Menu
  • Secondo i dati diffusi dall’Unwto, per il quarto anno consecutivo, il fatturato prodotto dal turismo internazionale è cresciuto nel 2015 più dell’export complessivo a livello mondiale. L’incremento è stato del 3,6% per il turismo e del 2,8% per le esportazioni.
    Nel 2015 il fatturato generato nelle destinazioni del mondo dai visitatori  internazionali per alloggio, cibo, intrattenimento, shopping e altri servizi ha superato i 1.200 miliardi di dollari.
    Le destinazioni con i più elevati volumi di fatturato turistico sono state l’anno scorso gli Stati Uniti (178 miliardi), la Cina (114 miliardi), la Spagna (57 miliardi) e la Francia (46 miliardi), mentre chi ha speso di più per turismo internazionale sono stati cinesi (292 miliardi), americani (120 miliardi), tedeschi (76 miliardi) e britannici (63 miliardi).
     
    (Per maggiori informazioni: www.unwto.org)  

    Secondo il rapporto mensile sul turismo internazionale della Banca d'Italia La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel mese di febbraio un surplus di 260 milioni di euro, a fronte di uno di 241 milioni nello stesso mese dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 1.649 milioni, sono aumentate del 2,8% mentre quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 1.390 milioni, sono cresciute dell'1,9%.
    Nel periodo gennaio-febbraio 2016 si è registrato un avanzo di 517 milioni di euro, a fronte di uno di 453 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 3.620 milioni, sono aumentate del 4,6% e quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 3.103 milioni, sono cresciute del 3,2%.
     
    (Per maggiori informazioni: www.bancaditalia.com)

    Secondo  il Rapporto sul turismo italiano redatto dal Touring Club   l’Italia resta  tra le destinazioni di viaggio più desiderate a livello internazionale con numeri di tutto rispetto: l’Organizzazione Mondiale del Turismo ci pone per capacità attrattiva in quinta posizione con 48,6 milioni di arrivi internazionali e le stime 2015 del World Travel and Tourism Council dicono che la nostra industria turistica vale 67,2 miliardi di euro (il 4,2% del Pil) che diventano 165,4 miliardi di euro (il 10,2% del Pil), se si considera anche l’indotto. Le ricadute sono molto positive anche in termini di posti di lavoro: 2,6 milioni gli occupati totali. L’incoming si conferma ancora una volta un importante traino del nostro turismo: la spesa turistica degli stranieri nel 2015, per il quarto anno dal 2012, registra un record con quasi 36 miliardi di euro. Nell’anno del Giubileo il nostro turismo – sempre secondo gli analisti del TCI – deve affrontare una situazione internazionale molto fluida.   Dal punto di vista economico, non è da sottovalutare la crisi dei Bric che, nonostante un peso ancora limitato sull’incoming, possono fare la differenza in alcune aree del Paese: si pensi ai russi lungo la costa adriatica. Dal punto di vista geopolitico, ci sono minacce – dal terrorismo alle discussioni sugli accordi di Schengen – ma anche opportunità: le tensioni in Nord Africa, Turchia e Medio Oriente potrebbero dare ulteriore impulso all’Italia come meta turistica.
     
    (Per maggiori informazioni: www.touringclub.it

    Secondo il periodico monitoraggio della Iata nel mese di marzo la domanda aerea è cresciuta del 5,3%, incremento inferiore rispetto ai dati toccati negli ultimi due mesi, quando la domanda era arrivata a +8%. Così come è calato, anche se solo di mezzo punto il load factor, l’indice di riempimento posti a bordo, attestatosi sul 79,6%.
    A soffrire è stata soprattutto la domanda di voli domestici cresciuta solo del 3,7%, mentre quella dei voli internazionali ha toccato un +6%. Si registra un leggero calo della domanda in Nord America (-0,7%), mentre ancora una volta le migliori perfomance le hanno riportate il Medio Oriente (+12%) e l’Africa (+11). In linea con la media mondiale la domanda per l’Europa, attestata su un +5,5% e l’Asia del Pacifico con un +6%. 

    (Per maggiori informazioni: www.iata.org

    Secondo gli ultimi  dati pubblicati dall'Enac sono stati 31.772.005 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nei primi tre mesi del 2016  con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2015. I movimenti complessivi sono stati 278.256, in crescita del 3,6%.  
    In particolare dallo scalo di Fiumicino, primo aeroporto per numero di passeggeri, sono transitati 8,1 milioni di viaggiatori, in crescita del 3,9% mentre a Milano Malpensa i passeggeri sono cresciuti del 5% raggiungendo i 3,9 milioni.
     
