La domanda di viaggi in aereo per i mesi estivi si conferma forte, così come la fiducia dei viaggiatori: secondo i risultati della più recente indagine della Iata, i dati relativi alle prenotazioni del primo trimestre 2023 per il periodo maggio-settembre si attestano al 35% al di sopra dei livelli del 2022. I risultati dell’indagine condotta su 4.700 viaggiatori in 11 Paesi indicano che il 79% dei viaggiatori intervistati ha in programma un viaggio tra giugno e agosto 2023, l’85% ha affermato che le interruzioni della stagione di punta non dovrebbero essere una sorpresa e l’80% ha dichiarato di aspettarsi viaggi tranquilli con la risoluzione dei problemi post-pandemia.
Lo strumento di business intelligence Travellyze di International Tourism Group (Itg), ha analizzato la vacanza mare in Italia degli italiani e il profilo del viaggiatore europeo sui mercati Francia, Germania, UK (3mila intervistati per Paese). Il viaggiatore del Mare Italia, secondo la ricerca, è un “tranquillo”. Il connazionale che viaggia in Italia è in genere un uomo (52,9%) maturo: il 25,5% ha tra i 45 e i 54 anni sposato o convivente 68,6%. Il budget allocato per la vacanza è medio basso: quasi il 30% indica un budget inferiore a mille euro, il 45% tra i mille e i 3mila. Tra le fonti di ispirazione spiccano il passaparola da famiglia e amici (31,4%) e social media (Facebook 39,2%, Instagram 29,4%), le recensioni online sono però considerate la principale fonte di informazione (45,1%). Il viaggio viene quindi creato su misura, scegliendo quello che si ritiene in linea con i propri bisogni.
Secondo l'analisi del centro studi di Re/Max con il report Real Estate Data Hub, l'immobiliare ricettivo in Italia ha due obiettivi ben precisi: i resort e gli hotel di lusso. Il 2022 ha visto un volume di investimenti nell'hotellerie pari a 1,6 miliardi di euro, ovvero il 13% del totale. L'andamento dell'economia nel suo complesso ha tuttavia frenato il balzo di inizio anno, facendo passare gli investitori a un atteggiamento 'wait and see' nel secondo semestre. Tali dati confermano il trend previsto anche per i prossimi 12-18 mesi, che vede gli investitori focalizzati sulle strutture di lusso, extra-lusso e resort.
Il pacchetto normativo volto a contenere gli effetti dei rincari energetici sulle imprese interviene a supporto dei comparti energivori, introducendo e prorogando provvedimenti di sostegno alla spesa e agevolazioni fiscali che riguardano direttamente e indirettamente le realtà del turismo, a partire dalle aziende ricettive. Il decreto estende fino alla fine del secondo trimestre del 2023, con percentuali ridotte, i crediti di imposta inseriti nella Legge di bilancio varata alla fine del 2022. Nello specifico, viene confermato, passando dal 45 al 20%, il credito d'imposta per le imprese energivore per le spese sostenute per l'acquisto di energia effettivamente utilizzata nel secondo trimestre.
E’ stato pubblicato l’avviso, finanziato dall’Ue con i fondi destinati al Pnrr, per sostenere iniziative imprenditoriali realizzate nei Comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di Progetti Locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici. L’avviso Imprese Borghi favorisce il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 Borghi vincitori del bando Investimento 2.1 Attrattività dei piccoli centri storici – Linea B. Il bando assegna circa 200 milioni di euro dei fondi Pnrr per il Piano nazionale borghi del MiC al sostegno di micro, piccole e medie imprese interessate a promuovere, in modo innovativo, due finalità: la rigenerazione dei piccoli Comuni, attraverso l’offerta di servizi sia per la popolazione locale che per i visitatori, e la sostenibilità ambientale. Con un contributo massimo/impresa di 75.000 euro, si stima di sostenere circa 2.500 imprese.
“Il sistema del turismo ha agito finora con limiti. Solo da un anno finalmente esiste un Ministero del turismo ad hoc con portafoglio proprio per sostenere il valore e il peso che il settore ha per tutto il comparto economico. La cattiva rappresentazione della filiera e la narrazione sbagliata della nomenclatura e della considerazione delle competenze a livello sociologico è stata finora disincentivante. Essere impiegati nel settore è da troppo tempo visto come un ripiego lavorativo. Non esiste lavoro di serie a e serie b. Di base c’ è un problema culturale. Ci vuole una mappatura delle competenze e l’abbattimento della discrezionalità formativa lasciata a enti di formazione, presidi e camere commercio. Si genera frammentazione. Il tema della concorrenza è un tema importante, dobbiamo essere competitivi e capaci di farci scegliere a livello internazionale tenendo presente che nel turismo la competizione non è tre imprese all’interno della nazione ma tra destinazioni quindi tra l’Italia e altre mete nel mondo.
