La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di dicembre 2015 un surplus di 328 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 283 milioni nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, pari a 1.687 milioni, sono cresciute del 3% e quelle dei viaggiatori italiani all'estero, pari a 1.360 milioni, sono rimaste sostanzialmente stabili (+0,3%).
Nel periodo gennaio-dicembre 2015, secondo il rapporto mensile sul turismo internazionale italiano della Banca d'Italia, si è registrato un avanzo di 13.725 milioni di euro (era di 12.528 milioni nello scorso anno). Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono aumentate del 4,5%, attestandosi a 35.765 milioni; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, pari a 22.040 milioni, sono cresciute dell'1,5%.
Nel periodo gennaio-dicembre 2015, limitatamente ai viaggiatori pernottanti, la spesa pro capite giornaliera degli stranieri è stata pari a 102 euro, in aumento del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; quella degli italiani all'estero, pari a 75 euro, è cresciuta del 2%. Le spese escludono il trasporto internazionale. Sempre con riferimento ai soli viaggiatori pernottanti, la durata media del viaggio per gli stranieri (6,5 giorni) è diminuita del 2,2%; per gli italiani (9,7 giorni) si è ridotta dell'1,6%.
(Per maggiori informazioni: www.bancaditalia.it)
E' Tux-Hintertux, in Austria, la destinazione di montagna con la migliore reputazione online. Ma tra le prime 10 al mondo, ci sono anche Ortisei e Roccaraso. A incoronarle, la classifica della Ski Reputation Ranking, stilata da Trivago sulla base delle recensioni l Trivago asciate on line dai propri viaggiatori negli ultimi 12 mesi.
Con un punteggio di 91,16 su 100, l'area di Tux-Hintertux, con il suo ghiacciaio dove si può sciare dodici mesi l'anno e il bagno termale più alto di tutta Europa, domina in classifica.
Sul podio dei comuni e stazioni sciistiche con la migliore reputazione in termini di hotel quest'anno salgono poi anche la svizzera Samnaun (classificata seconda con 90,56) e la staunitense Avon, sulle Montagne rocciose del Colorado (terza con 90,13).
L'Italia vanta un ottimo quarto posto con Ortisei, perla della Val Gardena, prima tra le mete nazionali (89,76), e un ottavo per Roccaraso, l'unica destinazione dell'Appennino a conquistare un posto tra le top mondiali (88,90).
(Per maggiori informazioni: www.trivago.it)
Secondo le rilevazioni di Aci Europe, nel mese di gennaio il traffico negli aeroporti europei è cresciuto in media del 6,3%. Guardando ai soli scali dell’ Ue, l’aumento dei passeggeri è stato del 6,9%, mentre negli scali dei Paesi non Ue l’aumento è stato del +4,3%.
Considerando i primi 25 aeroporti europei, gli aeroporti di Istanbul- Sabiha Gökçen (+19,3%), Dublino (+ 17,1 %), Barcellona (+ 14,3%), Copenaghen (+12,9%), Londra Stansted (+11,8%), Madrid - Adolfo Suarez (+ 11,7%) e Amsterdam Schiphol (+10,4%) hanno riportato la crescita maggiore. Mentre gli aeroporti francesi sono ancora penalizzati dalle conseguenze delle recenti azioni terroristiche.
(Per maggiori informazioni: www.acieurope.it)
Secondo i dati elaborati da IPK International, in un’analisi realizzata per conto di ITB Berlin, il 2015 si chiude sul fronte dei viaggi mondiali a +4,5% per un totale di 1.024 milioni. Un volume che equivale a oltre 1,2 miliardi di turisti internazionali, che hanno visitato una media di 1,2 paesi per ciascun viaggio.
Per il 2015 si conferma la minore durata dei soggiorni, che mediamente si attestano a 7,3 notti: una tendenza dovuta all’aumento dei soggiorni brevi, con pernottamenti tra 1 e 3 notti. Guadagnano spazio gli hotel di lusso e l’extra-alberghiero.
Il paese campione a livello mondiale per viaggi outbound si conferma ancora una volta la Germania, seguita dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Cina. Per quanto riguarda la spesa all’estero, i big spender sono gli americani, seguiti dai cinesi, dai tedeschi e dai britannici. Le stime per il 2016 restano positive: la crescita globale del turismo per quest’anno è previsto che si attesti a un +4,3%, con l’avanzata dei viaggi dall’Asia (+6,1%) e dagli Stati Uniti (+5,9%).
