Nomisma e UniCredit tramite il loro Osservatorio sul Turismo registrano che gli italiani che hanno fatto viaggi durante l’estate 2020 (pari al 55% della popolazione 18-65 anni) hanno scelto di trascorrere le proprie vacanze in piccoli borghi (51%) e in località immerse nella natura (50%), fornendo una preview sui trend che accompagneranno la domanda turistica nei prossimi mesi. La ricerca di località di piccole dimensioni e a forte connotazione naturalistica testimonia la preferenza per viaggi che – da un lato – rispondano alla necessità congiunturale di “distanziamento” e dall’altro offrano una connessione con il territorio visitato. Passeggiate all’aria aperta (44%), sport e attività fisica immersi nella natura (20%), passeggiate ed escursioni in bicicletta (18%) sono le esperienze ricercate durante l’estate dai turisti italiani.
Durante l’estate 2020 gli italiani hanno ricercato un maggior contatto con la natura e il territorio, preferendo esperienze all’aria aperta o comunque strettamente legate alle tradizioni delle località visitate. L’enogastronomia rappresenta una delle più forti espressioni del legame con il territorio visitato. Non stupisce quindi che 3 italiani su 10 tra quelli andati in vacanza nell’estate 2020 abbiano ricercato esperienze in ristoranti del posto. Il 15% ha inoltre fatto tour enogastronomici e il 10% ha visitato aziende agricole e cantine.
L’indagine svolta da Nomisma per UniCredit sugli operatori alberghieri ed extra-alberghieri decreta inoltre gli aspetti enogastronomici ed identitari come vere e proprie chiavi per la ripartenza. E’ diffusa (59%) la convinzione che stringere network e sinergie con gli altri operatori del territorio e quindi investire sul rapporto con il territorio locale possa rappresentare un’importante leva strategica, mentre 6 operatori su 10 individuano nella food experience offerta nella struttura un aspetto vincente per la ripartenza delle attività.
Gli aspetti enogastronomici e territoriali saranno elementi portanti anche dell’offerta di servizi che gli operatori rivolgeranno ai viaggiatori nei prossimi 2-3 anni: per il 28% degli operatori non potrà mancare la proposta di tour enogastronomici sul territorio per far scopre ai turisti le produzioni food&beverage locali, il 24% invece offrirà nella propria struttura un menù con prodotti locali e a km 0.
Il patrimonio culturale e paesaggistico del territorio è – già oggi – un importante driver di svolta delle località turistiche. Per 1 operatore su 5 diventa quindi fondamentale offrire – già in fase di prenotazione – un tour virtuale tramite cui il viaggiatore possa vedere e assaporare in anteprima il territorio che visiterà.
Nell’analisi specifica sulle 4 aree identificate (Borghi e Cammini, Food, Natura, Sport), emerge chiaramente quanto la crisi derivante dalla pandemia abbia avuto un impatto significativo anche in questi specifici target. Considerando gli ultimi 12 mesi (maggio 2020 – maggio 2021) i contenuti si sono ridotti del -54,6% per l’area Sport, del -56,5% per quella dei Borghi e Cammini, del -57,7% per l’area Natura e del -61,9% per l’area Food, quella più penalizzata.
Al contrario l’indice di Sentiment, che misura il livello di soddisfazione percepita espressa dagli utenti che emerge dall’analisi semantica dei contenuti online, è cresciuto posizionandosi a 87,0 per l’area Sport, dell’87,7 per quella dei Food, a 87,8 per l’area Natura e 88,1 per l’area Borghi e Cammini, sottolineando così il gradimento degli ospiti.
Lo slittamento del mercato verso una clientela più domestica ha interessato tutte le aree, dove il primo target di riferimento sono le coppie italiane. Per i prossimi 3 mesi, la tendenza rilevata per il mercato ricettivo sulle Ota è ancora quella di un’ampia disponibilità di camere, che si traduce in indici di saturazione contenuti e prezzi medi bassi, anche inferiori al 2020.
(Per maggiori informazioni: www.nomisma.it)