Federterme
"Per i ritardi delle Regioni il termalismo italiano rischia di morire” è l’opinione del Presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci, che ha convocato d’urgenza, per oggi mercoledì 25 febbraio, a Roma, il Consiglio Direttivo della Federazione, con l’intento di trovare una soluzione alla situazione di stallo dei rapporti Federterme e il Coordinamento degli Assessori Regionali per il rinnovo dell’Accordo per l’erogazione delle prestazioni termali 2008/2010, scaduto addirittura il 31 dicembre 2005.
Per far fronte all’ esigenza di adeguamento delle tariffe all’aumento dei costi furono a suo tempo stanziati - ma non ancora erogati - 9 milioni di euro, cioè 3 per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, commisurati solo al recupero parziale dell’inflazione per il triennio, ferma restando l’aspettativa del recupero del mancato adeguamento per il 2006 e 2007.
Aspettative motivate e documentate per le quali Federterme ha richiesto ripetutamente di incontrare la competente Commissione delle Regioni per aprire un tavolo di confronto.
Concretamente, il mancato Accordo comporta che a tutt’oggi le tariffe praticate dalle Terme nei rapporti con il Servizio Sanitario Nazionale siano ferme al 2005 (per effetto del mancato adeguamento) e nonostante ciò le Terme italiane hanno proceduto ugualmente al rinnovo del Contratto collettivo di lavoro dei dipendenti e al connesso adeguamento economico biennale; è una situazione insostenibile per il concomitante andamento crescente di tutti i costi aziendali a partire da quelli energetici e dei servizi primari, per non parlare di quelli di natura finanziaria che nel corso del 2008 hanno avuto una vera e propria esplosione insieme alle difficoltà di accesso al credito.
E’ una situazione di crescente difficoltà e la stessa base occupazionale, garantita e sviluppata negli anni recenti, viene messa in discussione.
Allo stallo della trattativa, già registrato nell’incontro di Venezia del 10 febbraio scorso, ha fatto riscontro la riunione del Coordinamento degli Assessori alla Salute, di giovedì 19 febbraio, a Roma, ed è dovuto all’eccessiva rigidità con la quale il tema è stato affrontato, senza tenere conto delle esigenze delle imprese del settore, nel quale operano,tra l’altro, numerose ed importanti aziende di proprietà di enti pubblici territoriali (Regioni, Province, Comuni) che, nel corso degli ultimi anni, hanno sempre dimostrato di saper rispettare i limiti di spesa imposti, sia in termini di adeguamenti tariffar concessi, che sotto il profilo quantitativo delle prestazioni erogate.
Le difficoltà che le imprese del settore hanno affrontato nel corso dell’ultima stagione e le preoccupazioni per le prospettive, non certo rosee, che le attendono per il 2009 (anche per la riduzione delle capacità di spesa delle famiglie, in tutto lo spazio europeo), rendono questa trattativa uno snodo cruciale per molti Associati della Federterme e motivano la convocazione urgente del Consiglio direttivo della Federazione.
La situazione degli Associati Federterme (380 imprese, in 170 Comuni, in tutte le regioni d’Italia, con 16.000 addetti) è stata oggetto d’informazione anche alle Rappresentanze di categoria nel quadro dell’attuazione dell’Accordo sul CCNL del settore sottoscritto nel 2008.
Roma, 25 febbraio 2009
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"Vedo nero nel futuro delle terme italiane" ha dichiarato a caldo Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme, al termine della riunione con le Regioni svoltasi oggi, a Venezia, per lo sblocco della vertenza per il rinnovo delle tariffe del Servizio Sanitario Nazionale, che si trascina da più di tre anni.
"Abbiamo sempre fatto la nostra parte in modo responsabile - ha proseguito Jannotti Pecci - da ultimo, con il rinnovo del CCNL dei dipendenti, nello scorso luglio, facendo affidamento su risorse destinate dalla legge, che non riusciamo ancora a rendere fruibili dopo più di un anno, e su una percentuale 'fisiologica' di adeguamento alle dinamiche della spesa sanitaria pubblica, in tutto, pochi milioni di euro".
"La sostanziale mancanza di risposte che abbiamo dovuto registrare oggi, ci induce a ritenere – ha continuato il Presidente di Federterme - che ci sia un preoccupante disinteresse su quelle che sono, a questo punto, le prospettive del settore, a meno di due mesi dall'avvio della stagione 2009."
"E, se non registreremo un segnale di concreta attenzione dalla Commissione Salute, che si riunirà il prossimo 19 febbraio, insieme ad un contestuale affiancamento del Governo - ha concluso Jannotti Pecci – temo che queste prospettive saranno quelle di un ritardo nelle aperture, con un drastico calo delle assunzioni di stagionali ed occupazionale in genere, oltre, per alcuni, al vero e proprio rischio chiusura. Temi questi, che saranno subito portati all'attenzione dell’Esecutivo, per aprire un tavolo sullo stato di crisi del settore."
10 febbraio 2009
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La
recente alluvione in provincia di Trapani ha messo ancora una volta in
evidenza l'insensibilità della Regione Sicilia per le attività termali
dell'isola - ha affermato il Presidente di Federterme Costanzo Jannotti
Pecci - come può testimoniare la grave situazione nella quale si
trovano tuttora le "Terme Segestane" e le "Terme Gorga", gravemente
danneggiate dai recenti nubifragi e dall'alluvione del fiume Caldo.
