Lo studio Future4tourism/Ipsos rivela che 7 italiani su 10 sono pronti a partire nei mesi estivi nonostante l’allarme sulla variante Delta, le criticità relative all’utilizzo e all’estensione del green pass, le regole sempre pronte a cambiare. Il valore del 70% di italiani che parte in vacanza tra luglio e settembre è in linea con il periodo pre Covid, ovvero quello riferito alle estati 2018-2019. Anche la durata delle vacanze programmate è tornata ai livelli pre-pandemia: sono soprattutto il long weekend (3 pernottamenti) e le long holiday (quelle superiori ai 13 notti) a tenere il passo mentre le vacanze di media durata (dalle 4 alle 13 notti), seppur in ripresa, restano più penalizzate.
Secondo l’ultimo report sull’impatto del Covid sul comparto ferroviario della Comunità europea delle compagnie e dei gestori ferroviari (Cer) sono pochi i segnali di ripresa per la situazione economica delle ferrovie in Europa con un peggioramento delle entrate registrato da gennaio a maggio 2021 rispetto al secondo semestre del 2020.
In particolare, il traffico passeggeri è diminuito del 66% nel periodo da novembre 2020 ad aprile 2021 rispetto al 2019, per migliorare leggermente a maggio (-59%), mentre le perdite di fatturato restano intorno al 50%.
Secondo le stime dell’Osservatorio Turismo Open Air elaborate dall’Istituto Piepoli su richiesta di Enit e Human Company, un quarto degli italiani che andrà in vacanza sceglierà strutture outdoor, villaggi o agriturismi, con crescenti preferenze per camping e rifugi montani. Il 65% di chi pianifica outdoor sceglierà una destinazione di mare, il 20% la montagna, il 16% città e località d’arte. Il profilo del viaggiatore outdoor è simile a quello dell’ultimo anno, con una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%). Interessante il dato sul periodo: se agosto si conferma il mese dominante (per il 48% degli italiani e per il 54% dei turisti outdoor è il periodo individuato per le vacanze), settembre registra una quota considerevole, specialmente tra i propensi all’outdoor (28%).
Secondo un'indagine realizzata da Demoskopica per Anni 20 emerge che il 54% degli italiani ha optato per andare in vacanza (in Italia nell’87% dei casi), ma il 46% ha rinunciato per vari motivi. Tra coloro che restano a casa oltre al 24% che ha già rinunciato, al di là del coronavirus, preoccupa il 17% (circa 10 milioni di italiani) che non andrà in vacanza perché non ha la possibilità economica per farlo, mentre appena il 5% ha accantonato i progetti perché, pur volendo, ha ancora timore a viaggiare a causa del Covid-19 e delle sue varianti. Poco più di 5 italiani su 10 fanno parte del gruppo dei vacanzieri, avendo scelto di trascorrere una vacanza prioritariamente in Italia nella stragrande maggioranza dei casi rilevati (87%).
Il 12 luglio l’Enav ha celebrato i suoi primi 40 anni con un convegno a Roma Ciampino, in occasione del quale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio ha sottolineato come l’Enav si sia qualificato in questi 40 anni come uno dei maggiori fornitori di servizi per la navigazione aerea in Europa e ha ricordato l’attenzione della società per l’ambiente e la costante ricerca dell’innovazione tecnologica, con alti livelli di professionalità. Per il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, la grande sfida che attende il settore dell’aviazione, duramente colpito dalla crisi pandemica, è di restare al passo con l’evoluzione tecnologica, accelerare la transizione ecologica e offrire servizi sempre più innovativi, anticipando le esigenze di mercato.
LO STUDIO ENIT E HUMAN COMPANY
Estate 2021: un italiano Su due ha programmato una vacanza, di questi un quarto pianifica una vacanza outdoor
Sicilia, Sardegna e Liguria sul podio delle destinazioni in Italia
Roma, 13 luglio 2021 – Si è tenuto un incontro straordinario al quale hanno partecipato tutte le sigle del settore facenti capo a “SILB-FIPE-Confcommercio”, “Assointrattenimento-Confindustria” e “Fiepet-Confesercenti-Settore Intrattenimento” oltre che la maggioranza delle sigle dell’indotto tra le quali “AISS-Sicurezza Sussidiaria”, “SILS”, “A.DJ”.
Da Ipsos (ricerca Be-Italy) sono arrivati segnali confortanti: l’Italia è nella top 3 dei Paesi più noti: 1 cittadino del mondo su 2 dichiara di conoscere molto o abbastanza bene il nostro Paese. Siamo al 1° posto per “qualità della vita, “Atteggiamento positivo e creatività” ed è indiscussa la leadership italiana nell’arte culinaria: per attribuzione della food experience l’Italia è prima con il 49% seguita a grande distanza da Francia (22%) e Giappone (16%). Internet e i social media con il 44% sono i canali più utilizzati per conoscere l’Italia. I temi più discussi in rete sono stati turismo (19%), cultura (19%) e food&wine (16%), con un netto incremento rispetto al 2016.
Gli investimenti nell’alberghiero italiano dovrebbero triplicare nel prossimo triennio e toccare i tre miliardi di euro nel 2023 secondo quanto emerso dal rapporto di Scenari immobiliari. L’Italia si conferma al secondo posto, dopo la Francia, nelle scelte internazionali per gli alberghi di alta gamma. Quasi la metà degli investitori infatti punta ad alberghi cinque stelle urbani oppure a resort di lusso in zone marine o di montagna. Secondo i dati, la crisi derivante dalla pandemia è costata al settore turistico italiano 28miliardi di euro, un punto e mezzo della ricchezza nazionale. Si sono persi circa 90mila posti di lavoro, con una forte componente femminile. Particolarmente penalizzate le città d’arte con cali di presenze fino all’84% di Firenze.