L’analisi delle transazioni per biglietteria aerea effettuate tramite le soluzioni di pagamento AirPlus nel 2022 evidenzia come stiano cambiando le abitudini dei viaggiatori d’affari italiani ed europei. Le trasferte di lavoro dei viaggiatori d’affari italiani tendono ad essere più lunghe: nel 2022 la durata media di un viaggio business è stata di 6,9 giorni mentre nel 2019 era di 6,3 giorni. I viaggi in Italia hanno richiesto in media 3 giorni (2019: 2,7 giorni), in Europa 5,4 (2019: 4,8 giorni) e i viaggi intercontinentali in media sono stati di 15,4 giorni (2019: 12,8 giorni). I viaggi brevi di un giorno, che nel 2019 rappresentavano l’11,3% delle trasferte aeree totali, sono diminuiti significativamente fino a raggiungere il 6,8% nel 2022. Una possibile spiegazione della maggiore durata dei viaggi è da ricercarsi nell’impegno delle aziende a rendere le trasferte più sostenibili: alcune, infatti, scelgono di combinare più appuntamenti di lavoro in un unico viaggio, invece di fare viaggi singoli più brevi.
Il decreto Milleproroghe è legge. Da Montecitorio è arrivato, infatti, il lasciapassare in seconda lettura al provvedimento con 142 sì, 90 no e 4 astenuti e sono numerosi gli articoli che riguardano, da vicino, l’industria turistica. “Con l’approvazione del Milleproroghe - ha commentato il Ministro Santanchè - si dà il via libera ad alcuni provvedimenti che sosterranno il settore. Dalla proroga per i dehors, il recupero dei 30 milioni del credito d’imposta per investimenti diretti che miglioreranno la competitività e sostenibilità del settore, alla proroga dei termini per adeguamento alle disposizioni antincendio. Esprimo particolare soddisfazione per l’inserimento dei fondi per l’emergenza neve che interessano la dorsale appenninica. Una promessa fatta e mantenuta che testimonia l’importanza del confronto tra politica e territori. Il governo risponde con fatti concreti alle necessità del settore”.
Il Ministero del Turismo ha reso noto che le domande online per la concessione degli incentivi, nell’ambito dell’avviso Fri-Tur, il Fondo rotativo a sostegno delle imprese e degli investimenti di sviluppo nel turismo gestito da Invitalia con la partecipazione di Abi e Cdp, potranno essere presentate a partire dalle 12 20 marzo. Il termine ultimo per presentare le istanze sarà il 20 aprile prossimo, sempre alle 12. La dotazione complessiva è pari a 1 miliardo e 380 milioni di euro. La misura riguarda alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore congressuale e fieristico, stabilimenti balneari e terme.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato un inconsueto comunicato con il quale sottolinea come, pur avendo promulgato la conversione in legge del decreto Milleproroghe, rileva alcune criticità richiamando la necessità di regolare le normative di settore non attraverso decreti omnibus, ma con organiche normative di settore. Nel merito, il condivisibile principio viene poi declinato per il solo intervento normativo in tema di concessioni demaniali.La nota del Quirinale, spinge Confindustria Nautica a chiedere alla Presidenza del Consiglio di provvedere, anche con decretazione di urgenza, al riassetto della materia delle concessioni, intervenendo sul Codice della Navigazione e sanando le incongruenze della legge Concorrenza 2022, le cui norme sono in parte inapplicabili e, paradossalmente, in parte contrarie al diritto comunitario e comunque ispirate a una sentenza del consiglio di stato che non può ritenersi definitiva in quanto oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione.
Dopo il richiamo del Presidente della Repubblica alla necessità di regolare le concessioni demaniali con organiche normative di settore e non attraverso decreti omnibus come il Milleproroghe, in considerazione dell’urgenza di trovare soluzioni e di evitare tensioni con la Commissione UE, Confindustria Nautica rivolge un pressante appello al Premier, Giorgia Meloni, affinché emani un decreto legge di riassetto della normativa.