(Per maggiori informazioni: www.ipkinternational.com)
Secondo i dati dell’Osservatorio Business Travel di Ediman, i viaggi d’affari delle imprese italiane sono cresciuti nel 2015 del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni. Confermato l’andamento positivo iniziato nel 2014, l’incremento riguarda tutti i segmenti: nazionale (+3,3%), internazionale (+1,2%) e intercontinentale (+1,7%), tanto che nel 2015 la spesa per i viaggi d’affari sale a 19,5 miliardi di euro (+2%). Per quanto riguarda le mete, Stati Uniti e Brasile registrano la maggiore crescita, mentre frenano i viaggi verso la Cina. In Europa crescono le trasferte verso Germania e Francia, in calo invece la durata media dei viaggi, dovuta all’aumento del cosiddetto escursionismo d’affari (+4,5%). I motivi sono semplici: la crescita delle opportunità di trasporto e la convinzione degli uffici viaggi di poter risparmiare effettuando trasferte in giornata fanno sì che anche i pernottamenti rimangano poco più che stabili, con un modesto incremento del 2%. Sul fronte dei mezzi di trasporto, il treno registra la crescita maggiore (+3,9%), ma l’automobile si conferma il mezzo preferito da chi viaggia per lavoro (con una quota di mercato del 46,2%). Anche il 2016 sarà un anno con il segno “più” secondo i travel manager intervistati, con un aumento della spesa, in termini nominali, tra il 2,5 e il 4,5%. La proiezione sconta le positive prospettive di crescita per l’economia nazionale, la rivalutazione del dollaro e prezzi del petrolio stabili.
(Per maggiori informazioni: https://issuu.com/ediman/docs/obt_2015)
Secondo il bilancio di Visa sulle transazioni dei visitatori stranieri nel 2015 si assiste ad un incremento di 20 punti percentuali per le operazioni effettuate con carte di credito dai turisti internazionali durante lo scorso anno, per un totale di 112 milioni di euro.
Il volume di spesa generato è stato di 12,8 miliardi di euro, in crescita di 16 punti percentuali anno su anno. I paesi che spendono di più in Italia sono: Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Germania e Svizzera. Per questi cinque mercati il totale di spesa è pari a 7,7 miliardi di euro, che corrispondono al 60% dei volumi registrati da Visa. Molto alto l’apporto del bacino britannico, con 3,1 miliardi di euro di spesa e una progressione del 35% rispetto al 2014.
Il maggiore incremento di spesa per i viaggi nel nostro Paese nel 2015 proviene dalla Cina: +56% anno su anno, mentre è diminuita di 37 punti percentuali la spesa dei russi
(Per maggiori informazioni: www.visaitalia.com)
Secondo l’ultimo rapporto sullo shopping tourism dell’Unwto sono i cinesi i top spender. Sono loro in cima alla classifica, i cui dati sono aggiornati al 2013. Con129 miliardi di dollari i viaggiatori orientali hanno incrementato gli acquisti del 26%. Al secondo posto con86 miliardi di dollari, a pari merito, statunitensi (+3%) e tedeschi (+2%). Dietro con53 miliardi di dollari britannici (+25%) e russi (+4%).
Una delle tendenze condivise è il bleisure, mix tra le parole business e leisure. Il 58% di chi viaggia per affari aggiunge un giorno, se non perfino un weekend, per lo shopping.
In generale sul territorio degli Stati Uniti è stato stimato che i turisti investano il 19% del budget in acquisti nei negozi. Nello specifico i viaggiatori provenienti da Singapore arrivano a spendere il 73% del budget, quelli dal Messico il 60%, Giappone il 59%, Australia il 47%, Germania il 40% e Regno Unito il 37%.
Lo studio su Londra gira attorno al West End, area compatta con una massiccia concentrazione e varietà di esercizi commerciali di alta qualità in grado di registrare ogni anno 200 milioni di visite, 50% a opera di turisti, di cui metà da oltreoceano: presenze che ricadono sul territorio generando 7,6 miliardi di sterline in vendite al dettaglio.
Il rapporto raccoglie anche le iniziative messe in atto in alcuni paesi per incrementare il segmento. In Francia, nel 2014, è stata lanciata la campagna “Shopping By Paris” con il 10% di sconto per i turisti in oltre 270 negozi.
In Spagna la campagna “I need Spain” ha contribuito a far incassare 1,1 miliardi di dollari da turisti extra europei, di cui il 48% spesi a Barcellona e il 31% a Madrid.
