino – dichiara il Sottosegretario della Repubblica di San Marino – promuove la collaborazione tra i due Paesi anche nel campo della nautica ed è ormai noto come e quanto la nautica da diporto  si stia rafforzando nel Mediterraneo e in Adriatico rappresentando un vero e  proprio motore per lo sviluppo del turismo con immediate importanti ricadute sul territorio. In questo contesto San Marino, riconosciuto dall’UNESCO  patrimonio mondiale dell’umanità sia per i suoi beni materiali che per i suoi valori immateriali che si riferiscono ai principi della democrazia e della libertà del resto  comuni a quanti amano andar per mare,   ha proprio nei porti adriatici il suo “gate” privilegiato”. Alla dichiarazione del Sottosegretario di Stato si aggiunge quella del rappresentante dell’Autorità per la Navigazione Marittima: “Siamo un’Autorità molto snella con una burocrazia quasi inesistente, con tempi rapidissimi, in un’unica sede,  per l’immatricolazione delle imbarcazioni (n.d.r. in giornata) e il rilascio immediato della licenza di navigazione, compresi certificato di sicurezza, licenza per stazione radio e bandiera dello Stato. Per quanto riguarda la fiscalità possiamo calcolare un netto risparmio, rispetto ad altre realtà, in quanto per il solo import-export dell’imbarcazione il corrispettivo “monofase” ( corrispondente all’IVA italiana) è del solo 6% , se però avviene anche l’immatricolazione allora c’è un ulteriore abbattimento che va dal 20 al 70% del 6% del monofase, calcolato in funzione della lunghezza dell’imbarcazione, sia per quelle inferiori ai 24 metri che per quelle oltre i 24 metri ma solo per uso privato e diportistico non quindi legate ad attività di charter. Abbiamo inoltre la possibilità di intervenire sulle tabelle d’armamento rilasciando il giornale di bordo nel quale viene registrato l’equipaggio. E’ allo studio un ulteriore progetto di legge per il rilascio e la convalida delle patenti nautiche. Ciò consentirà la nascita di scuole nautiche per il superamento dell’esame della patente che sarà rilasciata dall’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima“.

    Dunque la Repubblica di San Marino entra a tutta forza nell’economia del mare aprendo anche con l’Associazione Italiana dei Porti Turistici un nuovo dialogo che il presidente dell’Associazione Roberto Perocchio così  sintetizza: “Con la nostra presenza allo Yacht Festival di Marina dei Cesari abbiamo voluto dare maggiore impulso alla funzione di quelle iniziative espositive che danno vitalità al settore in un momento di crisi in cui tutti gli operatori, in attesa di chiarimenti sui nuovi assetti istituzionali, stanno intensamente operando per il rilancio. D’altra parte in tutti i nostri 85 porti associati si registrano segnali di  ripresa delle attività di programmazione della stagione nautica da parte dell’utenza con l’entrata in esercizio di nuove unità da diporto stimolata dalla politica di incentivi all’acquisto condotta dall’industria nautica, ragione per la quale le prospettive occupazionali per i servizi alla nautica da diporto lasciano ben sperare per il 2010. Per tutte queste ragioni anche le politiche adottate dalla Repubblica di San Marino relative al registro navale potrebbero risultare di sostegno allo sviluppo del settore”.


    L’Addetto Stampa
    Massimo BERNARDO

    La proficua collaborazione con l’ICE rilancia la portualità turistica italiana nel mercato russo

    Sono 82 i porti turistici italiani associati ad ASSOMARINAS che con uno stand collettivo realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano per il Commercio Estero saranno presenti dal 15 al 18 aprile p.v. nei padiglioni del  MIBS di Mosca.

    Una collaborazione già collaudata nella scorsa edizione e che ha dimostrato l’interesse da parte del mercato russo nell’organizzazione di escursioni collettive, anche con flotte charter croate,in rotta  per le coste italiane.

