Nel settore aeronautico i ricavi sono scesi da 838 miliardi di dollari nel 2019 a 328 miliardi di dollari nel 2020, i vettori sono stati costretti a lottare per rimanere a galla, tagliando i costi da 795 miliardi di dollari nel 2019 a 430 miliardi di dollari nel 2020. Le compagnie aeree hanno tagliato le spese in media di un miliardo di dollari al giorno nel 2020 e continueranno ad accumulare perdite senza precedenti. Se non fosse stato per i 173 miliardi di dollari di sostegno finanziario da parte dei governi, ci sarebbero stati fallimenti su vasta scala.
Secondo le valutazioni della Iata, il numero di passeggeri dovrebbe scendere a 1,8 miliardi nel 2020, riportando il settore ai livelli del 2003. Il numero di passeggeri rappresenta il 61% in meno rispetto ai 4,5 miliardi del 2019. La domanda è scesa del 66%, il load factor del 65,5%. Questo significativo calo della domanda ha portato a un calo del fatturato passeggeri a 191 miliardi di dollari nel 2020, raggiungendo meno di un terzo dei 612 miliardi di dollari del 2019.
Nel frattempo, le operazioni di trasporto merci hanno mostrato prestazioni migliori nel 2020 rispetto al 2019. Gli analisti hanno calcolato che, nonostante un calo del 45% della capacità complessiva, i ricavi cargo sono aumentati a 117,7 miliardi di dollari nel 2020 rispetto ai 102,4 miliardi di dollari raggiunti nel 2019. Il cargo sta funzionando meglio del business dei passeggeri anche se, non ha potuto compensare il calo delle entrate passeggeri.
Si prevede che i risultati finanziari delle compagnie aeree vedranno una svolta positiva nel 2021, anche se prevarranno ancora le perdite. Iata prevede, infatti, che le entrate complessive dovrebbero crescere fino a 459 miliardi di dollari. Rispetto al 2020, costituirebbe un miglioramento significativo di 131 miliardi di dollari, ma sarebbe ancora del 45% al di sotto degli 838 miliardi di dollari raggiunti nel 2019.
Nel 2021 il numero di passeggeri dovrebbe crescere fino a 2,8 miliardi, un miliardo di viaggiatori in più rispetto al 2020, ma ancora 1,7 miliardi di viaggiatori in meno rispetto al 2019. Nel frattempo, il load factor dovrebbe assestarsi al 72,7%, con un miglioramento rispetto al 65,5% previsto per il 2020, ma ancora ben al di sotto dell' 82,5% raggiunto nel 2019. Iata prevede che il traffico aereo passeggeri riprenderà a piccoli passi anche se la strada verso la piena ripresa sarà lunga e difficile, poiché si prevede che i volumi di passeggeri non torneranno ai livelli del 2019 prima del 2024.
I vettori aerei dell'Asia-Pacifico si riprenderanno per primi. Gli operatori aerei cinesi potrebbero assumere una posizione di leader nella ripresa del settore nel 2021, dato che il grande mercato interno ha iniziato a tornare alla redditività dalla fine del 2020.
Le compagnie aeree del Nord America trarranno probabilmente vantaggio da una ripresa anticipata negli Stati Uniti. I vettori nordamericani si sono già ristrutturati in maniera più estesa rispetto, per esempio, alle compagnie europee.
Poiché si prevede che il mercato del trasporto aereo a lungo raggio riaprirà più lentamente, le compagnie aeree del Medio Oriente continueranno probabilmente a far crescere il loro business del trasporto aereo di merci. Nel frattempo, la relativa mancanza di strutture per la catena del freddo in Africa e i problemi di distribuzione del vaccino in America Latina porteranno le compagnie aeree di entrambe le regioni a una ripresa finanziaria più tardiva.
Iata prevede che l’Europa inizierà la ripresa più tardi nel 2021, dopo che il vaccino si sarà diffuso maggiormente.
Nello specifico insieme a un calo del traffico internazionale dell'87% rispetto a novembre 2019, peggiore dell'83% di ottobre, la capacità delle compagnie aeree europee è diminuita di oltre il 76% mentre i load factor sono scesi del 37,4% al 46,6%. La domanda complessiva di passeggeri internazionali è crollata dell'88%, leggermente peggiore del calo dell'87,6% su base annuale registrato a ottobre. La capacità è diminuita del 77,4% rispetto ai livelli dell'anno precedente e il load factor è sceso di 38,7 punti percentuali arrivando a 41,5%.
(Per maggiori informazioni: https://www.iata.org/)