Sono in arrivo circa 1,7 miliardi di euro per il turismo con il decreto Sostegni varato il 19 marzo dal Consiglio dei ministri. In particolare per il settore turistico sono previsti 700 milioni per la montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni per gli stagionali (lavoratori stagionali, Partita Iva, lavoro autonomo del turismo e terme), 100 milioni per le fiere. In più sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati. Inoltre è prevista anche una parte pro quota dei 10 miliardi a fondo perduto.
Inoltre, sembra che la Ragioneria generale dello Stato abbia dato il via libera all’utilizzo di oltre 540 milioni che erano stati stanziati in passato per il turismo e non erano mai stati spesi. Tra le altre misure soono cancellate le vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro. Rate e nuove cartelle esattoriali sospese fino al 30 aprile e una sanatoria ad hoc per le partite Iva in difficoltà.
Per le imprese ci sono 5 fasce di ricavi con percentuali differenziate dei sostegni, dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi.
Le grandi aziende se in crisi ma con prospettive di ripresa possono attingere a
finanziamenti agevolati da restituire in 5 anni: c’è un fondo di 200 milioni presso il Mise. Il blocco dei licenziamenti è prorogato a giugno, e fino a ottobre per le aziende che usano la cassa integrazione Covid, valida fino al 31 dicembre (massimo 28 settimane), per 3,3 miliardi. Quelle con cassa integrazione ordinaria possono chiedere 13 settimane tra aprile e giugno per Covid, senza contributo addizionale. Ci sono 1,5 miliardi per l’esonero dei contributi previdenziali dovuti da autonomi e professionisti. I contratti a tempo determinato possono essere rinnovati o prorogati senza causale fino al 31 dicembre.
Per la cultura sono in arrivo 400 milioni di euro in più: 200 milioni per spettacolo, cinema e audiovisivo, 120 milioni per spettacoli e mostre e 80 per il settore del libro e la filiera dell’editoria.
Per matrimoni e eventi (anche commercianti e ristoratori dei centri storici) c’è un fondo da 200 milioni. Ci sono 200 milioni in più per imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, 100 milioni per la cancellazione di fiere e congressi e 150 per le fiere internazionali.
(Per maggiori informazioni: www.governo.it)