Tra gli italiani c’è ancora voglia di vacanza, tanto che il 69% dei nostri concittadini pensa di concedersi almeno un viaggio nei prossimi 12 mesi. Una percentuale che aumenta sensibilmente, arrivando all’80%, tra coloro l’anno scorso che hanno sperimentato un soggiorno open air. Segno che la vacanza outdoor è considerata una risposta privilegiata alle esigenze di sicurezza e distanziamento sociale di questa strana estate in arrivo.
L’Italia non spaventa e anzi – stando al monitoraggio social di Enit – viene considerata come un Paese covid free, iper monitorato e rassicurante. Maggio si chiude con oltre 753,7mila citazioni sul viaggio in Italia – di cui 50mila comparse sul web e 703,7mila daisocial – che hanno prodotto 207,1 milioni di interazioni. Cala progressivamente lo spazio dedicato dai principali quotidiani europei e americani al tema Covid-19 in Italia e oltre 618mila reazioni di gradimento (di cui 85.400 di affetto, 335.200 di empatica tristezza, 60.300 distupore) sono riservate al nostro Paese.
In aiuto di ristoratori, albergatori, artigiani, è attiva dal 6 giugno una delle misure più attese del decreto Rilancio, il «bonus affitti», che permette di utilizzare il credito d'imposta per una parte compresa tra il 30 e il 60% dell'affitto pagato nei mesi di lockdown dalle imprese che hanno visto dimezzare il proprio fatturato. Il bonus, pensato per bar, ristoranti e alberghi, riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole,
Turismo e cultura sono due elementi fondamentali dell’export italiano. Ogni prodotto dell’industria italiana che si esporta nel mondo ha dentro secoli di saperi, conoscenze e bellezza. Chiunque lo abbia realizzato ha vissuto e camminato nella bellezza e ve la ha trasposta”.Così il Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, ha aperto il suo intervento in occasione della sottoscrizione del Patto per l’Export alla Farnesina.
Finora gli ambienti di casa nostra e un tempo dilatato, sono stati lo spazio sicuro e la dimensione protetta dove abbiamo potuto assaporare il piacere di uno stile di vita slow.
Ci siamo tenuti allenati per distoglierci dai pensieri: ma tutto indoor, nel comfort domestico e con panorama limitato alla finestra. L’estate in arrivo, le giornate più lunghe e il desiderio di muovere il corpo con un’attività sportiva, stimolano adesso la voglia di uscire all’aria aperta, a contatto con la natura, per raggiungere gli amici di sempre e i posti del cuore. Certo, sono cambiati i parametri di approccio e anche il modo di concepire la vacanza, ma alcune realtà sono più favorite di altre per i nuovi paradigmi di sicurezza attualmente richiesti a una struttura ricettiva. Per questo vi verrà voglia di raggiungere un albergo nel quale riprendere le vecchie abitudini, rimodulate sulle nuove. E dove il vero lusso consisterà nella tranquillità di sentirvi davvero come a casa vostra.
La metà dei tedeschi non ha intenzione di muoversi da casa la prossima estate secondo un’inchiesta dell’istituto demoscopico Infratest-Dimap per il primo canale della televisione pubblica Ard tedesca, che mette nero su bianco quali saranno le intenzioni vacanziere di un Paese come la Germania, da sempre abituato a trascorrere l’estate al caldo dei Paesi mediterranei.
Secondo un report del portale di viaggi OneTwoTrip i russi stanno iniziando a pianificare i viaggi per l’estate, la maggior parte degli intervistati (75,7%) sta già pianificando viaggi, ma non ha ancora monitorato promozioni e offerte di sconto: solo il 40% ha dichiarato di essersi iscritto alle newsletter o di monitorare le notizie di viaggio. Poco più della metà dei viaggiatori (53%), nonostante le offerte favorevoli, non desidera acquistare i biglietti mentre i confini sono chiusi e si applicano restrizioni di volo. Il 73% degli intervistati ha affermato acquisterebbe i biglietti più vicino alla data del viaggio. Il sondaggio è stato basato su 2.332 persone sui social network del portale.
Dall’ultima ricerca pubblicata da Mabrian Technologies emerge un dato molto confortante che fa leva sulla percezione di safety dei viaggiatori verso la destinazione Italia: sulla base dell’analisi delle mention online relative al turismo verso l’Italia fatte dalla stessa penisola ma anche da Francia, Spagna, Germania e UK, il picco della correlazione tra Covid-19 e turismo italiano risale al 18 marzo. Secondo la ricerca realizzata dalla piattaforma, oggi il 93% delle social mention europee relative al turismo italiano non ha nessuna correlazione con il virus.
Analizzando la percezione della sicurezza, risulta come il Security Perception Index italiano sia fortemente diminuito nei mesi scorsi, subendo un crollo tra il 22 marzo e il 14 aprile, ma ora la percezione della sicurezza del nostro Paese, come destinazione turistica, è tornata quasi ai livelli pre-crisi in tutti i nostri principali mercati emettitori.
Secondo quanto stimato a maggio dal Touring Club le principali mete domestiche dei lombardi sono l’Emilia Romagna, la stessa Lombardia e il Trentino Alto Adige. Seguono Toscana, Veneto e Liguria. Una fetta più piccola è rappresentata da Marche e Sardegna . Quali saranno i potenziali effetti sul settore nel momento in cui gli italiani potranno nuovamente viaggiare e quali regioni possono “guidare” la ripresa turistica? Secondo i più recenti dati Istat le prime cinque regioni per residenti sono Lombardia (10 milioni di abitanti), Lazio (5,9 milioni), Campania (5,8 milioni), Sicilia (5) e Veneto (4,9): da sole rappresentano ben il 52% della popolazione italiana, composta da circa 60 milioni di persone.
Dopo il lungo lockdown, gli italiani vogliono tornare a viaggiare, ma in modo sicuro secondo un recente sondaggio condotto da Eden Viaggi su un campione di oltre 10mila connazionali. Il 63% degli intervistati ha dichiarato che pensa di tornare a viaggiare appena ce ne sarà la possibilità e rilevante è anche il fatto che, in generale, il 53% delle persone preferirebbe per quest’anno restare nel nostro Bel Paese. Ben il 39% degli intervistati aveva già prenotato le vacanze per i ponti primaverili o per l’estate prima che l’emergenza Covid-19 esplodesse in Italia: il 33% di loro dichiara di averle prenotate proprio in Italia, il 26% in un altro Paese dell’Unione Europea e il 41% nel resto del mondo.
Il 15,5% delle imprese italiane a rischio fallimento - addirittura il 18,9% nel settore turistico - nel caso in cui si dovessero verificare nuove ondate di Covid19, con ulteriori lockdown che potrebbero durare fino a sei mesi secondo quanto dichiarato dagli analisti di Cerved Rating Agency nello studio “Evolution and impacts of the Covid-19 pandemic emergency on Italian non-financial corporates”. Secondo l'analisi, con un peggioramento così marcato dello scenario macroeconomico e un elevato rischio Paese, con un nuovo contagio la probabilità di default triplicherebbe (dal 4,9% attuale al 15,5%), con punte del 22% nelle costruzioni, del 19,1% in hotel e ristorazione, del 18,9% nei servizi turistici.