Secondo Jfc Skipass Panorama Turismo, Osservatorio italiano del turismo montano, la mancanza di neve è solo l’ultima delle grandi difficoltà affrontate in questi ultimi anni dal turismo della neve. Dopo la stagione ‘nulla’ dovuta al Covid-19 nel 2020-2021 e quella dello scorso inverno in cui non si è riusciti a tornare ai livelli pre pandemia, quest’anno, nonostante l’esplosione dei costi energetici e la mancanza di neve, le performance del settore sono state buone. Le previsioni di inizio stagione indicavano un fatturato di 9 miliardi 514 milioni di euro ma il pre-consuntivo (ad oggi) porta tale valore a 10 miliardi 120 milioni, in crescita del +15,7% sullo scorso e molto vicino ai dati della stagione 2018/2019. Nell’ultimo inverno pre pandemia, infatti, il fatturato arrivò a 10 miliardi 409 milioni. La riduzione dei costi energetici permetterà alle aziende della filiera di ottenere margini superiori rispetto alle previsioni di inizio stagione.
Il nostro Paese continua a mantenere il suo appeal secondo i dati raccolti da Mabrian Technologies Travel Intelligence. Per l’anno in corso si prevede un incremento di ricerca dei voli per l'Italia pari al 40% rispetto al 2022. Un trend positivo che, di conseguenza, si rifletterà anche sulla connettività aerea con 120.75 milioni, in aumento complessivamente del 16.1% (+24.7% se si guarda alle rotte internazionali e +5.76% per quelle domestiche). L’incremento della capacità aerea riguarda soprattutto gli scali ‘minori’ e tra i primi tre figurano quelli di Trapani (+556%), Perugia (+111%) e Parma (+109%). Sempre più persone sono abituate a utilizzare metodi di pagamento alternativi, soprattutto nel caso di prodotti dal prezzo ‘premium’. Con Scalapay andiamo a ingaggiare nuova utenza su fasce di spesa più alte e questo succede anche nei viaggi.
L'attrattività della birra è molto alta. Secondo le anticipazioni di Roberta Garibaldi dell’edizione 2023 del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, negli ultimi tre anni un quinto dei turisti, nonostante la pandemia, ha visitato un birrificio o partecipato a un evento collegato. In particolare, il 21% dei turisti di sesso maschile ha visitato uno stabilimento di produzione di birra, mentre tra la popolazione femminile la percentuale scende al 17%. La tendenza alla visita in un luogo di produzione è più alta tra gli under 60, con picchi del 22% nella fascia d'età compresa tra i 45 e 54 anni e del 21% tra i 18-24 anni e i 35-44 anni. Dal report emerge in particolare, che due intervistati su tre considerano fondamentale l'abbinamento tra la birra prodotta all'interno della brewery e i piatti del luogo: lo afferma il 65% del campione, senza scostamenti tra la popolazione maschile e quella femminile.
Sono oltre 90.000 i voli già cancellati dalle compagnie aeree in Europa nel periodo tra aprile e settembre 2023: il dato, che lascia purtroppo presagire una nuova estate calda per il trasporto aereo sulla base dei dati forniti da Airline Data Inc. I vettori operanti in Europa hanno già archiviato in media 500 voli al giorno programmati nel semestre di picco del 2023, ma il numero delle frequenze cancellate sarebbe destinato ancora a salire. I Paesi più in difficoltà sarebbero Germania, Regno Unito, Olanda e Francia. In altre parole si tratta di oltre 11 milioni di posti in meno solo nei collegamenti interni del Vecchio Continente e del 2,5% circa di eliminazione dei decolli previsti nei vari aeroporti.
L’analisi delle transazioni per biglietteria aerea effettuate tramite le soluzioni di pagamento AirPlus nel 2022 evidenzia come stiano cambiando le abitudini dei viaggiatori d’affari italiani ed europei. Le trasferte di lavoro dei viaggiatori d’affari italiani tendono ad essere più lunghe: nel 2022 la durata media di un viaggio business è stata di 6,9 giorni mentre nel 2019 era di 6,3 giorni. I viaggi in Italia hanno richiesto in media 3 giorni (2019: 2,7 giorni), in Europa 5,4 (2019: 4,8 giorni) e i viaggi intercontinentali in media sono stati di 15,4 giorni (2019: 12,8 giorni). I viaggi brevi di un giorno, che nel 2019 rappresentavano l’11,3% delle trasferte aeree totali, sono diminuiti significativamente fino a raggiungere il 6,8% nel 2022. Una possibile spiegazione della maggiore durata dei viaggi è da ricercarsi nell’impegno delle aziende a rendere le trasferte più sostenibili: alcune, infatti, scelgono di combinare più appuntamenti di lavoro in un unico viaggio, invece di fare viaggi singoli più brevi.