    “La nostra presenza collettiva al Salone Nautico Internazionale di Mosca in un mercato sempre più diffuso sull’asse Mosca- San Pietroburgo e lungo la costa baltica dove è pianificata la realizzazione di decine e decine di migliaia di posti barca – anticipa il presidente di ASSOMARINAS Roberto Perocchio - contribuirà a rafforzare il nostro monitoraggio su un mercato le cui avanguardie sono già  state rappresentate dai maxiyacht, acquisiti o noleggiati dai magnati russi e che hanno fatto bella mostra nei nostri porti turistici ed ai quali sta seguendo un folto pubblico di diportisti che, sempre più frequentemente,  esplorano le nostre coste con compagnie di charter”.

    Lo snellimento dei tempi per ottenere i visti, il miglioramento dei collegamenti aerei con il nostro Paese, grazie anche alla nuova politica dell’Aeroflot, contribuiscono ad avvicinare l’offerta alla domanda ed è per questo che ASSOMARINAS presenterà con  una conferenza stampa,  organizzata all’interno del Salone  il 16 aprile  in collaborazione con l’ICE, le nuove importanti infrastrutture già realizzate o in corso di realizzazione con capitali privati lungo tutta la costa italiana.

    Dal porto turistico di Loano, a Marina di Varazze in Liguria, a Porto Romano nel Lazio, a Marina di Stabia e a Marina di Mergellina  in Campania, a Marina di Riposto, a Marina di Cala del Sole di Licata, a Marina Motomar e Marina di Ragusa in Sicilia, al Porto degli Argonauti in Basilicata, a Marina di Brindisi, a Marina di Rodi Garganico, a Marina di Bisceglie in Puglia, a Marina San Pietro in Molise e darsena Marinelle in Abruzzo, a Marina di San Benedetto del Tronto, a darsena Cinque Vele, a Marina dei Cesari e a Marina Dorica nelle Marche, a Marina Cattolica, Marina di Rimini, Marina di Porto Reno e Marina di Ravenna in Emilia Romagna, al Porto San Felice, Marina Sant’Elena e Marina Fiorita, Venice Yacht Pier, Vento di Venezia e Porto Turistico di Jesolo nel Veneto, a Marina Punta Faro, a Marina Punta dei Gabbiani,                a Porto San Rocco, a Marina San Giusto e Marina Sant’Andrea in Friuli, solo per citarne alcuni. “Con questa operazione che si concluderà con l’accordo tra ASSOMARINAS e lo Yacht Club di Mosca con riguardo soprattutto alla promozione del network portuale turistico da noi rappresentato - conclude il presidente Perocchio - così come abbiamo fatto all’ultimo Salone Nautico Internazionale di Dusseldorf, nel mentre si è rafforzata la collaborazione e la cooperazione  tra porti associati, all’estero ci siamo presentati come “massa critica” di eccellenze  in piena sintonia con quella “competitiva accoglienza italiana”  che rappresenta un importante valore aggiunto nella scelta di una vacanza tra i porti del Mediterraneo.

     

    L’Addetto Stampa

    Massimo Bernardo

     

     

     

     

    Il 20 febbraio, nell’ambito del Big Blu di Roma, si è svolta l’Assemblea generale di Assomarinas alla quale hanno partecipato il rappresentante della Conferenza delle Regioni Alessandro Palmacci, il direttore generale di Federturismo Confindustria Antonio Colombo e il presidente di Ucina Anton Albertoni.
    Il comparto nautico, come ha sottolineato il presidente di Ucina Albertoni, necessita per il settore portuale della revisione dei canoni demaniali, della disciplina del rinnovo delle concessioni e della riduzione dell’Iva sui servizi di ormeggio oltre che dell’improrogabile aggiornamento della legge 84/94 con riferimento alle aree dismesse nei porti commerciali da utilizzare per lo sviluppo della nautica.
    Il direttore generale Antonio Colombo, nel suo intervento, ha ribadito l’importanza di riconoscere al turismo il ruolo di settore produttivo.