In Italia un esempio importante è rappresentato dalla riviera romagnola dove già agli inizi degli anni 90 lo scalo internazionale di Rimini si è attivato per diventare il primo hub per voli charter dalla Federazione Russa. Uno sforzo ben ripagato: nel 2011 e 2012 i russi sono diventati il gruppo internazionale di turisti più numeroso a visitare Rimini e provincia con il 24,7%di presenze e una percentuale del 22,2% sulle visite turistiche di una sola notte. Inoltre nel 2012 secondo le stime delle autorità aeroportuali di Rimini l’ammontare totale dei beni acquistati ed esportati da passeggeri individuali è stato di 5.997,339 euro.
(Per maggiori informazioni: http://dtxtq4w60xqpw.cloudfront.net/sites/all/files/pdf/am9-shopping-report_v2.pdf)
Secondo i dati di Aci Europe nel 2015 negli aeroporti europei si è registrato un aumento del traffico passeggeri del +5,2%: sorprende l’incremento a doppia cifra degli scali di piccoli paesi come Irlanda, Slovenia, Slovacchia e Romania e la performance di Istanbul che ha sorpassato lo scalo di Francoforte. Gli scali appartenenti all’area Ue hanno fatto registrare un +5,6%, mentre quelli non Ue un +3,9%.
L’aeroporto di Istanbul è diventato il terzo aeroporto europeo con 61,8 milioni di passeggeri, dopo Londra (74,9 milioni) e Parigi-Charles de Gaulle (65,7 milioni).
In Italia,Roma Fiumicino figura all’ottavo posto con 40,4 milioni di passeggeri e una crescita del 5% sull’anno precedente; mentre solo al 29esimo posto appare Milano Malpensa, con 18,5 milioni di passeggeri (-1,4%).Tra gli aeroporti più grandi (quelli con oltre 25 milioni di passeggeri), la crescita maggiore è stata quella dell’aeroporto di Madrid-Barajas (+12%), seguito da Istanbul-Ataturk (+9,1%) e Amsterdam-Schiphol (+6%).
(Per maggiori informazioni: www.aci-europe.org)
Dal rapporto ‘Viaggi e vacanze in Italia e all’estero’ dell’Istat emerge una sostanziale stabilità nel turismo degli italiani rispetto al 2014: con 57 milioni e 910mila viaggi con pernottamento e una durata di 5,9 notti.
L’81,1% dei turisti sceglie di rimanere in Italia, mentre chi va all’estero (il 18,9%) si ferma nei Paesi dell’Unione Europea.
Le destinazioni preferite in Italia per le vacanze lunghe sono l’Emilia Romagna (17,4%) e la Puglia (11,3), mentre il Trentino Alto Adige è la meta preferita per l’inverno e l’ autunno.
Sull’estero, la destinazione prescelta per le vacanze lunghe è la Spagna, con il 15% di share e la Francia per i viaggi brevi con il 22,6%. Per quanto riguarda le mete extraeuropee, al primo posto si posiziona il Marocco, con il 6% di share seguito dagli Usa (3,2%). Prima per viaggi d’affari, la Cina.
(Per maggiori informazioni: www.istat.it)
Secondo quanto rivelano i dati dell'Osservatorio Business Travel, presentati dalla rivista ‘Turismo d'Affari’ alla Bit di Milano, nel 2015 i viaggi d'affari delle imprese italiane sono cresciuti del 3,3% rispetto al 2014 raggiungendo quota 31,8 milioni.
Stati Uniti e Brasile sono i paesi che registrano la maggiore crescita, mentre frenano i viaggi verso la Cina. In Europa crescono le trasferte verso Germania e Francia.
L'escursionismo d'affari in aumento del 4,5% influisce negativamente sulla durata media dei viaggi. L'aumento dei pernottamenti si ferma al 2%. Nel 2015 la spesa per i viaggi d'affari è arrivata a 19,5 miliardi di euro (+2%). Differenti le dinamiche sui segmenti nazionale (+3,3%) e internazionale (+1,2%) soprattutto a causa dei prezzi dei servizi travel, in diminuzione sul mercato internazionale, mentre in Italia il calo del costo dei carburanti è stato in parte bilanciato da importanti aumenti nel costo dei passaggi aerei e degli hotel.
Per quanto riguarda le prospettive per il 2016, a crescere saranno soprattutto spesa e trasferte sui mercati ‘core’ per il terziario ovvero i segmenti nazionale ed europeo. Nel complesso le valutazioni dei travel manager indicano un aumento della spesa, in termini nominali, tra 2,5 e 4,5%.
(Per maggiori informazioni: https://issuu.com/ediman/docs/obt_2015)