    (Per maggiori informazioni: www.enac.gov)
     

    Secondo gli ultimi dati di Assaeroporti nel mese di marzo i passeggeri transitati negli scali italiani sono stati 11.821.116, in aumento del 5,9% rispetto allo scorso anno.
    Sempre a marzo solo a Fiumicino sono transitati oltre 3 milioni di passeggeri.  Complessivamente nei primi tre mesi l'incremento è stato del 6,6% per un totale di 31,8 milioni di passeggeri. 
     
    (Per maggiori informazioni: www.assaeroporti.com)

    Secondo la Iata, dopo un +7% di gennaio, a febbraio la domanda a livello globale è salita dell'8,6% rispetto allo stesso mese del 2015. La crescita è stata guidata dalle rotte sia internazionali che domestiche. In particolare l’Africa ha visto un aumento dell’11,6%, il Medio Oriente dell’11% e l’Asia-pacifico del 9,8%.
    Febbraio è il primo mese dalla metà dello scorso anno in cui la capacità è cresciuta più velocemente della domanda, determinando un calo del load factor. Quest’ultimo è diminuito dello 0,7% al 77,8%.
     
    (Per maggiori informazioni: www.iata.org)

    Secondo il Mibact i visitatori di musei e siti archeologici statali nel primo trimestre del 2016 sono cresciuti del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, attestandosi a quasi 7,9 milioni, mentre gli introiti sono aumentati del 24%, portandosi a oltre 25,4 milioni di euro. 
     
    (Per maggiori informazioni: www.beniculturali.it)

    Secondo l’Hotel Price Index di Hotels.com nel 2015  sono stati i viaggiatori provenienti dal Medio Oriente a  spendere di più per soggiornare in Italia. Con un aumento del 18% rispetto all'anno precedente, hanno pagato in media €197  per camera a notte. Gli ospiti provenienti dagli Stati Uniti occupano il secondo posto, con una spesa media di €163 per camera a notte, il 9% in più rispetto al 2014. A breve distanza seguono i viaggiatori della Thailandia, che hanno soggiornato in Italia pagando in media €162 a notte, con una crescita del 9% rispetto all'anno precedente. Chiudono la top 5 gli ospiti provenienti dal Sud Africa, con una spesa media di €156 per camera a notte e un aumento del 13% rispetto al 2014, e Australia che, nonostante un aumento del 4%, ha perso una posizione rispetto al 2014, arrivando quinta, con una media di €151 a notte.
    Si deve scorrere la classifica fino alla dodicesima posizione prima di trovare una nazione europea. Al dodicesimo posto si è posizionata la Norvegia, i cui viaggiatori hanno speso in media €139 per camera a notte, rimanendo in linea con la spesa del 2014. Subito dopo la Norvegia, con una spesa media di €138 per camera a notte,  troviamo gli ospiti provenienti da Svizzera e Regno Unito, che hanno registrato rispettivamente una crescita del 5% e del 7% rispetto all’anno precedente.
    Sono europei anche i viaggiatori che hanno pagato di meno per soggiornare in Italia nel 2015. Nell’ultima posizione della classifica si è infatti posizionata la Polonia, i cui viaggiatori hanno speso in media €85 per camera a notte, il 3% in meno rispetto al 2014. Seguono la Grecia, con una media di €89 per camera a notte e un calo del 2%, e l’Ungheria che, anch’essa con un calo del 2%, ha raggiunto una media di €91 per camera a notte.
     
    (Per maggiori informazioni: www. hotel-price-index.com)

    Il 2015 si chiude in positivo per il turismo. I dati provvisori dell'Istat indicano un aumento degli arrivi negli esercizi ricettivi del 2,7% su base annua. Un lieve aumento rispetto al2014, ma che fa segnare il rialzo maggiore almeno dal 2012.
    In valori assoluti si tratta di oltre 109 milioni 381 mila arrivi. In crescita anche
    le presenze, ovvero il numero delle notti, (+1,9% dal +0,3% dell'anno prima), mentre la permanenza media risulta in diminuzione di 0,03 giornate. La crescita dei check-in è stata più forte tra i non residenti in Italia, quindi tra i clienti arrivati da fuori confine (+3,2% contro il +2,1% dei residenti).  Negli ultimi 3 mesi del 2015, gli arrivi negli esercizi ricettivi sono stati pari a circa 18,7 milioni di unità e le presenze a circa 48,8 milioni, con aumenti, rispetto al quarto trimestre del 2014, rispettivamente del 2,9% e dell'1,8%.    
    Guardando alle differenze tra turisti italiani e stranieri, nel quarto trimestre si sono registrate 24,4 milioni di presenze di clienti residenti, che rappresentano il 50,1% delle presenze totali. Le presenze dei non residenti sono state 24,3 milioni.
     
    (Per maggiori informazioni: www.istat.it)