Il 91% ha preferito mete italiane, il 47% ha scelto il mare, il 23% la montagna, in lieve calo sul 2020, il 5% borghi ed entroterra, come le città d’arte che faticano a recuperare
Nell’estate 2021 si è cercata una nuova normalità
L’ISTAT registra nel 2020 una contrazione di 50 miliardi di euro di spesa turistica degli italiani (di cui 26 legati ai soli viaggi all’estero), un calo di 207 milioni di presenze di stranieri in Italia e una flessione del 31,5% del valore aggiunto turistico. In termini di presenze, gli stranieri in Italia (inbound) sono stati il 54,6% in meno rispetto al 2019, con una spesa turistica pari a 23,7 miliardi di euro, in calo di circa 35 miliardi di euro rispetto ai livelli dell’anno precedente. Questa contrazione è stata in buona parte controbilanciata da una altrettanto drastica riduzione dei flussi turistici italiani verso l’estero (outbound) che, in termini di presenze, si sono ridotti del 54,1%, con un livello di spesa di 13,7 miliardi di euro (-65,7% rispetto all’anno precedente).
Dal “Global Business Traveller and Travel Manager Survey 2021” risulta che il 95% dei viaggiatori d’affari è disposto a viaggiare per lavoro per il prossimo anno e oltre la metà (il 52%) si dichiara molto desideroso. Al contempo, il 78% di loro teme che la ridotta possibilità di viaggiare nei prossimi 12 mesi possa danneggiarli personalmente e professionalmente. Le principali preoccupazioni includono difficoltà nello sviluppo e nel mantenimento di relazioni commerciali (45%), minori guadagni (39%) e mancato avanzamento di carriera (27%). Sono inoltre preoccupati del fatto che la riduzione dei viaggi d’affari abbia portato la loro azienda a firmare un numero minore di nuovi accordi (39%), a rinnovare meno contratti (35%) e a rimanere indietro rispetto alla concorrenza (31%).
L'estate 2021 ha segnato un vero e proprio boom dei pagamenti cashless nel commercio al dettaglio, in particolare nel settore turistico e nel campo della ristorazione per i dati diffusi dall’Osservatorio Turismo Cashless della fintech SumUp, secondo cui il valore del transato medio per commerciante è cresciuto del 46% sul 2020 e del 32% sul 2019, dopo essere diminuito dal 2019 al 2020 del 9%.
Il trend dei pagamenti cashless rileva anche una buona crescita del numero medio di transazioni per esercente: il +71% tra il 2020 e il 2021 e si abbassa sempre più anche lo scontrino medio per le transazioni senza contanti.
Civitatis, l'azienda leader nella distribuzione online di attività, escursioni e visite guidate nelle principali destinazioni turistiche del mondo, rileva che attualmente il 52% delle prenotazioni di varie attività effettuate dagli italiani sul portale è per località estere. Nell’agosto 2019 le prenotazioni erano quasi esclusivamente in destinazioni internazionali, registrando il 94% del totale. A giugno di quest’anno, il 37% degli italiani ha prenotato per destinazioni internazionali, mentre a luglio abbiamo registrato il 42%, ad agosto il 47% e questa settimana di settembre il 52%.
Il traffico aereo estivo migliora la situazione nei cieli d’Europa, anche se quest’anno sino ad ora si è ancora al di sotto del 66% rispetto ai volumi pre-pandemia, secondo Aci Europe. Il traffico passeggeri nella rete aeroportuale europea è diminuito del -49,3% a luglio rispetto allo stesso periodo pre-pandemia (2019), ma con un miglioramento significativo rispetto ai mesi precedenti (-74% nel secondo trimestre del 2021). I volumi totali di passeggeri sono più che raddoppiati durante il mese rispetto a luglio 2020, raggiungendo i 133,4 milioni rispetto ai 57,4 milioni.
Le anticipazioni diffuse da Istat sul Conto Satellite del Turismo 2020 riportano alla luce la drammaticità della crisi che il settore ha vissuto in questi mesi, confermando le analisi che avevamo condotto e la debolezza degli interventi di sostegno rispetto ad un quadro così difficile – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. Il valore aggiunto prodotto dal turismo si ferma a 67,6 miliardi di euro (64 miliardi in meno rispetto al 2019), riportando il settore indietro di 10 anni. Il comparto alberghiero ha sofferto la totale assenza di domanda internazionale con un calo dei pernottamenti di oltre il 70% tenuto conto che il dato Istat ricomprende anche le strutture extalberghiere che, come noto, hanno sofferto meno degli hotel.
IL MINISTRO DEL TURISMO MASSIMO GARAVAGLIA IN VISITA UFFICIALE AL SALONE
Domenica di sole al 61° Salone Nautico di Genova, per un weekend all’insegna del tutto esaurito che ha animato la manifestazione di grandi protagonisti, eventi e appuntamenti speciali.
Presente in visita ufficiale il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha incontrato la stampa al Padiglione Blu: "E’ un anno che si annuncia positivo, dobbiamo investire su un settore strategico per il Paese come la nautica. Sosteniamo questo settore e, per esempio, nella misura che stiamo predisponendo come Ministero del Turismo per aiutare il rinnovamento delle strutture ricettive vogliamo inserire le marine turistiche perché fanno parte del sistema ricettivo e del sistema Paese".
Nessuno 100 anni fa avrebbe mai potuto immaginare che, dopo poche decine di anni, milioni di persone avrebbero avuto la possibilità di coprire lunghe distanze in così poco tempo, in sicurezza e nel massimo comfort. Viaggiare richiedeva tempo e scali multipli, ciò nonostante gli aerei avevano cambiato i concetti di distanza e di viaggio e gli agenti di viaggio e gli intermediari turistici non fecero altro che alimentare il sogno. Si aprirono nuovi mercati, nuovi operatori entrarono sulla scena, generando nuovo fatturato con importanti benefici e ricadute per l'intera economia.Il turismo spaziale è al momento una frontiera estrema del turismo del lusso che da solo si stima potrà valere più di 2,2 miliardi di dollari entro il 2026 e che nei prossimi anni avrà una forte espansione.
Il turismo indietro di 10 anni
Le anticipazioni diffuse oggi da Istat sul Conto Satellite del Turismo 2020 riportano alla luce la drammaticità della crisi che il settore ha vissuto in questi mesi, confermando le analisi che avevamo condotto e la debolezza degli interventi di sostegno rispetto ad un quadro così difficile – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
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