Nonostante l'offerta di impiego nel settore dell'ospitalità stia crescendo velocemente (particolarmente richiesti addetti al booking, house keeper, chef, direttori d’albergo) la richiesta di figure professionali non riesce ad essere soddisfatta e le scuole formano sempre meno capitale umano.
L’Associazione nazionale di categoria di Confindustria ha ricordato i numeri del settore, poco noti al Paese, alla stampa e persino al Parlamento, ringraziando per questo sentitamente il Presidente Alberto Gusmeroli e la Vice Presidente Ilaria Cavo, per l’inclusione nel ciclo di audizioni.
Secondo le stime di The Brainy Insights il mercato del turismo da 11,1 trilioni di dollari nel 2022 raggiungerà i 16,9 trilioni entro il 2030. L’espansione del mercato è attribuibile a quella delle reti mondiali del trasporto aereo e all’aumento di spesa dei consumatori per i prezzi relativi ai viaggi. Nei paesi industrializzati, quali Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone e Spagna, si prevede che i viaggiatori spenderanno quasi il 74% in più per i viaggi nel 2022 rispetto ai cinque anni precedenti. La crescita economica dell’Asia e del Pacifico nell’ambito turistico garantisce la fetta più grande delle quote di mercato.
In tutto il mondo, i viaggi outgoing sono aumentati in modo sostanziale rispetto all’anno precedente, senza tuttavia raggiungere i livelli del 2019 secondo Itb e Ipk. Le variazioni sono state evidenti per quanto riguarda i singoli continenti, le destinazioni e i mercati. Mentre i viaggi outbound in Asia sono rimasti molto indietro rispetto ai livelli pre-pandemia, quelli internazionali di europei e americani sono stati molto più vicini ai dati del 2019. Nel 2023, nonostante tutte le crisi e le incertezze, l’interesse per i viaggi all’estero è sempre alto. Secondo il World Travel Monitor di Ipk, nel 2022 l’outgoing è aumentato del 90% rispetto all’anno precedente, per un volume globale di quasi 700 milioni di viaggi. Rispetto ai dati pre-pandemici, si tratta del 66% dei livelli. Se si considerano i singoli continenti, le tendenze tuttavia variano. I viaggi internazionali dall’Europa sono aumentati del 92%, dal Nord America dell’87% e dal Sud America del 70%.
Dopo anni di blocco dei viaggi internazionali, il 2023 è iniziato all’insegna di una riapertura dei viaggi all’estero per i cittadini cinesi. Da metà gennaio 2023, i viaggi dei cinesi oltre i propri confini nazionali e per la maggior parte rivolti al sud est asiatico sono tornati al 62% dei livelli pre-pandemia, con circa 250 mila cinesi al giorno che fanno 7,5 milioni di viaggiatori al mese. Sempre secondo l’Amministrazione nazionale dell’immigrazione, il numero di cinesi che viaggiano all’estero è aumentato del 117,8%. Grazie ai dati raccolti da una serie di fonti autorevoli nel settore, si stima per il 2023 un aumento di 110 mila viaggi aerei dalla Cina verso l’estero, mentre per il 2024 è previsto in 180 milioni il numero di viaggi fuori dai confini di Mainland Cina”, che ha commentato la sesta edizione di In China Monitor dal titolo Re- Discovering Europe: The Return of Chinese Tourists, l’analisi semestrale dell’Osservatorio di Intarget a Shanghai.
Il settore dei viaggi si sta evolvendo, ma anche il modo in cui gli ospiti trovano e prenotano gli hotel online, secondo l'analisi di SiteMinder sull’andamento delle prenotazioni alberghiere e i comportamenti dei viaggiatori nel 2022 attraverso il report Hotel Booking Trends che analizza i dati di oltre 36mila hotel e più di 450 integrazioni partner connesse. L’indagine è basata sui dati provenienti da oltre 100 milioni di prenotazioni effettuate tramite SiteMinder. Secondo il report le prenotazioni presso le strutture ricettive nel nostro Paese stanno raggiungendo i livelli pre-pandemia. I numeri dichiarano un nuovo comportamento dei viaggiatori nei confronti delle prenotazioni alberghiere con una diminuzione dei tassi di cancellazione e un aumento dell’intervallo medio di prenotazione, anche in presenza di un incremento dei prezzi delle camere d’albergo nelle principali destinazioni di viaggio. Nel 2022 i viaggiatori hanno prenotato i loro soggiorni in Italia in media dieci giorni prima rispetto al 2021, mentre il tasso di cancellazioni si è attestato intorno al 20%, percentuale di poco superiore al 19% del 2019.