    (Per maggiori informazioni: www.marinas.it)

    ASSOMARINAS ha presenziato al “battesimo” di Porto degli Argonauti, nuova, grande struttura, frutto di quell’intelligente mix che ha saputo fondere la volontà e l’impegno del pubblico e del privato nella valorizzazione di questa splendida costa, nel comune di Pisticci in provincia di Matera, nella realizzazione di  in un progetto concepito da una tra le migliori firme dell’architettura turistica italiana, l’arch. Luigi Vietti e dall’ing. Antonio De Nicolò, consigliere d’amministrazione della Nettis S.p.A.,  autori di prestigio del Porto degli Argonauti e del resort che lo accoglie mentre i professori Alberto Noli, ordinario di Costruzioni Marittime a “La Sapienza”, e Alessandro Togna, professore di idrologia tecnica preso l’Università dell’Aquila,  hanno curato la progettazione delle opere idrauliche e marittime.

    In grado di ospitare fino a 450 imbarcazioni di piccola e media stazza  e fino a 30 m. di lunghezza, il Porto degli Argonauti, realizzato dalla Nettis Resort, è protetto da un avamporto a moli foranei convergenti con una imboccatura all’ingresso di 50 metri di larghezza e 4 m. di profondità per accedere alle 2 darsene interne lunghe 220 m., larghe 140 e profonde 3,5 m.. L’imponente struttura si colloca, al centro del Mediterraneo, come uno tra i migliori esempi di integrazione tra il mare e il suo hinterland in un habitat pieno di cultura e di opportunità per un turismo che per ragioni climatiche e per le strutture residenziali a terra  potrebbe svilupparsi per tutti i 12 mesi dell’anno. “Ho immaginato – ha affermato l’imprenditore Giuseppe Nettis – di creare uno di quei posti belli e ben fatti che ogni tanto si vedono in giro per il mondo in cui poter ritrovare lo spirito del mare. L’obiettivo principale? Un turismo sostenibile e di qualità, con alberghi e case raffinate in un luogo bellissimo nel rispetto dell’ambiente”.

    All’inaugurazione ufficiale, dagli interventi del sindaco di Pisticci Michele Leone, del presidente della Provincia di Matera Franco Stella e da quello della Regione Basilicata Vito De Filippo è stato ricordato come quest’opera rappresenti il primo importante passo per porre la Basilicata in una nuova rotta turistica proprio attraverso l’intelligente  valorizzazione della sua costa mentre si dovrà dedicare grande impegno sul fronte delle infrastrutture a cominciare dall’aeroporto di Pisticci che dovrà essere adeguato alla nuova domanda che questo polo turistico potrà generare. “Quest’opera – ha affermato il presidente dell’Associazione Italiana Porti Turistici Roberto Perocchio nel discorso inaugurale - rappresenta a pieno titolo la conferma di quanto è stato da sempre sostenuto da ASSOMARINAS circa la capacità e l’efficacia delle amministrazioni regionali e comunali nell’esprimere la valenza delle imprese portuali-turistiche come complemento imprescindibile dall’industria turistico-ricettiva per la valorizzazione del territorio e la diffusione di quei 6 miliardi di euro di fatturato annuo che le attività nautiche oggi esprimono sia a livello produttivo che in quello dell’esercizio dei mezzi nautici del diporto che rappresentano i due terzi dell’intero fatturato. Il Porto degli Argonauti, con la sua perfetta integrazione con l’adiacente resort, rappresenta un chiaro esempio di intelligente programmazione degli enti locali proprio quando il turismo è indicato come uno dei principali motori della ripresa economica, sia da Confindustria che dalla Commissione Europea”.

