Secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano” dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico esiste un gap tra interesse verso alcune esperienze ed effettiva fruizione. Per esempio tra i percorsi a tema olio da percorrere individualmente c’è “un interesse del 64% e una fruizione dell’8%, con un gap del 56% tra domanda e offerta. Quando si parla di manifestazioni musicali all’interno delle aziende di produzione c’è un gap del 51%, interesse 61%, fruizione 10%, l’arte connessa ai luoghi di fruizione, cantine e frantoi, vede un gap del 49%. Nel caso dei percorsi a tema birra il gap è del 44%. La vendemmia turistica mostra un gap del 41%, il 53% degli italiani è interessato, ma ne ha fruito solo il 12%”.
Quanto al tema bike e gusto il rapporto rivela che esiste “un gap del 40%”.
Stando ai dati della società di consulenza, Boston Consulting Group, nel 2022 a Milano la tariffa media a notte dei cinque hotel top della città (Mandarin, Bulgari, Armani, Four Seasons e Hyatt) è stata di 1.210 euro, su livelli cioè di quasi 500 euro superiori rispetto ai 750 euro dell’anno pre-Covid 2019. E tutto ciò con una occupazione camere che si è invece fermata appena al 59%, rispetto al 71% di quattro anni fa. Il trend è singolare poiché, , gli hotel storicamente tendono ad alzare i prezzi quando i livelli di riempimento delle strutture arrivano almeno al 65%-70%, mentre una quota attorno al 60% è considerata essere il livello minimo sostenibile per un hotel. Tale tendenza peraltro non riguarda solo il capoluogo lombardo: anche a Firenze, Venezia e Roma, infatti, le tariffe sono oggi su livelli del 30%-50% superiori a quelli del 2019. E pure in questo caso i tassi di occupazione sono lontani dalle quote pre-Covid. In quattro anni i ricavi medi per camera disponibile (revpar) sono quindi saliti del 40% a Roma, la città con il risultato migliore, e del 20%-25% nelle altre destinazioni.
Dai dati che emergono dall’Osservatorio Turismo Cashless 2023 di SumUp tornano i turisti internazionali in Italia e preferiscono pagare con carta e smartphone. Guardando al mese di aprile – tradizionalmente dedicato al turismo primaverile – nel 2023 le transazioni digitali sono aumentate mediamente del 26,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oltre un quarto delle transazioni proviene da carte internazionali, +32,5% rispetto ad aprile 2022. Tra i settori legati al turismo, quello che ad aprile 2023 ha registrato più transazioni digitali è l’horeca. In confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando ancora vigevano alcune restrizioni a causa della pandemia, la ristorazione ha visto un incremento di pagamenti digitali: +40,4% i fast food, +37,4% caffè e ristoranti. Protagonista della primavera italiana anche i servizi turistici, con +36,6% di transazioni digitali. Guardando alle abitudini dei viaggiatori provenienti dall’estero, il settore in cui si registra il maggior numero di transazioni internazionali è ancora quello dei servizi turistici (58,7%), seguito da hotel (54,7%) e taxi (54,5%). In quarta e quinta posizione bar e club (29,3%) e caffè e ristoranti (29%).
Il turismo fieristico attiva in Italia un valore della produzione di oltre 10 miliardi di euro l’anno, corrispondenti ad un valore aggiunto di 4,8 miliardi di euro, con un impatto occupazionale stimabile in circa 90 mila addetti. In altri termini, ogni euro speso dai visitatori delle manifestazioni, genera 2,4 euro in produzione e 1,1 euro di valore aggiunto per l’economia turistica nazionale, secondo i dati del rapporto Prometeia-Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane). I viaggi legati al segmento attivano una spesa annua di beni e servizi turistici di 4,25 miliardi di euro l’anno (di cui 204 milioni di imposte al consumo), creando valore aggiunto per quasi 2 mld di euro. A ciò si aggiungono 1,5 miliardi di Pil legati all’impatto indiretto sulle imprese “a monte” della supply-chain turistica, e un beneficio indotto (derivante dai consumi degli addetti della filiera attivati) pari ad altri 1,4 miliardi di euro di valore aggiunto. Una forma di viaggio – quella fieristica – che, secondo le stime Prometeia, incide per il 4% sull’intera spesa turistica “tipica” effettuata in Italia, grazie ai 20 milioni di visitatori registrati ogni anno (il 2,5% sul totale dei viaggi turistici in Italia).
Secondo un’ indagine congiunturale condotta nel mese di maggio da FAITA-Federcamping e CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, su un campione rappresentativo di campeggi e villaggi turistici italiani, a fine stagione si dovrebbe registrare una crescita del 3,7% degli arrivi (pari a 390.000 ospiti, italiani e stranieri) e del 3% delle presenze (pari a 2 milioni). Se la stima si confermerà gli arrivi totali raggiungeranno i 10,9 milioni per circa 67 milioni di presenze (nel 2022, anno record per il settore, si erano registrati 10,5 milioni di arrivi e 65 milioni di presenze). In particolare l’indagine ha rilevato che a maggio 2023 le prenotazioni di turisti stranieri sono a +1,9% rispetto allo stesso mese del 2022, mentre le prenotazioni italiane restano pressochè stabili con un +0,1%. Questo nonostante le instabili condizioni meteorologiche, l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE e dell’inflazione abbiano sicuramente influito sulle decisioni degli ospiti e sulla tempistica di prenotazione. La finestra di prenotazione media è di circa 2,2 mesi per gli stranieri e di 2,4 mesi per gli italiani.