Si è tenuto oggi presso l’Università Europea di Roma l’evento “Le nuove competenze manageriali per la gestione degli hotel” organizzato da Confindustria Alberghi e l’Università Europea di Roma in collaborazione con lo studio legale Gianni & Origoni e Turismo Italiae.
Per l’Italia è di nuovo boom di repeater stranieri e la nostra Penisola, per molti viaggiatori esteri, sembra non bastare mai: il 20% degli intervistati nelle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere ha dichiarato, infatti, di aver visitato il nostro Paese, negli ultimi cinque anni, almeno tre volte. Sotto esame 12 mercati: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. In particolare, in Austria e in Svizzera la quota di repeater sale a oltre il 30%, mentre gli svedesi sono indietro per interesse nei confronti delle destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite.
Incide soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4%), seguono le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%). Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati sono i prodotti di lusso.
Nel 2022 l’Osservatorio Business Travel (PoliMi) ha rilevato un incremento di trasferte aziendali del 70% rispetto al 2021 e ne prevede un’ulteriore crescita del 25% per il 2023. La sfida che però tutte le aziende si trovano oggi a fronteggiare è proprio la pesante influenza dell’inflazione sui bilanci, che limita ancora troppo spesso le scelte legate alle trasferte. Le aziende hanno sì ricominciato a viaggiare, ma concentrandosi soprattutto sulle trasferte indispensabili e nazionali.
L’aumento dei costi del carburante è andato sicuramente a inficiare sulla ripartenza del settore aereo, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti internazionali. I voli nazionali invece hanno risentito meno dell’inflazione grazie alla concorrenza con treni e auto a noleggio, quest’ultime avvantaggiate dai prezzi controllati dal carburante. Non è un caso infatti che l’auto sia oggi il mezzo preferito per le trasferte aziendali, con un aumento del +7% rispetto al periodo pre-pandemia.
Aumenta la percentuale di italiani che viaggiano in treno e il last minute è un fenomeno che interessa anche questo tipo di spostamenti. A sostenerlo è Trainline, la piattaforma europea indipendente per la prenotazione dei biglietti dei treni, che ha analizzato il comportamento degli italiani e le loro abitudini grazie ai dati provenienti dalla propria piattaforma, combinati con i risultati di una ricerca commissionata a YouGov per conoscere le opinioni e le abitudini degli italiani. Dai risultati emerge che le prenotazioni vengono effettuate in media solo cinque giorni prima della partenza, rispetto ai 10 giorni dei francesi, ai 12 giorni degli spagnoli e ai 15 giorni di anticipo dei tedeschi. L’orario di prenotazione preferito dagli italiani è il pomeriggio, le 16.00, a differenza degli spagnoli che preferiscono acquistare i biglietti la mattina, in particolare alle 10. In Italia cresce la predilezione per i viaggi notturni, le cui prenotazioni sono salite dell’85% rispetto al 2021.
Secondo il report trimestrale “The Next”, realizzato in partnership da Global Blue e Lybra Tech (azienda italiana che sviluppa soluzioni tecnologiche basate sui big data, per destinazioni turistiche, aziende ed hotel) la domanda turistica del segmento Sea (Singapore, Indonesia, Malesia, Tailandia, Filippine Vietnam e Cambogia) è in forte crescita, nonostante rappresenti per Firenze il 32% di tutta la domanda proveniente dalla regione dell’Asia e del Pacifico. Lybra Tech conferma che le ricerche di pernottamento degli ultimi tre mesi sono aumentate del 7,8% medio giornaliero, circa il doppio della media della regione Toscana (4%). La loro domanda di viaggio con destinazione Firenze è più che raddoppiata nelle ultime sei settimane. Anche i dati di Global Blue confermano la crescita di Firenze. La città nel 2022 rappresenta il 12% della spesa tax free in Italia con un tasso di recovery del 90% rispetto al 2019, considerando l’intero anno è la città d’arte con il recovery più alto. A partire dall’inizio della stagione estiva e dalla riapertura delle frontiere, i turisti Sea hanno superato le performance del 2019 non solo in termini di spesa tax-free, ma anche in termini di numero di transazioni emesse.
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