    Venezia, 24.10.2009

    Per maggiori informazioni:

    Massimo BERNARDO
    Addetto Stampa Assomarinas
    info@marinas.it

    La “bagarre” scatenatasi sul pagamento o meno dell’IVA sul posto barca ha creato un “mare” di richieste di chiarimenti da parte dei diportisti che arrivano fino a pretendere la restituzione di quanto fino ad oggi pagato. “Si mettano tutti il cuore in pace. L’IVA sul posto barca va pagata – dichiara il Presidente dell’Associazione Italiana Porti Turistici (che annovera 77 imprese portuali turistiche) Roberto Perocchio – in quanto la Corte di Giustizia della Comunità Europea aveva a suo tempo già chiarito che la locazione di posti barca equivale alla locazione di immobile ad uso di parcheggio e va pertanto necessariamente assoggettata ad IVA”.

    A differenza di quanto è stato erroneamente sostenuto da alcuni interpreti della sentenza di Corte di Cassazione n° 6138 del 2009 tale pronuncia non fa che ribadire implicitamente quanto già affermato dalla Corte di Giustizia Europea poiché non va confuso il rapporto tra concedente e concessionario con il rapporto tra concessionario ed utente del posto barca.

    La sentenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea del 2005 causa C-428/02 aveva già chiarito tale questione con la seguente pronuncia: “Alla luce degli obiettivi di cui all’art. 13, parte B, lettera b) della Sesta Direttiva, il punto 2 di detta disposizione, che esclude dalla deroga dell’assoggettamento ad IVA la locazione di aree destinate al parcheggio dei veicoli, deve essere interpretato nel senso che si applica in via generale, alla locazione di aree destinate al parcheggio di tutti i mezzi di trasporto, comprese le imbarcazioni”.

    “Ciò significa – come afferma uno tra i più autorevoli Studi Legali-Tributari di Milano cui fa capo l’avv. Francesco Cimmino, consulente di UCINA – che i corrispettivi per l’ormeggio in porti turistici, pur essendo relativi a locazioni di beni immobili, in forza di una deroga espressa contenuta anche nella norma interna (art. 10, primo comma n. 8 del DPR n. 633/1972), non fruiscono dell’esenzione da IVA ma devono essere regolarmente assoggettati ad imposta”.

    Del resto la stessa Agenzia delle Entrate, nella propria rivista telematica “Fisco Oggi” prende netta posizione sull’argomento con un proprio articolo dal titolo “Soggetta ad IVA la locazione del posto barca”.

    Per ulteriormente chiarire la giusta chiave di lettura delle problematiche IVA sul posto barca lo stesso avv. Cimmino sarà presente alla conferenza stampa di Assomarinas che si terrà nel corso della prima domenica del Salone Nautico Internazionale di Genova con inizio alle ore 11.00.

    L’addetto Stampa
    Massimo Bernardo

    Dall’Assemblea Generale di ASSOMARINAS una ricetta per affrontare la crisi del settore

    Tempi duri per i nuovi operatori portuali turistici quando dall’analisi di Assomarinas presentata nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi presso la sede di Confindustria Bari risulta che i margini finanziari nella gestione del posto barca si stanno drasticamente riducendo.

    “Se da un lato i livelli di occupazione negli spazi acquei dei porti turistici sono risultati soddisfacenti nel corso di questa stagione nautica – ha dichiarato nel suo intervento  il presidente dell’Associazione dei Porti Turistici Italiani Roberto Perocchio – dall’altro il decremento dei servizi accessori e l’aumento dei costi legati ai canoni demaniali, all’asporto rifiuti, agli oneri di tutela ambientale, alle manutenzioni ordinarie, alle assicurazioni, alla vigilanza e ai più frequenti danni provocati  degli eventi meteo marini, stanno notevolmente comprimendo i già esigui margini di redditività delle strutture ricettive per la nautica da diporto. Solo l’intelligente applicazione delle nuove competenze relative al demanio marittimo oggi di competenza regionale, potrebbe consentire agli operatori del settore una migliore programmazione dei propri investimenti sulla base di criteri strutturali delle imprese portuali turistiche che non vanifichino risorse in estenuanti iter procedurali e in operosissime consulenze legali. Risorse che, invece, potrebbero essere dirottate a favore dei diportisti in una più qualificata e meno onerosa offerta di ormeggi”.   

