Via libera alla successione dei contratti a tempo determinato nel comparto delle lavanderie industriali: nuovi scenari ed opportunità per imprese e lavoratori.
Rilevante intesa raggiunta tra l’AUIL, l’Associazione Unitaria Industrie Lavanderia aderente a FISE Confindustria, e le Organizzazioni Sindacali di categoria in materia di contratti a tempo determinato e lavoro stagionale.
È stato siglato, infatti, l’avviso comune raggiunto in ossequio al dettato legislativo dell’art. 5, comma 4-ter, del D.Lgs. n.368/2001, così come modificato dalla legge n. 247/2007. In pratica, grazie all’accordo concluso tra imprenditori e sindacato, si è applicata quella parte della norma che prevede il rinvio legislativo alla contrattazione nazionale in tema di “attività stagionali”. Una caratteristica della prestazione lavorativa che trova nelle lavanderie industriali - soprattutto in quelle che legano il proprio core business al mondo turistico e della ristorazione - ampia corrispondenza.
Con l’avviso comune che è stato sottoscritto da AUIL, FEMCA CISL, FILTEA CGIL e UILTA UIL si è concordato che la disciplina sulla successione dei contratti a tempo determinato di cui all’art.5, comma 4-bis, del D.Lgs. n. 368/2001, “non trova applicazione in quelle aziende di lavanderia industriale, interessate allo svolgimento di attività stagionali, individuate attraverso intese territoriali sottoscritte dalle rappresentanze delle parti firmatarie del contratto nazionale di lavoro”.
Il vantaggio, per le imprese del settore, risulta evidente: da un lato, viene meno l’obbligo per i datori di lavoro all’assunzione a tempo indeterminato, una volta superati i trentasei mesi (comprensivi di proroghe e rinnovi) di utilizzo a tempo determinato del lavoratore; dall’altro, ed è altrettanto rilevante, decade il vincolo alla stipula “per una sola volta” di un ulteriore successivo contratto, consentendo quindi più contratti di assunzione a tempo determinato a favore di un medesimo dipendente.
Per l’intero comparto delle industrie di lavanderia, l’avviso comune rappresenta un passo in avanti verso stabilità produttiva e modernizzazione del rapporto datore di lavoro/dipendente.
Per l’AUIL - guidata dal presidente Maurizio Genesini e recentemente salita agli onori della cronaca per l’innovativo CCNL di settore - un traguardo in più per il miglioramento delle opportunità lavorative a favore delle imprese associate e dei loro dipendenti.
Roma, 16 luglio 2008
Per informazioni:
Emanuele Mùrino – Responsabile Stampa e Comunicazione AUIL
e.murino@fise.org – tel. 06/99.69.579
Italia, il mare più caro d'Europa
Expedia: in Spagna si spende la metà
Il mare che bagna le coste italiane è tra i più salati d'Europa. Noleggiare una sdraio in uno stabilimento balneare del Belpaese costa 7,55 euro al giorno, quasi il doppio rispetto alla Spagna, mentre la spesa media europea è di 6,07 euro. Sono i dati di uno studio internazionale dell'agenzia turistica online Expedia sui prezzi delle spiagge di 14 Paesi europei. Il primato spetta a Germania e Francia. Terza l'Italia.
Così mentre per prendere la tintarella su una sedia a sdraio italiana si sborsano in media 7,55 euro giornalieri, tariffe maggiori vengono applicate solo in Francia e in Germania, dove godersi il mare comodamente stesi su un lettino può costare, rispettivamente, 12,50 euro e 7,65 euro. A sorpresa i servizi più economici vengono offerti, invece, dagli stabilimenti inglesi (solo 3,10 euro giornalieri per il noleggio della sdraio), mentre restano gettonatissime, perché più economiche ma anche più assolate, le spiagge spagnole. Qui noleggiare una sdraio costa solo 4,30 euro al giorno, anche se esistono significative differenze di prezzo tra le varie isole: se una sdraio alle Canarie può costare 3,50 euro, a Maiorca può superare i 5 euro.
Nello studio basato sui prezzi applicati dagli stabilimenti balneari nei principali luoghi di villeggiatura di Germania, Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Croazia, Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Belgio, Danimarca, Svezia e Norvegia, risulta anche che la costa ellenica è seconda in classifica per economicità del servizio di noleggio di sdraio, con un prezzo giornaliero medio di 4,10 euro. La Turchia, poi, con 5,50 euro si posiziona al di sotto della media europea. Sull'altra sponda rispetto all'Italia si colloca, infine, la Croazia, che rappresenta la grande alternativa alla costa adriatica nostrana. Le strutture di questo Paese permettono di godere delle stesse acque meravigliose ad un prezzo giornaliero medio di 4,20 euro
“Niente di nuovo- osserva Renato Papagni, il Presidente di Assobalneari Italia, l’associazione che riunisce gli imprenditori balneari aderenti al sistema Federturismo- Confindustria - sappiamo bene che i nostri servizi alla balneazione sono tra i più cari di Europa. Mi chiedo anche: quale altro paese dell’Unione Europea sconta sul mare un’IVA al 20%? La Spagna sta al 5%, ben 15 punti percentuali in meno che permettono ai concessionari demaniali spagnoli di praticare prezzi nettamente inferiori ai nostri.
Questo è il motivo- continua Papagni- per il quale stiamo chiedendo alla nuova compagine governativa una completa rivisitazione del sistema “mare” con attenzione particolare alla questione IVA.
La nostra strategia è quella di puntare ad un progressivo ridimensionamento dell’aliquota, che potrebbe finalmente permetterci di:
- allinearci con i Paesi europei sulle aliquote richiamate in precedenza e sulle tariffe finali offerte all’utenza;
- modernizzare il sistema delle imprese nel suo complesso,
- poter ricalibrare gli studi di settore,
Solo così possiamo pensare di riacquistare competitività sul Mediterraneo.”
(Per maggiori informazioni: comunicazione@assobalneariroma.it)
Amalia Consoli, imprenditrice nel settore alberghiero, è stata confermata presidente della Sezione Industria del Turismo dell’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma. E’ stata confermata all’unanimità dall’Assemblea che ha nominato anche il Consiglio dei Delegati della Sezione, composto da: Emma Aru (Studio Ega), Francesco Ceribelli (Park Hotel Villa Grazioli), Maria Criscuolo (Gruppo Triumph), Guido Di Veroli (Aurelia Centro), Simonetta Mancini (Balnearia Litorale Romano), Marco Maurelli (Assobalneari Litorale Nord Lazio), Emanuele Nasi (Sheraton Roma Hotel & Conference Center), Manuel Olivero (Fondazione S.G.M. Conference Center), Renato Papagni (Assobalneari Lido di Roma), Mauro Polmonari (Starhotels Metropole) e Salvatore Trani (Jolly Hotel Villa Carpegna).
“La Sezione – ha dichiarato Amalia Consoli – nel prossimo biennio sarà fortemente impegnata nel potenziamento del settore del turismo quale asset fondamentale dell’economia del territorio, lavorando sulla capacità di promuovere la Città di Roma quale luogo ideale di ospitalità per cittadini e turisti. Concrete sinergie tra settori produttivi rappresentati dall’Unione, un maggior raccordo con le istituzioni preposte per una politica di promozione del turismo romano meno frammentaria e più incisiva – afferma Amalia Consoli – saranno gli strumenti messi in campo dalla Sezione per poter essere punto di riferimento strategico per l’attività di programmazione del settore turistico-ricettivo romano”.
Roma, 12 giugno 2008
Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Stampa dell’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma (tel. 06 84499287 - 335 6952672)