Secondo le ricerche sui viaggi di Euromonitor International l’Italia dovrà aspettare il 2025 per tornare ai livelli pre-crisi. Turchia, Grecia, Croazia sono destinate a correre più velocemente, mentre Spagna e Francia avranno ritmi più lenti. La premessa sono i numeri non esaltanti che hanno fatto registrare un -74% di spese inbound nel 2020 e la stima delle spese ancora nettamente negativa per il 2021 con un -56% comparato al valore del 2019.
La digitalizzazione avrà campo libero e nel momento in cui la domanda tornerà ai livelli pre crisi sarà sempre più di stampo digitale e mobile. Altro trend riguarda l’attenzione all’ambiente, con il 66% dei consumatori globali che vogliono avere un impatto positivo sull’ecosistema attraverso le loro azioni quotidiane. Nei mercati emergenti in particolare si assiste ad un grande interesse per l’ecoturismo, il turismo d’avventura e rurale. Il turismo di massa continua ad essere popolare per Paesi Bassi, Regno Unito e Canada, tra gli altri.
Nella classifica delle nuove preferenze da parte dei consumatori a livello globale ci sono valori come natura, sicurezza, volontariato, sostenibilità, vicinanza a casa, mentre sono in flessione aspetti come arte, shopping, tour di gruppo e city break.
Il 48% dei consumatori, secondo l’analisi Euromonitor, ricerca soluzioni di viaggio sostenibili e un 52% richiede opzioni mass market, un divario che negli ultimi tempi si è molto ridotto. Tra i primi Paesi nella classifica della sostenibilità 2020 si trovano Svezia, Finlandia, Austria, Estonia e Norvegia. Il 65% del travel scandinavo implementa una strategia sostenibile contro un 55% di media generale. In questo campo l’Italia raggiunge soltanto il 34esimo posto.
(Per maggiori informazioni: www.euromonitor.com)