    Dello stesso parere anche la vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno Cristiana Coppola la quale ha esordito sottolineando che il turismo e le sue connessioni col territorio sono al centro della ricetta anticrisi europea sposata dalla stessa Confindustria.” Le infrastrutture non rappresentano solo il terminale tra il settore della nautica da diporto e il turismo ma sono il volano principale che impatta sull’economia dei territori, soprattutto per un Paese come il nostro, caratterizzato da una preziosa vocazione marinara.” La vicepresidente di Confindustria ha poi insistito sulla necessità dell’intervento di pubbliche amministrazioni locali “efficienti nella realizzazione di un articolato programma di agevolazione agli investimenti nelle infrastrutture materiali come approdi, banchine, spazi a terra, parcheggi e servizi nelle singole strutture portuali turistiche”.

    Sulla stessa linea il direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo che ha ricordato come turismo nautico e imprese portuali turistiche rappresentino a pieno titolo una componente fondamentale della filiera integrata turistica nazionale: “Il turismo è un settore industriale produttivo che dev’essere implementato da politiche  economiche e industriali di lungo termine – ha affermato tra l’altro il relatore- e non con occasionali exploit mediatici  promozionali”. Aprendo un altro capitolo il vicecomandante generale delle Capitanerie di Porto amm. Felicio Angrisano ha sottolineato il  ruolo proficuo di un porto turistico nei confronti del territorio soprattutto laddove sia garantita un’adeguata rotazione di unità nautiche che attraverso una frequentazione regolamentata dei siti costieri di pregio contribuiscono alla conoscenza dei beni culturali e alla loro protezione con positive ricadute per le comunità locali. Ma un pesante limite allo sviluppo della portualità turistica italiana è ancora rappresentato dal drastico aumento dei canoni demaniali introdotto nel 2007. Su questo scottante tema è intervenuto l’On. Matteo Bragantini, membro della Commissione Finanze della Camera, il quale ha ricordato l’impegno politico trasversale dei deputati componenti la Commissione che hanno approvato la Risoluzione finalizzata al raggiungimento di una riduzione dei canoni medesimi. “ Stiamo tentando di dare una definitiva soluzione a questo importante problema – ha detto l’onorevole – con l’ausilio del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e dei tecnici del ministero dell’Economia. Nella stesso tempo nella legge del federalismo fiscale è stata prevista la facoltà di passare il Demanio dello Stato direttamente agli enti locali, come è già avvenuto per la regione Sicilia”. Un’affermazione questa confermata dal prof. Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto della Navigazione presso l’Università di Bologna che, in rappresentanza di ASSOMARINAS, ha potuto verificare presso i ministeri competenti l’andamento costruttivo dell’iter legislativo di riforma del regime dei canoni. L’intervento conclusivo è stato affidato dal moderatore del Convegno, il giornalista della rivista Nautica Massimo Bernardo, al rappresentante della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ing. Domenico Mazzamurro il quale ha ampiamente riportato l’esempio della programmazione costiera della regione Campania come fattore di accelerazione degli investimenti e della creazione in questa Regione di nuovi posti di lavoro attraverso i programmati nuovi 11 .000 posti barca da realizzarsi entro il 2013 di cui circa 6000 hanno già trovato compimento con la formula del project-financing. Il tecnico ha peraltro confermato – come ampiamente sostenuto nel corso del convegno -  l’elevato costo medio di realizzazione di ciascun nuovo posto barca all’interno di una moderno porticciolo che corrisponde oggi a circa 100.000 euro.