Il decreto Milleproroghe è legge. Da Montecitorio è arrivato, infatti, il lasciapassare in seconda lettura al provvedimento con 142 sì, 90 no e 4 astenuti e sono numerosi gli articoli che riguardano, da vicino, l’industria turistica. “Con l’approvazione del Milleproroghe - ha commentato il Ministro Santanchè - si dà il via libera ad alcuni provvedimenti che sosterranno il settore. Dalla proroga per i dehors, il recupero dei 30 milioni del credito d’imposta per investimenti diretti che miglioreranno la competitività e sostenibilità del settore, alla proroga dei termini per adeguamento alle disposizioni antincendio. Esprimo particolare soddisfazione per l’inserimento dei fondi per l’emergenza neve che interessano la dorsale appenninica. Una promessa fatta e mantenuta che testimonia l’importanza del confronto tra politica e territori. Il governo risponde con fatti concreti alle necessità del settore”.
Il Ministero del Turismo ha reso noto che le domande online per la concessione degli incentivi, nell’ambito dell’avviso Fri-Tur, il Fondo rotativo a sostegno delle imprese e degli investimenti di sviluppo nel turismo gestito da Invitalia con la partecipazione di Abi e Cdp, potranno essere presentate a partire dalle 12 20 marzo. Il termine ultimo per presentare le istanze sarà il 20 aprile prossimo, sempre alle 12. La dotazione complessiva è pari a 1 miliardo e 380 milioni di euro. La misura riguarda alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore congressuale e fieristico, stabilimenti balneari e terme.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato un inconsueto comunicato con il quale sottolinea come, pur avendo promulgato la conversione in legge del decreto Milleproroghe, rileva alcune criticità richiamando la necessità di regolare le normative di settore non attraverso decreti omnibus, ma con organiche normative di settore. Nel merito, il condivisibile principio viene poi declinato per il solo intervento normativo in tema di concessioni demaniali.La nota del Quirinale, spinge Confindustria Nautica a chiedere alla Presidenza del Consiglio di provvedere, anche con decretazione di urgenza, al riassetto della materia delle concessioni, intervenendo sul Codice della Navigazione e sanando le incongruenze della legge Concorrenza 2022, le cui norme sono in parte inapplicabili e, paradossalmente, in parte contrarie al diritto comunitario e comunque ispirate a una sentenza del consiglio di stato che non può ritenersi definitiva in quanto oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione.
Dopo il richiamo del Presidente della Repubblica alla necessità di regolare le concessioni demaniali con organiche normative di settore e non attraverso decreti omnibus come il Milleproroghe, in considerazione dell’urgenza di trovare soluzioni e di evitare tensioni con la Commissione UE, Confindustria Nautica rivolge un pressante appello al Premier, Giorgia Meloni, affinché emani un decreto legge di riassetto della normativa.
Si è tenuto oggi presso l’Università Europea di Roma l’evento “Le nuove competenze manageriali per la gestione degli hotel” organizzato da Confindustria Alberghi e l’Università Europea di Roma in collaborazione con lo studio legale Gianni & Origoni e Turismo Italiae.
Per l’Italia è di nuovo boom di repeater stranieri e la nostra Penisola, per molti viaggiatori esteri, sembra non bastare mai: il 20% degli intervistati nelle ricerche condotte da Enit e Isnart-Unioncamere ha dichiarato, infatti, di aver visitato il nostro Paese, negli ultimi cinque anni, almeno tre volte. Sotto esame 12 mercati: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. In particolare, in Austria e in Svizzera la quota di repeater sale a oltre il 30%, mentre gli svedesi sono indietro per interesse nei confronti delle destinazioni italiane, anche in termini di frequenza di visite.
Incide soprattutto il fattore lontananza. Lo stile italiano è l’aspetto rimasto maggiormente impresso nei ricordi degli intervistati (43,4%), seguono le bellezze naturalistiche e il patrimonio culturale (rispettivamente 38,9% e 32,8%). Ciò che invece non ha particolarmente stupito gli intervistati sono i prodotti di lusso.
Nel 2022 l’Osservatorio Business Travel (PoliMi) ha rilevato un incremento di trasferte aziendali del 70% rispetto al 2021 e ne prevede un’ulteriore crescita del 25% per il 2023. La sfida che però tutte le aziende si trovano oggi a fronteggiare è proprio la pesante influenza dell’inflazione sui bilanci, che limita ancora troppo spesso le scelte legate alle trasferte. Le aziende hanno sì ricominciato a viaggiare, ma concentrandosi soprattutto sulle trasferte indispensabili e nazionali.
L’aumento dei costi del carburante è andato sicuramente a inficiare sulla ripartenza del settore aereo, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti internazionali. I voli nazionali invece hanno risentito meno dell’inflazione grazie alla concorrenza con treni e auto a noleggio, quest’ultime avvantaggiate dai prezzi controllati dal carburante. Non è un caso infatti che l’auto sia oggi il mezzo preferito per le trasferte aziendali, con un aumento del +7% rispetto al periodo pre-pandemia.