Il Parlamento Europeo, il 28 aprile, ha approvato il Digital Green Pass promosso dalla Commissione europea utile a far ripartire i viaggi internazionali in Europa, ma Bruxelles vuole che congiuntamente l’Ue offra la “possibilità di effettuare test universali, accessibili, opportuni e gratuiti”. La richiesta – che sarà il tema dei negoziati con il Consiglio europeo – serve proprio ad evitare che chi non ha potuto o voluto vaccinarsi – o chi è ancora in attesa – e deve ricorrere al test per provare la negatività al Sars-CoV-2, sia costretto a multipli e onerosi pagamenti per i tamponi, cosa che risulterebbe discriminante rispetto alla gratuità della vaccinazione.
L’approvazione del Parlamento Ue – avvenuta con 540 sì, 119 contrari e 31 astenuti – insiste anche sul fatto che i titolari del certificato non debbano essere soggetti a restrizioni di viaggio aggiuntive, come quarantene, autoisolamento e test. Il certificato, poi, secondo il Parlamento dovrebbe chiamarsi Eu Covid-19 Certificate e non Digital Green Certificate e dovrà avere una durata di 12 mesi.
Il certificato non sarà un documento di viaggio e dovrà essere compatibile con altre iniziative nazionali. Il documento sarà certificato con firma elettronica, per evitare frodi e falsificazioni; i dati personali non potranno essere conservati nel Paese di destinazione, né ci sarà un database centralizzato Ue.
(Per maggiori informazioni: www.europarl.europa.eu)