    “Dopo quanto abbiamo ascoltato- conclude il presidente di Assomarinas – non possiamo che chiedere ai diportisti italiani ed esteri che stazionano nei nostri porti un diverso approccio ai costi di ormeggio quando in quel costo è compreso l’ampio contesto di requisiti di qualità ed oneri accessori che gravano sul sistema delle imprese portuali turistiche italiane”.  

    Bari 17 settembre 09                           

    L’Addetto Stampa
    Massimo Bernardo

    Giustizia fiscale per la portualità turistica italiana

    Come già avvenuto in altre regioni marittime italiane, con  le ordinanze del Consiglio di Stato e del tribunale di Udine che per i porti di Etrusca Marina in Toscana e Marina Punta Faro in Friuli, che hanno sospeso l’efficacia degli ordini di introito dei nuovi canoni demaniali, oggi anche per la portualità turistica pugliese si determina una tappa positiva dell’estenuante braccio di ferro che le strutture per la nautica da diporto di tutto il Paese stanno conducendo nei confronti del Ministero delle Finanze contro l’iniquo incremento retroattivo dei canoni demaniali per stabilimenti balneari e porti.

    E’ stato questo il leit motive dell’intervento di ASSOMARINAS (Associazione dei Porti Turistici Italiani) al convegno su “Portualità turistica ed economia costiera” al Salone Nautico del Salento e dell’Economia Sostenibile conclusosi il 3 maggio a Marina di  Brindisi.

    “Quando nella motivazione dell’ordinanza di sospensione riguardante ad esempio il porto turistico  di San Foca – ha dichiarato il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio-  si legge che: “La rideterminazione della misura del canone che comporti un aumento notevole e repentino a carico del concessionario altera il meccanismo di formazione della volontà negoziale del medesimo introducendo un fattore di squilibrio nell’esercizio dell’attività imprenditoriale” oppure quando si legge ancora, come nel caso del Porto Turistico Marina di Brindisi, che “sussiste il pericolo di un pregiudizio rilevante per la sfera patrimoniale della ricorrente, a motivo del repentino ed esorbitante aumento degli importi da versare”, allora non c’è più spazio per continuare a dibattere ma si può solo porre rimedio,  con immediatezza e a livello legislativo, ad un errore di impostazione normativa che sta gravemente penalizzando tutto il comparto nautico-turistico e balneare e, quel che è peggio, rallenta investenti già programmati per i circa 40.500 nuovi posti barca già in corso di realizzazione e di progettazione”.

    Altro argomento di pressante attualità affrontato nel corso del convegno con la vibrante protesta degli operatori del settore portuale turistico espressa da Sebastiano De Liso in rappresentanza degli oltre 8000 ormeggi facenti capo al gruppo CMR (Cooperativa  Muratori Riunita ) e distribuiti tra Ravenna, Goro, Casal Borsetti, Bisceglie , Manfredonia, Montenero di Bisaccia e il nuovo porto turistico di Fiumicino in corso di realizzazione)  è quello relativo alla impellente esigenza di dragare i fondali dei porticcioli che rischiano lo “strangolamento burocratico”  per l’eccessiva complessità delle procedure autorizzative e per gli insostenibili costi che comportano”. In questo senso è stato rinnovato l’appello al Sottosegretario all’Ambiente on. Menia  a provvedere con immediatezza all’emanazione del decreto attuativo del Comma 109 del D.L.G.S. 152/2006 (n.d.r.  che ammette la possibilità di immersione in mare di sedimi non inquinanti) al fine di arrivare alla formulazione di autorizzazioni poliennali che consentano l’ordinaria manutenzione dei siti. 

