L’analisi di Aci Europe – affidata a un sistema di index e valutazioni che prende in considerazione per ogni scalo europeo il numero di destinazioni, di voli diretti e indiretti e li combina con i dati dei passeggeri e altre informazione rilevanti sulla connettività – restituisce un quadro in fermento, ma ancora lontano dal 2019. Nonostante il grande aumento di passeggeri, infatti, la connettività aerea totale attraverso la rete aeroportuale europea rimane ancora al -29% rispetto al pre Covid. Ciò significa che a partire dal giugno 2022, la connettività aerea in Europa è tornata ai livelli del 2009.
Nel dettaglio dei mercati nazionali, però, si evidenzia come la Grecia sia l’unico Paese ad aver raggiunto il pieno recupero della sua connettività aerea, seguita dalla Turchia (-3%). La Spagna (-23%) resta indietro ma performa meglio del Regno Unito (-28%), dell’Italia (-32%) e della Francia (-34%). Fanalino di coda dei grandi Paesi europei è la Germania (-39%).
Quattro milioni e settecentomila saranno gli italiani che non andranno in ferie quest’anno a causa del caro-prezzi secondo la ricerca commissionata da Facile.it a Emg Different.
Se a questi si aggiunge chi resterà a casa per paura del Covid (quasi il 6,1% di coloro che non faranno ferie) o per il timore di trovarsi bloccato da un nuovo lockdown (2,8%) complessivamente saranno circa 11,9 milioni gli italiani che quest’anno non si concederanno nemmeno un viaggio.
C’è anche una fascia di italiani (4,1 milioni) che, invece di rinunciare a partire per, seppur legittime paure, sta valutando di sottoscrivere una polizza assicurativa, o lo ha già fatto.
Secondo l’Osservatorio travel, realizzato da Osservatorio.net sul mercato del 2021 e sulle proiezioni per il 2022, le richieste del segmento bleisure, nell’ultimo anno, sono aumentate del +200%. Si tratta di un trend in ascesa – confermato anche dalla piattaforma dei viaggi d’affari BizAway – portato in auge dalla generazione dei Millennial e nello specifico si traduce nella possibilità di accostare giorni di vacanza ai viaggi di lavoro, per poter cogliere l’occasione di godersi il luogo in cui si è in trasferta.
L’allentamento della morsa del covid fa ripartire il turismo nel Lazio, ma le presenze di stranieri continuano a mostrarsi deboli secondo il rapporto della Banca d’Italia sulle economie regionali. Lo scorso anno i flussi di turisti italiani hanno mostrato un ‘buon recupero’ (+25,1%), per quello che riguarda invece gli stranieri le presenze sono ancora in diminuzione (-29,7%).
Dallo studio condotto dalla app finanziaria Revolut con la società di ricerche Dynata nel mese di giugno 2022, su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1000 individui maggiorenni, emerge che soprattutto da parte dei più giovani, sono utilizzati salvadanai e strumenti digitali per mettere da parte il denaro per le vacanze.
La ventunesima edizione dell’Holiday Barometer del gruppo Europ Assistance ha evidenziato che il 76% (+9 punti percentuale rispetto al 2021) degli italiani intervistati andrà in vacanza questa estate, contro il 71% della media europea, a conferma della grande voglia di tornare a viaggiare. Il 36% del campione, inoltre, ha già prenotato il prossimo viaggio. In generale, il numero degli europei che viaggeranno nell’estate 2022 è più alto rispetto ai livelli pre-pandemici e l’Italia si conferma uno dei Paesi con la crescita più consistente, insieme a Portogallo, Spagna, Polonia e Svizzera.
Secondo il report di Risposte Turismo, presentato durante l'ultimo Summit CLIA, le crociere torneranno nel 2023 ad una normalità post pandemica e si raggiungeranno 12,7 milioni di passeggeri movimentati in Italia e 48,6 milioni nell’area euro-mediterranea, tornando così ai livelli del 2019, quando si arrivò rispettivamente a 12,3 e 53,3 milioni. Intanto il 2022 dovrebbe chiudersi con oltre 38 milioni di movimenti passeggeri.
Dall'Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism emerge che Puglia, Toscana e Sicilia sono le regioni più richieste quest'anno dal mercato del wedding tourism internazionale. Se da un lato vi sono singole località (Firenze, Capri, Portofino, Verona, Venezia, Amalfi, Positano) o aree ben delimitate che individualmente hanno un alto livello di attrattività (ad esempio il Lago di Como, la Costiera Amalfitana, le Cinque Terre), dall'altro lato poche regioni hanno un brand “regionale” tanto forte da essere da solo uno strumento di traino per la scelta degli sposi stranieri.
Secondo i dati di Insight View, il 46% delle agenzie di viaggio ha un rischio di insolvenza massimo o elevato, pari al doppio del 23% registrato a fine 2019, per il gran numero di prestiti che le aziende sono state costrette a chiedere per riuscire a sopravvivere negli ultimi due anni.
Nomisma Unicredit fotografa un mercato oggettivamente in crescita, ma ancora esposto a rischi economici e politici. Se è vero che fra gennaio e febbraio di quest’anno la spesa turistica straniera in Italia è cresciuta del 300% e che al quarto week end di maggio sono state rilevate 926mila prenotazioni aeree internazionali, l’85% dei 28,3 milioni di italiani che prevedono almeno un’occasione di vacanza in estate resterà in Italia, il 12% si spingerà in Europa, mentre solo il 3% tornerà su destinazioni di lungo raggio.