L’Italia continuerà a crescere, sebbene in modo “modesto”, secondo le previsioni, aggiornate dell’ultimo Economic Outlook dell’Ocse. Se il Pil lo scorso anno era aumentato del +3,8%, la previsione per il 2023 parla di un +1,2%, mentre nel 2024 l’incremento secondo gli analisti sarà del +1%. Fa da traino, si era detto, il turismo, che nonostante il caro prezzi gode ancora dell’effetto molla post Covid, i rischi per la crescita sono sostanzialmente bilanciati dagli elevati risparmi delle famiglie che potrebbero guidare un rimbalzo della domanda interna più rapido. La rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l’attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine, oltre ad avere “l’ulteriore vantaggio di esercitare ulteriori pressioni al ribasso sul rapporto debito/Pil.
Il traffico passeggeri ha fatto ulteriori progressi verso una ripresa completa, ma c’è ancora un’ampia divergenza di prestazioni in tutto il continente secondo il rapporto sul traffico aereo per aprile 2023 pubblicato dall’ente commerciale aeroportuale europeo Aci Europe. Il traffico passeggeri nel network aeroportuale europeo è cresciuto del 21,1% ad aprile rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Considerando che, in quel periodo, le restrizioni di viaggio erano state ampiamente allentate in Europa, l’aumento è significativo. Di conseguenza, rispetto ai livelli pre-pandemia (aprile 2019), i volumi ad aprile di quest’anno si sono attestati al -7,6%, un ulteriore miglioramento rispetto ai mesi precedenti, visto che il primo trimestre era al -10,6%.
Le festività pasquali hanno rafforzato la domanda, che chiaramente ha continuato a sfidare le pressioni inflazionistiche, l’aumento delle tariffe aeree è più di 6 volte superiore all’inflazione dei prezzi al consumo.
Il Ministero del Turismo sta dando seguito a quanto previsto nel Decreto interministeriale (prot. n. 7726) del 14 aprile 2023 recante “Disposizioni applicative per le modalità di attuazione e di funzionamento del fondo istituito dall’articolo 1, comma 607 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, classificati dall’Istituto nazionale di statistica come comuni a vocazione turistica, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale” tramite la pubblicazione dell’attuativo Avviso Pubblico.
“Una misura che offre la possibilità di valorizzare i gioielli nascosti della nostra bella Italia e di favorire quindi lo sviluppo di percorsi turistici diversificati che potranno anche dare un contributo importante in ottica di destagionalizzazione del turismo” commenta il Ministro Santanchè.
Il Fondo ha come obiettivo la valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, classificati dall’Istituto nazionale di statistica come comuni a vocazione turistica, così da incentivare interventi innovativi nell’ambito dell’accessibilità, della mobilità, della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale.
CAMERA BUYER ITALIA (CBI) e GLOBAL BLUE stringono un accordo per promuovere la formazione sui nuovi flussi turistici internazionali e per organizzare incontri unici che coinvolgano il mondo wholesale e i merchant lusso moda del network CBI. Appuntamenti che si terranno a partire dalla prossima Fashion Week milanese Moda Donna di settembre nella GLOBAL BLUE Lounge situata nel cuore del Quadrilatero della Moda. Un luogo esclusivo per l’accoglienza del turista VIP in città, usufruibile anche per incontri tailor made come trunk show, presentazioni, eventi e convegni informativi: servizi premium, esposizione di prodotti e brands, video divulgativi sono solo alcuni dei dettagli che la contraddistinguono. Data la complementarità delle rispettive competenze e la sinergia delle loro visioni, la collaborazione costituisce un momento di grande prospettiva. CAMERA BUYER ITALIA è infatti l’associazione dei più importanti negozi multimarca lusso moda italiani e di una selezione di quelli europei (100 ragioni sociali per circa 500 punti vendita), mentre GLOBAL BLUE, società leader nel Tax Free Shopping, svolge un ruolo strategico come partner di riferimento nel settore tecnologico e dei pagamenti, permettendo ai retailer di migliorare le proprie prestazioni e agli shopper di migliorare la propria esperienza in negozio.
Saranno oltre 10.000 i collegamenti al giorno in treno e circa 19.000 le corse in bus tra Italia ed Europa. L’11 giugno con l’entrata in vigore dell’orario ferroviario estivo il Polo passeggeri del gruppo Fs inaugura la Trenitalia Summer experience. Tema centrale è l’intermodalità, grazie alla rinnovata app di Trenitalia, che consentirà di acquistare treni, bus e parcheggi e pianificare soluzioni non più soltanto da stazione a stazione, ma dal punto di partenza alla destinazione finale. Frecce, Intercity, Regionale e Fse garantiranno in Italia oltre 6.600 collegamenti in treno, ai quali si aggiungono circa 11mila corse bus. In Europa oltre 3.300 i collegamenti al giorno in treno e 8mila in bus. Più di 250 le Frecce al giorno sulla rete ferroviaria italiana (oltre 120mila posti).