    L’opportunità offerta  dai fondi comunitari da dedicare a progetti di sviluppo del turismo costiero sostenibile (dai FESR ai FSE, ai FAS, dal progetto Leonardo al 7° Programma Quadro), per implementare la politica dell’Integrated Coastal Management (Gestione Integrata delle Aree Costiere : Raccomandazione Comunitaria   2002/413/CE) e la Strategia Marittima (Comunicazione  2008 /56/CE),  tramite proposte atte a garantire la durevolezza nel tempo dei beni che si vanno a realizzare e la potenzialità intrinseca di realizzare reddito, con ricadute positive permanenti sul territorio, è stata ribadita dall’arch. Barbara Bonetti , esperta di problematiche comunitarie e ricercatrice universitaria. “A livello comunitario persiste una costante pressione a  prendere in maggior considerazione le aree costiere, ad esempio nel quadro dei nuovi INTERREG del prossimo periodo di programmazione, stante l’importanza, per lo sviluppo sostenibile, dei progetti di cooperazione e di reti di partenariato tra stakeholders costieri”. L’obiettivo di questo sforzo è quello di garantire un armonioso sviluppo dell’economia costiera in considerazione della crescita esponenziale che l’economia turistica sta registrando con un contributo al PIL comunitario del 10%  e con un 12% di forza lavoro impiegata nel settore.

    L’Addetto Stampa
    Massimo BERNARDO         
    Assomarinas: “Momento cruciale per la nautica italiana“

    Primavera caldissima per la portualità turistica italiana per le molte scadenze che impegneranno da una parte gli operatori del settore in trepidante attesa di quanto sarà deciso a livello parlamentare circa l’ammontare dei nuovi canoni concessori e, dall’altra, per quanto le amministrazioni regionali, in sede di Conferenza dei Presidenti delle Regioni, saranno in grado di stabilire riguardo alle modalità di programmazione delle attività costiere dedicate alle infrastrutture e, in particolare,  per la nautica da diporto.

    ASSOMARINAS che rappresenta ben 25.000 ormeggi distribuiti in circa 70 porti associati  lungo tutta la Penisola, coglie dunque l’occasione in coincidenza col lancio del  prestigioso White and Blue, Salone Nautico di Rimini che si svolgerà dal 23 al 26 Aprile nella splendida cornice del Porto Turistico di Rimini, per fare il punto sia sui tormentati lavori parlamentari che sulle aspettative e sugli auspici degli imprenditori del settore oggi impegnati a confrontarsi con  una difficile contrazione del mercato proprio quando erano stati avviati progetti di nuove strutture per circa 40.000 nuovi posti barca con il diretto coinvolgimento dei grandi nomi dell’imprenditoria e della finanza italiana quali Ligresti, Caltagirone, Ferragamo, Vitelli, Colaninno, Romiti, Cozzi Parodi e altri.

    “Siamo in un momento cruciale – dichiara il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio- in cui lo Stato è chiamato a ricondursi a principi di buona fiscalità per il settore mentre le Regioni vengono sollecitate dal mondo dell’impresa ad aggiornare i propri piani costieri e a stabilire “sensati principi” per la regolamentazione delle nuove strutture e per la
    disciplina del rilascio di nuovi concessioni.  Solo combinando queste azioni si riuscirà  a dare un’adeguata risposta alle nuove generazioni di utenti italiani e stranieri che possono risollevare le sorti della produzione cantieristica nazionale con evidenti benefici per tutto il sistema dell’economia  costiera“.  “Dai veti incrociati ai nuovi scenari di proliferazione delle strutture portuali turistiche nei piani di gestione integrata delle coste italiane”, questo il tema del convegno organizzato da
    ASSOMARINAS, cui parteciperanno alcuni tra i massimi esperti della portualità turistica italiana per un “talk show” con politici ed amministratori pubblici. Si tratta di un “focus” finalizzato a verificare qual è lo stato di attuazione dell’azione amministrativa e per proporre nuove soluzioni  ed elementi chiarificatori per la rapida realizzazione dei previsti 40.000 posti barca che, se realizzati, potrebbero rappresentare, soprattutto nel Sud Italia, una prima, immediata e concreta risposta alla
    crisi occupazionale in atto nel Paese.

    L’Addetto Stampa
    Massimo Bernardo