Secondo Assaeroporti, tra marzo e settembre, si sono persi 1,5 miliardi e senza un fondo di compensazione, come quello adottato dalla Germania, gli aeroporti hanno un’autonomia molto limitata stimata fino alla fine dell’anno. II settore in ogni caso non si riprenderà prima del 2024 o 2025 e comunque gli scali sopportano costi incomprimibili.
La Iata e la federazione internazionale dei sindacati di settore Itt chiedono, insieme, “un intervento urgente dei Governi per prevenire una catastrofe occupazionale nel settore dell’aviazione”. Secondo le stime dell’Air Transport Action Group, circa 4,8 milioni di posti di lavoro sono a rischio a causa di un calo della domanda di viaggi aerei di oltre il 75% (ad agosto 2020 rispetto ad agosto 2019).
Traffico di rotta e di terminale in diminuzione rispettivamente del 59,6% e del 58,8%, in termini di unità di servizio, rispetto ai primi nove mesi del 2019, e ricavi consolidati pari a 589,1 milioni di euro, -14,8% rispetto ai primi nove mesi del 2019 secondo Enav, che ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2020. A fronte dell’aumento di quasi il 10% registrato nel primo bimestre dell’anno, nei mesi immediatamente successivi il traffico è crollato con punte del 90%, rispetto al 2019, per poi stabilizzarsi intorno a un calo tra il 55% ed il 60% nei mesi estivi, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un quadro poco confortante che fotografa anche l'ultima ricerca Skipass Panorama Turismo realizzata da Jfc. Fino al 30 ottobre, e dunque prima dell'ultimo Dpcm, si prevedevano perdite di fatturato attorno al 30% rispetto alla stagione 2019/20, che pure si era chiusa bruscamente a marzo con un meno 16,3%. Ma oggi sembra vacillare anche il desiderio di andare in vacanza. A fine ottobre solo il 2,8% degli intervistati pensava si potesse viaggiare in sicurezza nell'immediato, un esiguo 1,8% attorno a Natale e ben il 48,6% riteneva difficile farlo prima della prossima estate.
L’ultimo Amex Trendex, elaborato da American Express, registra una forte voglia di tornare a viaggiare nonostante l’incertezza e le limitazioni che la pandemia ha generato a livello internazionale. Molti si dichiarano pronti a rinunciare anche a brevi gite natalizie pur di concedersi un viaggio rilassante e di lunga durata nella prossima stagione turistica. I consumatori sognano quindi viaggi futuri, il 67% risparmia per acquistare viaggi nel 2021 e spera di ricevere in regalo per Natale un viaggio domestico o internazionale da fare il prossimo anno.