E' una situazione grave e nota - prosegue il Presidente di Federterme -
alla quale si aggiunge ora la notizia di nuovi tagli alle prestazioni
termali erogabili da parte del Servizio Sanitario nazionale; è questo
il significato della comunicazione della Azienda sanitaria 5, della
Provincia di Messina, indirizzata alle terme operanti sul territorio,
che il budget della spesa sanitaria dovrà essere contenuto del 10% nel
2009, prendendo a riferimento il fatturato realizzato per rimborsi del
SSN nel 2008 e riducendolo del 10%. Tradotto in parole povere ciò
significa che sarà effettuato un vero e proprio taglio delle
prestazioni erogabili per i cittadini e contestualmente il rischio di
dover ridurre della stessa percentuale tutte le attività, con effetti
diretti ed indiretti anche sull'occupazione.
Tale taglio si aggiunge all'aggravio del 5% del canone di concessione
mineraria sulle acque calcolata sul fatturato termale, posto a carico
delle imprese minerarie dell'intera Regione con la legge finanziaria
regionale del 2006.
Si tratta di una decisione adottata unilateralmente, senza previa
consultazione delle imprese, che costringerà numerosi pazienti a dover
rinunciare alle cure termali loro prescritte dallo stesso Servizio
Sanitario Nazionale.
E' una situazione paradossale ma anche inaccettabile per il sistema
Federterme - ha concluso il Presidente Jannotti Pecci - che ha sempre
seguito la prassi del dialogo con le pubbliche amministrazioni e le
autonomie per procedere a scelte condivise, capaci di tenere conto del
diritto alla salute dei cittadini."
Roma, 6 febbraio 2009
Segreteria Federterme
06/ 8419416
Domenica prossima, 1 febbraio 2009, dalle 10 alle 18, le terme Grotta Giusti (Monsumanno Terme Pistoia) saranno aperte al pubblico per visite guidate (gratuite su prenotazione allo 0572/ 9077423) per l’iniziativa di Terme aperte “Il gusto del benessere alle terme” (clicca qui per scaricare).
Dopo l’avvio del Programma delle Celebrazioni del 90° di Federterme, a Telese Terme, il 10 gennaio,Terme aperte a Grotta Giusti é il primo di una serie di incontri con i giovani e le famiglie, che saranno realizzati dalle terme associate a Federterme con l’obiettivo di far conoscere meglio lo straordinario patrimonio turistico-termale italiano(per l’elenco aggiornato di tutti gli incontri di terme aperte vedi il sito www.federterme.it ) o telefona allo 06 8419416.
Il prossimo appuntamento sarà alle Terme dei Papi, a Viterbo, il 16 aprile e il 9 maggio, in collaborazione con i Consoli del Lazio del TOURING CLUB ITALIANO; seguiranno poi, ancora, gli eventi a Lecce, a Chianciano, a Contursi, a Terme di Roma.
Il Gusto del benessere alle terme è inserita nel Progetto “Terme aperte”, che fa parte del Programma delle Celebrazioni del 90° Anniversario di Federterme (1919-2009), alle quali è stato concesso l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
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Turismo: uscire dalla crisi con un sistema italiano del turismo di qualità e più competitivo
Commentando il bilancio 2008 e le previsioni per il 2009 che indicano “ un andamento incoraggiante per il settore terme e benessere e preoccupazioni per il settore nel complesso” il Presidente di Federterme Confindustria Costanzo Jannotti Pecci ha affermato che “bisogna procedere con speditezza e con giudizio per uscire dalla crisi annunciata con un improrogabile recupero di competitività.”
“E’ necessario ragionare in termini di sistema e di politica per il turismo senza incoraggiare l’ipotesi di un’ imminente nomina del Ministro del Turismo, apparsa su alcuni giornali oggi, della quale non si avverte l’esigenza; il sistema turistico italiano ha bisogno invece, al più presto, di interventi concreti per affrontare la crisi, che si farà sentire con maggiore intensità nel 2009, e per recuperare competitività nei confronti dei nostri più diretti concorrenti, per destagionalizzare e per recuperare qualità dei servizi a tutti i livelli.”.
“Servono interventi a basso impatto sulla finanza pubblica e di pronta applicabilità, quali: la riduzione dell’IVA turistica per renderla omogenea con quella dei nostri concorrenti; la rivalutazione agevolata degli immobili a destinazione turistica; una promozione coordinata della destinazione Italia che sappia valorizzare gli attrattori innovativi dei nuovi turismi.”
“Non sembra al contrario necessario – ha concluso Jannotti Pecci - creare un nuovo ministero senza aver prima impostato una politica del turismo concordata e condivisa con tutti i protagonisti dell’industria turistica, a cominciare dalle imprese e dagli addetti del settore e dai protagonisti dell’offerta turistica sul territorio, che devono tener conto della nuova domanda di turismo per recuperare competitività”.
Roma, 18 dicembre 2008
Segreteria Federterme
06 8419416
segreteria@federterme.it