In Italia, da gennaio a settembre 2018, il tax free shopping ha rallentato, con un -8%, seguendo il medesimo trend di Gran Bretagna e Spagna, mentre peggio ancora fa la Germania, con un -13%. In controtendenza la Francia, unico Paese europeo nel quale, nei primi nove mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le vendite tax free hanno registrato un segno positivo (+1%) grazie soprattutto agli acquisti dei globe shopper appartenenti ai segmenti ‘Elite’ (2,2%) e ‘Frequent’ (17,7%).

Il rallentamento, in gran parte previsto, è riconducibile principalmente all’apprezzamento dell’euro sulle principali valute. Interessante è comunque l’innalzamento nello stesso periodo della transazione media che conferma la minore elasticità al tasso di cambio da parte di compratori con più alto budget. Scendendo nel dettaglio delle nazionalità, la spesa nei primi nove mesi del 2018 dei Globe Shopper cinesi, seppure in lieve calo (-4% rispetto al 2017), resta la protagonista del tax free shopping con il 29% del totale degli acquisti effettuati in Europa. Il Vecchio Continente continua a essere meta di shopping anche per i viaggiatori provenienti dai Paesi del Golfo (11% del totale delle vendite tax free), e per quelli in arrivo dalla Russia (8% del totale delle vendite tax free). Dai dati Global Blue emerge che nel periodo gennaio-settembre 2018 le principali nazionalità, eccezion fatta per i turisti russi, hanno prediletto principalmente la Francia come destinazione di viaggio rispetto agli altri Paesi tradizionalmente considerati “mete di shopping”. L’Italia, invece ha sofferto la frenata dello shopping dei viaggiatori del Middle East (-16%).

(Per maggiori informazioni: http://www.globalblue.com/#ts-639501-0)