Si è svolta la seconda riunione tra Parlamento, Consiglio e Commissione per tentare di sbloccare il negoziato sul Digital Green Certificate. Il Consiglio sembra abbia dato disponibilità a cambiare il nome in "Certificato UE Covid-19", come proposto dal Parlamento, mentre restano nodi sui due punti principali: il grado di libera circolazione per il quale  il Parlamento si oppone alla possibilità degli Stati membri di imporre quarantene e test a chi possiede il certificato e la gratuità dei test.

Il Parlamento vuole che siano gratuiti, mentre il Consiglio, che rifiuta di imporre quest’obbligo agli Stati, potrebbe essere disponibile a introdurre nel regolamento il principio dei test “a buon mercato”.

Di questo tema si discuterà ancora al Consiglio europeo straordinario di fine maggio. Qualora non si dovesse raggiungere un compromesso in tempo, i 27 leader potrebbero decidere, come anticipato, di convertire in raccomandazione (non vincolante) la misura proposta dalla Commissione.

(Per maggiori informazioni: www.europarl.europa.eu)