Aeroporti di Roma ha chiuso il 2022 a quota 33 milioni di passeggeri, (+134,7% sul 2021) grazie alle componenti extra europee ed europee (rispettivamente +262,8% e 138,0%) secondo quanto emerso dal consiglio di amministrazione che ha approvato la relazione annuale integrata inclusiva del progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. Per quanto riguarda i risultati ottenuti nel 2022 emerge come il recupero dei flussi di passeggeri rispetto al 2019 risulta pari al 66,5%, combinazione di un inizio anno ancora gravemente impattato dagli effetti della pandemia e un periodo finale che ha segnato un recupero di oltre l’80%.
Secondo il report di Eurocontrol, nonostante il caos voli che ha contraddistinto l'estate, il 2022 è stato l’anno della risalita per il trasporto aereo, che ha visto in Europa ben 9,3 milioni di voli operati - 3,1 milioni in più rispetto al 2021, ma 1,8 milioni in meno rispetto al 2019 (l’83%). I numeri riportano un incremento del 101% sul 2021 per il traffico degli aeroporti europei, con un -19,3% rispetto al 2019. Nella top ten stilata da Eurocontrol a guidare la ripresa delle operazioni di volo è la low cost Ryanair (+9% sul 2019 con una media voli giornaliera pari a 2,536), seguono easyJet (-20%; 1,335) e Turkish Airlines (-7%; 1,245). Si prevede che il traffico totale nel 2023 raggiungerà il 92% dei livelli pre-Covid, con una ripresa completa dalla pandemia nel 2025.
L’Istat rivede al ribasso le stime diffuse il 31 gennaio scorso, che indicavano una crescita dell’economia del 3,9% nel 2022. I dati ufficiali su Pil e conti pubblici dell’Istituto di Statistica fissano la crescita al 3,7%, con un rapporto deficit/Pil italiano dell’8% per quanto riguarda lo scorso anno. Sul rallentamento della crescita rispetto alle attese pesa l’impatto dei crediti d’imposta, in particolare del Superbonus. Si conferma, invece, la grande spinta all’economia italiana portata da commercio e turismo, che portano un +10,4%. A salvare la crescita, e quindi, alla fine, anche i conti pubblici, dell’Italia è ancora una volta il turismo, che dopo la pandemia non solo ha saputo rialzarsi, ma ha ripreso a correre dando nel 2022 un contributo decisivo a tutta l’economia, con un aumento dei consumi turistici del +26,3%.
Secondo le previsioni dell’istituto Demoskopika, saranno oltre 442 milioni le presenze con una crescita del 12,2% rispetto al 2022 ma soprattutto costituendo il valore più alto di sempre. Quanto agli arrivi, se ne potrebbero registrare quasi 127 milioni – terzo dato più elevato, il top fu nel 2019 con 131 milioni seguito dal 2018 con 128 – con un rialzo dell’11,2% sull’anno scorso. Effetto traino sulla spesa turistica che, in valore assoluto, sfiorerebbe la soglia degli 89 miliardi di euro con una crescita stimata del 22,8% rispetto al 2022. E i segnali positivi arrivano anche sul versante dell’incoming: a scegliere l’Italia per le vacanze sarebbero quasi 61 milioni di stranieri pari a poco meno della metà del dato complessivo degli arrivi previsti, generando ben 215 milioni di pernottamenti.
Il bollettino sull’andamento del turismo nella prima settimana di marzo, recentemente pubblicato dal Ministero del Turismo, indica un interessante aumento percentuale di prenotazioni aeree internazionali verso l’Italia rispetto al 2022: +113% nel mese di febbraio e +93% per quanto concerne marzo. Si tratta di incrementi superiori a ciò che si osserva nei Paesi competitor. Il secondo mese dell’anno è stato senz’altro favorito dalla ricorrenza del Carnevale, tanto che le ricerche più cliccate dai viaggiatori hanno riguardato il Carnevale di Viareggio, quello Ambrosiano, il Carnevale di Roma e quello di Acireale.