È stata inoltrata alla Presidente del Senato la petizione per la riapertura di giostre e luna park, con migliaia di firme, che sarà assegnata alla competente Commissione permanente. L’ANESV, associazione di categoria che rappresenta le attività di spettacolo viaggiante e parchi divertimento, che ha organizzato la raccolta di firme, si appella al prof. Mario Draghi affinché disponga la riapertura delle attività di spettacolo viaggiante e dei parchi divertimento allo scadere del vigente DPCM, unitamente ad altri luoghi di spettacolo, come cinema e teatri.
“Queste attività, chiuse dal mese di ottobre, si svolgono all’aperto – ha dichiarato il presidente ANESV Ferdinando Uga – e sono gestite nel rispetto delle Linee guida governative, che garantiscono la sicurezza del pubblico e degli operatori. Gli assembramenti che avvengono comunemente nei centri commerciali e la riapertura di attività nelle quali non si indossa la mascherina, come i ristoranti, non possono verificarsi in spazi aperti e correttamente gestiti”.“I bambini hanno bisogno di tornare sulle giostre, spesso collocate nei parchi pubblici, riaperti da mesi, per sognare il ritorno a una vita quasi normale, fatta di gioco e spensieratezza – ha proseguito Uga – e vanno offerte alle famiglie occasioni per trascorrere in sicurezza il tempo libero, evitando di affollare centri cittadini e locali al chiuso. Stiamo togliendo i sogni ai bambini!”.Anche Matteo Sanguineti – Presidente di Parchi Avventura Italiani – appellandosi al nuovo Governo ha ricordato: “i parchi avventura, realizzati in aree boschive e con numero di posti limitati, sono più sicuri di piscine e palestre al coperto, tuttavia sono costretti alla chiusura da mesi, nonostante le Linee guida prevedano già il distanziamento di due metri tra persone. L’esercizio fisico è fondamentale per recuperare il benessere delle persone, messo alla prova dalla pandemia in atto”. L’ANESV richiama il Governo all’attenzione sulle drammatiche conseguenze economiche e occupazionali della chiusura delle uniche attività all’aperto che rischiano di non riaprire, a differenza dello sci, e soprattutto di attività ben più rilevanti sul piano dei possibili contagi, riaperte già da tempo. (Per maggiori informazioni: www.anesv.it)