La Puglia è pronta ad affrontare la sfida 2021, sapendo che sarà una partita tutta italiana, in attesa che i flussi esteri possano tornare quelli di una volta. Il fronte ricettivo vede gli albergatori puntare su progetti di restyling e nuovi investimenti per essere pronti a ripartire. A focalizzare l’attenzione sul tema è stata la tappa pugliese di “#Seaside Recovery Hotel Values New Projects Tourism Barometer“, svoltasi a Monopoli ed organizzata da Pkf e AboutHotel in cui il focus è stato sulla Puglia-mare. Dall’incontro è emerso che non manca l’interesse sul fronte immobiliare per i 4 e i 5 stelle e tra i prossimi investimenti Giorgio Bianchi, managing director head of Italy Pkf hotelexperts ha citato la mossa di Four Season che aprirà ad Ostuni con 150 stanze. La Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli nel suo intervento ha sottolineato come in questi mesi ci sia stato un confronto con il Ministero del Turismo per sostenere le imprese alberghiere, che ora hanno la possibilità di partecipare al Superbonus all’80%.
Ha riconosciuto come il Ministro sulla questione del Superbonus, abbia detto da subito che non era fattibile, per mancanza di copertura, l’estensione al 110%. Il ministro aveva promesso un altro tipo di intervento sulla linea di quanto annunciato, per dare sul rinnovo delle strutture alberghiere un aiuto dell’80%, non solo per l’efficientamento energetico. Adesso, quello che si deve fare è vedere non solo la misura in sé, ma anche l’applicazione. Un altro punto da definire del Superbonus è cosa rientri nel de minimis. Il patrimonio immobiliare alberghiero per il cluster mare (142 destinazioni) stimato è di poco più di 4,4 miliardi di euro. L’Emilia Romagna guida con il 23,1% grazie ai suoi tre stelle, in seconda posizione c’è la Campania con il 12,5% e la sua offerta di fascia alta, ha osservato Monica Badin, senior real estate hospitality department World Capital. Guardando alla Puglia è di 444 milioni di euro il patrimonio immobiliare alberghiero stimato per la fascia media dei 3 stelle, posizionando la Puglia al 5° posto. Per i 4 stelle sale sul podio al 3° posto con più di 1,1 mld di euro e al 5° posto per i cinque stelle con circa 230 milioni di euro”. In Puglia sono state analizzate 17 destinazioni e 3 città (con un focus particolare su Bari e Lecce). I 3 stelle sono 441 strutture, (nella media nazionale i 3 stelle hanno una presenza di circa il 70% dell’offerta alberghiera) e i 4 stelle sono 372. Un dato interessante è che per i 5 stelle nel 2020 c’è stato un incremento dell’offerta alberghiera del 18% circa, con 45 strutture totali, 44 camere è la dimensione media in Puglia. “Il patrimonio immobiliare alberghiero per la Puglia è di oltre 4 mld di euro. Ad avere un ruolo predominante – ha sottolineato la manager - sono i 4 stelle con 2,6 mld euro. Tra i dati messi in luce la “vivacità di incremento nell’offerta alberghiera dei 5 stelle in Puglia e che il turismo ripartirà dalla fascia alta del mercato, che ha visto valorizzazione di immobili, come le masserie, con caratteristiche uniche, cercando di creare strutture alberghiere che diventano destinazione e danno beneficio a tutto il territorio. Ad aprire una finestra sul real estate è stato Vittorio Andidero, proprietario, Gruppo Andidero Finanziario Immobiliare, che ha fatto presente come le progettazioni nuove seaside siano poche, e sia in atto una riqualificazione delle strutture esistenti da parte internazionale. Le progettualità sul mare “risentono di una tutela del patrimonio e sta mancando una interlocuzione con le istituzioni per un punto di incontro tra progetto, mercato e tutel”. Non manca però l’interesse di gruppi internazionali per sostenere lo sviluppo del territorio.
(Per maggiori informazioni: elisabetta.valenzano@pkfhotels.com)