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  • I comunicati stampa

    Un tavolo condiviso convocato per il 3 agosto a Roma

    Il Presidente di FedertermeConfindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha inviato una “lettera aperta” ai Sindaci dei comuni termali e al Presidente dell’ANCOT(Associazione nazionale comuni termali) per segnalare “la più viva preoccupazione della Federterme” (rappresentativa delle 378 strutture termali in Italia) ” in ordine alle ricadute dell’applicazione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive termali (prevista come facoltà concessa ai Sindaci dall’art.4 del D.L.14 marzo 2011,n.23 (cosiddetto Federalismo municipale)”.

    “Pur rendendomi conto, infatti, delle pressanti esigenze finanziarie degli enti locali e dei Comuni in particolare, - afferma il Presidente di Federterme - che si trovano ad affrontare quotidianamente un insieme crescente di problemi a fronte di risorse sempre limitate, segnalo che, qualora le Amministrazioni delle località termali decidessero di avvalersi della facoltà (la legge, infatti, non prevede un obbligo) di applicare l’imposizione del tributo in questione questo determinerebbe, oltre ad una perdita economica secca per tutti gli operatori, anche un’immediata e certa ricaduta negativa per i flussi turistici, in quanto l’aggravio verrebbe immediatamente percepito come “iniquo”, oltre che dal normale turista, soprattutto da chi si reca alle terme (e sono la maggioranza) per motivi di salute”. Ed “un’eventuale scelta in tal senso nell’arco della corrente stagione (come da alcuni ventilato) – prosegue Jannotti Pecci - andrebbe ad incidere in modo illegittimo ed ingiustificato su listini già definiti ed accordi commerciali già chiusi e non modificabili”.

    Federterme ribadisce il suo “no” alla introduzione della tassa di soggiorno nei comuni termali perché rappresenta un aggravio immediatamente percepito sia per il turista e il turista termale che per le imprese termali, che incide in modo pesantemente negativo sulle prospettive di uscita dalla crisi in atto.

    Circa il nuovo obbligo, già in vigore dal 1° gennaio 2010, ma decorrente dal 1° luglio per le operazioni verso i consumatori finali non inferiori a 3.600 euro, Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, afferma “pur apprezzando l’esito della consulenza giuridica da noi richiesta all’Agenzia delle Entrate ed emessa a seguito dell’invio di specifici quesiti elaborati dal Gruppo di Lavoro Fiscale ASTOI, coordinato dal nostro consulente Avv. Prof. Benedetto Santacroce, riteniamo che l’attuazione dello spesometro ponga gravi problemi in particolare ai tour operator, chiamati a responsabilità ben difficilmente esercitabili. In primis”, fa notare Corbella “il tour operator viene assoggettato ad un obbligo fiscale sanzionato (la dichiarazione dei dati dei clienti), il cui contenuto per principio non può essere adempiuto in proprio, ma dipende dalla correttezza di comportamento di un’altra impresa terza (l'adv dettagliante). L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il tour operator dovrà essere assistito dall’intermediario al fine dell’acquisizione del codice fiscale e di tutti gli elementi utili alla compilazione della comunicazione medesima, ma è chiaro che, essendo quello tra TO e Adv un rapporto di diritto privato, l’operatore non ha alcun potere coercitivo nei confronti dell’agenzia di viaggio. Peraltro, tutti sanno che prassi consolidata è quella di acquistare un pacchetto turistico per sé e per conto di altri (parenti, amici, colleghi di lavoro) e, allora, se la ratio della norma è individuare i comportamenti di spesa dei contribuenti, che senso ha rilevare esclusivamente le informazioni relative all’intestatario della fattura che, in tal modo, vedrà attribuirsi per intero il costo del pacchetto, usufruito e pagato anche da altri? E’ chiaro che questa procedura rischia di falsare la rilevazione. Per questi motivi”, prosegue il Presidente, “insieme a Federturismo, avevamo anche scritto al Ministro Tremonti sottolineando come l’adempimento di quest’obbligo non potrà che creare difficoltà e distacco nei rapporti sia con le agenzie che con la clientela, determinando altresì gravosi effetti sul piano economico. Per evitare il monitoraggio, infatti, il cliente potrebbe privilegiare l’acquisto del pacchetto di viaggio, per destinazioni sia italiane che estere, presso tour operator e agenzie di viaggio non residenti, ovvero tramite internet da web travel agency estere, che, di conseguenza, assumerebbero un vantaggio competitivo creato dall’inapplicabilità nei loro confronti del nuovo specifico obbligo. La normativa in esame”, conclude Corbella, “ crea quindi distorsioni nella concorrenza e pone rilevanti difficoltà operative. Si parla molto di semplificazione, ma questa norma certamente ottiene il risultato di rendere la vita delle imprese ancora più difficile di quanto già non lo sia.”
    Roma, 4 luglio 2011
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    Ufficio Stampa & Rel. Esterne ASTOI
    Tel. 06 5924206 - Fax 06 5915076 - E-mail comunicazione@astoi.com – Website www.astoi.it