“Il via libera dalle Commissioni attività produttive di Camera e Senato è un segnale importante che mi dà grande soddisfazione. Ringrazio i componenti e i Presidenti delle Commissioni per l’ottimo lavoro svolto, e le associazioni e confederate di categoria che hanno fornito spunti costanti e partecipati. A tutti voi va il mio ringraziamento per la collaborazione e l’interlocuzione proficua, in ogni momento di costruttivo confronto. Sono particolarmente orgogliosa perché finalmente l’Italia, dopo tanti anni, avrà un piano strategico quinquennale che ci consentirà di esprimere le migliori potenzialità del comparto.
Si sono riuniti, venerdì 12 maggio, a Bologna gli associati di Atri – Associazione Travel Retail Italiana, in occasione del Forum annuale, il tradizionale appuntamento in cui i vari player del travel retail si confrontano sui risultati del settore e soprattutto sugli scenari futuri. Presenti oltre 30 aziende fra aeroporti, duty free, operatori di commercio, ristorazione, servizi e produttori. Dopo un 2022 chiuso all’insegna di una ripresa accelerata post-Covid, gli associati considerano il 2023 il vero banco di prova per confermare la tendenza positiva. Le previsioni, basate sulle prenotazioni di viaggi internazionali, sono moderatamente ottimistiche, benché permangano elementi di incertezza derivanti dallo scenario geopolitico mondiale e dalla spinta inflattiva, che devono essere attentamente monitorati. In uno scenario di medio periodo, il comparto del travel retail si prepara a soddisfare le esigenze di viaggio in particolare delle generazioni Millenials e Z, che nel 2025 potrebbero rappresentare il 50% dei viaggiatori. La maggiore presenza di touchpoint tecnologici con aumento delle tecnologie self, la proposta di prodotti e servizi che includano attenzione alla sostenibilità ambientale, trasversale a tutta la catena di valore, la valorizzazione del Made in Italy e dei prodotti locali sono le leve identificate per allineare l’offerta ai desiderata di questi nuovi passeggeri e assicurare il successo del comparto.
L’estate del 2023 consoliderà la ripresa del turismo internazionale: tanto per le mete di villeggiatura, quanto per le città d’arte. Tra queste, Venezia mostra una particolare attrazione non solo verso le nazionalità solitamente amanti del Bel Paese, ma anche verso quelle abitualmente meno presenti. È il caso di canadesi e australiani, nazionalità emergenti che il report “The Next” di Global Blue – società leader nel tax free shopping - e Lybra Tech - azienda che sviluppa soluzioni tecnologiche basate sui big data per destinazioni turistiche, aziende ed hotel – ha rilevato grazie all’osservatorio privilegiato sui flussi intercontinentali e sulle loro previsioni di prenotazione. Così si scorge che, tra le nazionalità che tra febbraio e aprile hanno cercato un pernottamento a Venezia nel periodo compreso tra giugno e agosto, proprio canadesi e australiani risultano tra le prime dieci nazionalità più attive: i primi con una finestra media di prenotazione di 112,3 giorni per 2,8 notti; i secondi di 113 giorni per 2,7 notti.
Il piano NEW HOSPITALITY, il cui comitato di pilotaggio è formato, tra gli altri, anche da Federturismo, finanziato da Fondimpresa nel 2021 e sviluppatosi per tutto il 2022, è giunto a conclusione. Ha formato 167 dipendenti, dai 18 anni agli over cinquanta, per la maggior parte donne, di 32 aziende delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Le attività formative hanno previsto l’erogazione di 1.546 ore di formazione, per circa il 63% in Aula, le rimanenti in affiancamento e Fad ad imprese della ricettività e dell'intermediazione. E' stata un'occasione per intraprendere percorsi innovativi volti ad incoraggiare la competitività e lo svecchiamento dei processi organizzativi e gestionali, a sviluppare una maggiore efficienza dei processi produttivi, a favorire una propensione alla qualità dei servizi e dei prodotti offerti, a migliorare l’immagine e la visibilità aziendale sollecitando l’ampliamento del mercato di riferimento.