Secondo un'indagine di Demoskopika effettuata su un campione di 1.539 cittadini intervistati, poco più della metà degli italiani (51%) ha deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi, anche se solo il 5,5% ha già prenotato. Sul versante opposto, sono 25 milioni gli italiani (maggiorenni) che hanno scelto di non partire (49%), dei quali quasi 8 milioni per impossibilità economiche (15,3%) principalmente tra le categorie dei lavoratori autonomi (21,4%) in misura doppia rispetto ai lavoratori dipendenti (12,7%).
Luci e ombre sul turismo nautico nel 2020 per effetto dell'emergenza Covid e del conseguente lungo lockdown che è stato imposto al Paese. Se, da un lato, oltre l'89% delle aziende che operano nel settore prevede che il 2020 si chiuderà in calo sul 2019, quanto ad aspettative di traffico; tuttavia il 32,9% delle imprese del comparto (e soprattutto quelle più grandi) ritiene che, per quanto riguarda il solo periodo estivo 2020, ci sarà «una crescita della domanda turistica rispetto al medesimo periodo del 2019».
Dalla ricerca del Touring Club è emerso che il 71% andrà in vacanza la prossima estate: l’Italia è la meta preferita dal 94% degli intervistati che, per il 46% sceglieranno il mare, mentre per il 30% passeranno le vacanze in montagna. Borghi e città d’arte saranno scelti dal 9% e dall’8% degli italiani. Se di solito il rapporto Italia-estero espresso dalla community era di circa 60-40, nell’estate 2020 si registra una polarizzazione molto più forte: il 94% infatti opterà per una destinazione domestica rispetto a una quota residuale (6%) che andrà all’estero.
Secondo il World Travel & Tourism Council (Wttc) più di 197 milioni di posti di lavoro potrebbero andare persi nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale se permanessero barriere ai viaggi a livello mondiale, come ad esempio le misure di quarantena.La ricerca mostra anche che, se queste restrizioni di viaggio venissero rimosse prima, si potrebbero risparmiare 99,3 milioni di posti di lavoro.
Il comitato di esperti voluto dal Governo, guidato dal manager Vittorio Colao, ha consegnato alla presidenza del Consiglio un documento di 121 pagine intitolato “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”, ribattezzato “piano Colao”. È un elenco di 102 proposte per favorire la ripresa economica del Paese, in cui sono stati identificati 6 macro-settori, corrispondenti ai 6 obiettivi principali:
Abbiamo esaurito le parole nel commentare gli incomprensibili atti di questo Governo. Dopo la conferenza delle regioni del 9 giugno, in cui venivano stilate le linee guida con conseguente data di riapertura delle discoteche già dalla metà di giugno, l’11 giugno il Governo ha convocato d’urgenza i governatori regionali e delle province autonome per esprimere il proprio disappunto riguardo le date di riapertura. Nei fatti il Governo avrebbe disposto la riapertura dei locali discoteca e simili anziché dal 15 giugno, come ormai pubblicamente percepito, al 15 Luglio.
Confindustria Nautica e Confindustria Imperia hanno firmato un accordo di collaborazione che intende valorizzare le reciproche eccellenze, sia nei servizi, sia nelle attività, attraverso iniziative congiunte, con l'obiettivo di accrescere l'efficienza delle azioni da intraprendere, di fronte alle nuove sfide che il sistema produttivo italiano si trova ad affrontare nella ripresa post emergenza COVID-19.
Ieri pomeriggio l’Assemblea di Federturismo Confindustria ha eletto all’unanimità per il quadriennio 2020-2024 Marina Lalli quale Presidente della Federazione.
La nomina di Marina Lalli, già componente del nostro Consiglio Direttivo, è un segnale importante per il turismo rappresentato in Confindustria che in questo particolare e delicato momento storico sta attraversando una grave crisi senza precedenti – si legge in una nota di Confindustria Alberghi.
I numeri del patrimonio immobiliare alberghiero in Italia
La Lombardia primeggia con un patrimonio complessivo di oltre 33 mld di €
È disponibile il nuovo Rapporto di World Capital, PKF hotelexperts e Confindustria Alberghi
Alcune decine di migliaia di lavoratori autoferrotranvieri e centinaia di aziende attendono invano dall’INPS da ormai tre mesi il pagamento dell’assegno ordinario, con causale Covid-19, previsto dal Fondo di Solidarietà per il sostegno del reddito del personale delle aziende di trasporto pubblico.