I dati di settembre ci confermano che uscire dall’ottica della stagionalità non è una chimera: con i tanti viaggiatori stranieri, soprattutto francesi, tedeschi e statunitensi, e gli oltre 10 milioni di italiani, possiamo dire che la destagionalizzazione non è pura fantasia, ma una realtà che il ministero ha intercettato e posto tra i punti chiave del nostro piano industriale per il turismo.
Dialogo è la parola chiave per costruire con le istituzioni, le associazioni ambientaliste e tutti gli attori della filiera il futuro della montagna. Gli impiantisti hanno scelto anche quest’anno una località di mare, Bibione, per lanciare nel corso dell'Assemblea annuale di Anef il loro messaggio e per discutere delle sfide che si trovano ad affrontare nel percorso verso una concreta sostenibilità delle imprese funiviarie.
Per sostenere gli investimenti occorre un rifinanziamento del PNRR Turismo o misure analoghe a sostegno delle imprese
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’UNWTO sono stati 700 milioni i turisti che hanno viaggiato nel mondo dall’inizio dell’anno ad oggi.
Un dato che conferma la ritrovata propensione a visitare paesi e località diverse da quella di provenienza.
Il Salone Nautico Internazionale di Genova chiude la 63esima edizione con 118.269 visitatori registrati alle ore 11:00 del 26 settembre - giornata di chiusura della manifestazione -, registrando un +13,9% rispetto al 2022.
Crescita lenta per gli investimenti pubblicitari in Italia. Secondo i rilevamenti di Nielsen il settore ha chiuso i primi sette mesi dell’anno con un incremento di appena l’1,8%. Se poi si esclude dalla raccolta web la stima su search, social, classified (annunci sponsorizzati) e sui cosiddetti “Over The Top” (Ott), l’andamento da gennaio a luglio rileva una crescita ancor più lieve, pari al +0,9%. In particolare, per il settore dei viaggi, che detiene quasi il 4% sul totale degli investimenti pubblicitari nel nostro Paese, in questi primi sette mesi si registra addirittura una significato contrazione del -11%, segno del mancato pieno recupero post Covid. Picco negativo nel mese di luglio, con l’advertising nel travel quasi dimezzato. Nel dettaglio dei mezzi che ospitano la pubblicità, il più forte calo si registra tra i quotidiani con -10,8%, seguiti dai periodici che si attestano su un -2,3%, mentre la radio registra una crescita del +6% e le Tv segnano un lievissimo incremento del +0,3%.
Secondo il “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità”, a cura di Roberta Garibaldi, il primo punto importante che emerge è che nell’estate 2023 c’è stato un calo dei flussi turistici interni, causato dall’aumento generalizzato dei costi. I turisti italiani sono la base del mercato del turismo enogastronomico perché, anche se i visitatori internazionali di solito spendono di più, sono quelli che viaggiano tutto l’anno e visitano le aree interne. Infatti in Italia il 47% degli arrivi stranieri si concentra in sole sei province: Venezia (12%), Bolzano e Roma (9%), Milano (6%), Verona e Firenze (5%), mentre gli italiani hanno una distribuzione molto più omogenea. La contrazione della domanda di viaggio da parte degli italiani è dovuta a un forte abbassamento del potere d’acquisto effettivo; se la classe media continua ad avere stipendi accettabili e andare in vacanza, chi ha un reddito inferiore o è disoccupato rinuncia al viaggio.
Sono sei i punti che condensano i principali trend dei viaggi globali dell’estate 2023, secondo l’analisi di ForwardKeys, che ha studiato destinazioni e mercati di origine dei flussi turistici di quest’anno, paragonandoli al 2022 e al 2019 pre pandemia, sulla base delle prenotazioni di voli aerei di linea estivi. In sintesi Stati Uniti in vetta per incoming e outgoing; recupero discontinuo dei Paesi nel post pandemia; ripresa dell’Estremo Oriente; tenuta delle destinazioni balneari; ridotto impatto dell’ondata di caldo; calo nelle prenotazioni di voli estivi rispetto al pre Covid. Nello specifico:nella classifica delle destinazioni nazionali più visitate in base alla quota di prenotazioni di voli di linea, gli Stati Uniti sono stati in testa alla lista con un margine sostanziale, attirando quest’estate (dal 1° luglio al 31 agosto) l’11% di tutti i visitatori internazionali. Seguono Spagna, Regno Unito, Italia, Giappone, Francia, Messico, Germania, Canada e Turchia. I numeri Usa sono ancora più alti nell’outgoing, con il 18% sul totale, in base al booking dei voli di linea.
Secondo i risultati dell’Osservatorio Estivo 2023 di Uber in estate, gli italiani hanno utilizzato il servizio anche all’estero, dimostrando la comodità e la capillarità della piattaforma, in particolare in Francia, Spagna e Regno Unito. Mentre il principale paese di provenienza dei viaggiatori Uber in Italia sono gli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito e Francia, con alcune provenienze particolari da paesi come Aruba, Gabon, Saint Lucia, Nicaragua e Kazakhstan. Oltre 1,5 milioni di utenti stranieri hanno utilizzato Uber in Italia a partire dall’inizio dell’anno, circa 1 milione nel solo periodo estivo, sottolineando l’importanza della mobilità condivisa in un contesto globale. I dati raccolti dall’Osservatorio evidenziano un aumento significativo della domanda di viaggi in Italia rispetto all’anno precedente. Nel confronto tra giugno, luglio e agosto del 2022 e del 2023, si è registrato un incremento del 28% in Italia, ovvero nelle città quali Milano, Roma, Firenze, Torino, Napoli e Bologna, con un picco del 76% in Sicilia, confermando la tendenza positiva del servizio.
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