    Un'importante conferma per il presidente della Selva S.p.a. che premia il lavoro svolto nella gestione dei rapporti di rappresentanza internazionali

    Domenica 12 giugno a Rotterdam, nell'ambito del Congresso ICOMIA/IFSBO, è stato eletto il nuovo Comitato Esecutivo alla cui Presidenza è stato confermato Lorenzo Selva, già Vice Presidente di UCINA – Confindustria Nautica.

    Venerdì 10 giugno, in occasione dell'annuale Assemblea Generale dell'European Boating Industry (EBI) Lorenzo Selva è stato inoltre riconfermato Vice Presidente, unica riconferma ai vertici dell'Associazione. Alla Presidenza, infatti, all'olandese Fritz Conijn succede Robert Marx dell'Associazione tedesca, Bundesverband Wassersportwirtshaft E.V., mentre alla Vice Presidenza, insieme a Lorenzo Selva è stato nominato Alan Morgan della British Marine Federation (BMF) che subentra al francese Yves Lyon Caen.

    La conferma ai vertici di Lorenzo Selva sia a capo dell'Associazione che riunisce tutte le maggiori federazioni nautiche nazionali del mondo sia dell'Associazione europea rappresenta un importante risultato che va a premiare il suo impegno e la passione profusa in tutti questi anni nella complessa attività di gestione dei rapporti di rappresentanza a livello internazionale.

    Lorenzo Selva è nato a Monza nel 1960, è sposato ed ha cinque figli. In UCINA ricopre la carica di Consigliere dal 1996 ed è Vice Presidente dal 2002. E' Presidente e Amministratore Delegato della Selva S.p.a. che, da oltre 50 anni, produce motori marini con un'attenzione costante verso la qualità e lo sviluppo tecnologico, che fanno dell'azienda una realtà leader nel mercato nautico europeo.

    Lorenzo Selva si conferma così il primo ed unico imprenditore dell'industria nautica italiana a ricoprire il ruolo di Presidente di ICOMIA. Fondata nel 1965, l'Associazione ha l'obiettivo di rappresentare le federazioni nautiche nazionali e costituire una voce unica dell'industria nautica nel mondo.

    Sono 34 i Paesi che fanno parte di ICOMIA: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Irlanda, Italia, Giappone, Libano, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Gran Bretagna, USA.

    ICOMIA fornisce ai suoi membri un forum in cui affrontare questioni di interesse comune, raccogliere dati ed elaborare politiche condivise. Promuove il superamento di tutte le barriere al commercio, compresa la rimozione delle norme inutili o non valide.

    Mantiene uno stretto dialogo con gli organismi internazionali, governi nazionali e le altre autorità di regolamentazione a nome dei suoi membri e promuove il concetto di nautica da diporto in armonia con l'ambiente e di navigazione in sicurezza.

    Per maggiori informazioni:

    www.ucina.net

    www.europeanboatingindustry.eu

    www.icomia.org

    “Dopo la pubblicazione del Codice in G.U., avvenuta lo scorso 6 giugno” dichiara Roberto Corbella, Presidente di ASTOI, “confermiamo le nostre considerazioni sul testo. Il Codice continua a prevedere il mantenimento del vecchio fondo di garanzia, al quale non abbiamo mai risparmiato critiche. Purtroppo”, afferma Corbella, “ è sotto gli occhi di tutti come l’esigenza di avere una reale copertura dei rischi derivanti dalle emergenze, divenute sempre più frequenti e ordinarie, sia ormai divenuta impellente. Abbiamo più volte rimarcato l’incapienza di questo fondo e la carenza di protezione nei confronti del consumatore, che non verrebbe peraltro risarcito in caso di fallimento o insolvenza di altri soggetti, come le compagnie aeree, categoria non considerata da tale meccanismo di copertura dei rischi.

    Inspiegabilmente” seguita Corbella, “ non si è creduto opportuno introdurre nel nuovo Codice uno strumento realmente efficace in tal senso, optando per il mantenimento dello “status quo”. L’innovazione più significativa”, sottolinea il Presidente, “ è senz’altro costituita dalla codificazione del “danno da vacanza rovinata”, in precedenza di elaborazione esclusivamente giurisprudenziale. Pur condividendo l’obiettivo di garantire al consumatore un risarcimento che miri a compensare il pregiudizio conseguente alla lesione del suo interesse a godere pienamente del viaggio organizzato, come occasione di piacere, di svago o di riposo, il relativo articolo, prevedendo criteri incerti di determinazione, lascia ancora spazio ad interpretazioni e valutazioni che potranno incidere sulla sussistenza e sulla misura del risarcimento. Dovremo attendere l’applicazione che le Corti faranno del nuovo principio”.

    In merito all’introduzione di alcuni nuovi obblighi, Corbella commenta “citare nel contratto di vendita il nome del vettore, a volte non noto al momento della stipula per motivi tecnici legati alla programmazione dei voli, mette in seria difficoltà gli operatori, mentre il riferimento a non meglio precisati “standard qualitativi” relativi alle strutture ricettive facenti parte del pacchetto, può invece essere foriero di una moltiplicazione del contenzioso, in quanto non si comprende quali siano tali standard, visto che il tour operator è già obbligato ad indicare le principali caratteristiche nonché la classificazione dell’albergo. Anche nell’articolo relativo ai casi di inadempimento, continua ad essere presente la citazione di non identificati standard qualitativi del servizio promessi o pubblicizzati, senza che ancora una volta venga specificato di quale tipo di standard si tratti. In tal modo, com’è facile dedurre, si rischia di ampliare eccessivamente, senza neppure contestualizzarla, la responsabilità contrattuale dell’organizzatore e dell’intermediario”.

    Passando a considerazioni di ordine più generale, Corbella fa notare come “la creazione del nuovo Comitato Permanente per la promozione del turismo, appaia inutile e rischia di generare un’ulteriore dispersione delle risorse dedicate al settore. Sarebbe stato certamente meglio”, sostiene Corbella, “concentrare tutte le forme di promozione in ambito ENIT, soggetto che, se adeguatamente finanziato e con le opportune modifiche statutarie, avrebbe potuto essere il punto di raccordo tra Stato, Regioni ed imprenditoria per una valida azione di promozione del paese”.
    Il Presidente conclude osservando “in un paese che già abbonda di onorificenze, non si comprende la necessità di istituirne di nuove e di dedicarvi ben sei articoli del Codice, testo che avrebbe dovuto rispecchiare le logiche della semplificazione e della deburocratizzazione”.

    Roma, 08 giugno 2011

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    AntonelloDeMediciTassa di soggiorno: “forte preoccupazione e una totale contrarietà ad un provvedimento generalista e sconveniente per un turismo già penalizzato dalla crisi economica.

    Dé Medici: “chiediamo che la Regione si impegni a regolamentare ed omologare le scelte dei Comuni vincolando i fondi raccolti alla promozione turistica della nostra Regione”

    Cambio al vertice di Federturismo Veneto: i referenti territoriali dell’area turismo hanno eletto per acclamazione Antonello dé Medici, 50 anni, Area managing Director Venice presso Starwood Hotels & Resorts Worldwide, Inc.

    Con la pubblicazione ieri su GU del D.lgs 79/2011 si è concluso l'iter del "Codice del Turismo".

    "Abbiamo condiviso le finalità che hanno mosso il Ministro" ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo Presidente di Confindustria Alberghi "Durante l'iter di approvazione, abbiamo presentato una serie di istanze, alcune delle quali hanno trovato accoglimento nel testo definitivo. Mi riferisco in particolare alla estensione ai non alloggiati della licenza di somministrazione e dei servizi per il benessere. Una battaglia per le semplificazioni che Confindustria Alberghi stava portando avanti da tempo.

    Formazione e Qualità del Servizio erogato rappresentano per Confindustria AICA un binomio indissolubile.

    La competenza della forza lavoro deve tornare ad essere un asset delle imprese turistiche italiane e l'eccellenza nel servizio deve riaffermarsi come caratteristica distintiva della ricettività del nostro Paese affinché Italianità e Qualità possano ancora essere il binomio che ci contraddistingue a livello internazionale.

    Confindustria AICA, in quanto interlocutore di parte datoriale, vuole contribuire a stabilire partnership sistemiche e fattive con gli stakeholders più autorevoli della formazione in ambito ricettivo. Sul fronte istituzionale infatti, l'Associazione apporta il proprio contributo attraverso il Comitato tecnico Education di Confindustria, di cui è invitata permanente, e il Comitato per la razionalizzazione della formazione turistica e la promozione della cultura dell'ospitalità, istituito presso il Dipartimento del Turismo, di cui è membro. Collabora inoltre, attraverso Protocolli di Intesa, con le principali Università italiane e Academy internazionali a supporto dei processi formativi in Turismo universitari e post-lauream. Ha ideato il Confindustria Hospitality Career Day – Passione Turismo, evento itinerante volto a favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nell'hotellerie. Partecipa alla progettazione di percorsi di formazione continua, specifici per l'industria ricettiva.