L'Italia è il mercato più attrattivo a livello alberghiero secondo “The Italian Luxury Hospitality: Time to Elevate?”, lo studio Deloitte realizzato su oltre 900 operatori e investitori dell’hospitality in Italia e all’estero.
Il 59% degli investitori lo indica come mercato più attrattivo, davanti a Grecia (11%) e Portogallo (10%). Sette operatori su dieci stimano, nel triennio 2025-2027, una crescita annua del fatturato fra il 6% e il 20%. Parallelamente, sei intervistati su dieci ritengono che l’Italia sarà il principale polo di sviluppo dei luxury hotel in Europa nei prossimi tre anni, mentre il 70% del campione dichiara l’intenzione di investire nel Paese entro il triennio”. I primi nove mesi del 2025 hanno riportato volumi di investimento di 1,7 miliardi di euro e molte sono le grandi operazioni concluse e quelle in via di definizione. Il 53% degli investitori (del sondaggio) prevede di allocare oltre 100 milioni di euro nel triennio e il 22% è pronto a superare i 200 milioni. La crescente liquidità, tuttavia, spesso si scontra con la scarsa disponibilità delle famiglie proprietarie a vendere immobili iconici o ad aprire il capitale a partner istituzionali. Milano, Roma, Venezia e Firenze restano le destinazioni più attrattive per investitori e operatori. Seguono le località balneari e lacustri di fascia alta: Costa Smeralda, Costiera Amalfitana, Portofino e Lago di Como che continuano a esprimere una forte domanda internazionale nonostante la stagionalità. In quarta posizione si collocano le destinazioni montane, con Alpi e Dolomiti in crescita grazie a un’offerta sempre più orientata al lusso. Non solo. Molti gruppi cercano di diversificare aprendo in montagna per applicare economie di scala e trovare dipendenti e collaboratori cui garantire più stagioni di lavoro. Gli investitori individuano nel segmento di lusso le migliori opportunità per i prossimi tre anni: Top Luxury (13%), Premium (12%), Entry Level (16%). Considerando anche l’Upper Upscale (27%), il 68% del campione prevede di orientare la propria strategia verso prodotti di fascia alta. La crescita è trainata soprattutto dall’aumento delle tariffe: gli operatori prevedono un incremento del 24% delle Adr, Average Daily Rate (tariffa media giornaliera) tra il 2025 e il 2027 (da 780 euro a 970 euro), mentre gli investitori si attendono un +17 per cento. Il tema prezzi è un nodo importante però, da non trascurare in questa fase. Nei prossimi anni la tendenza all’aumento permane ma in misura sicuramente più contenuta rispetto agli anni post covid e a Milano per le Olimpiadi i prezzi a camera sono raddoppiati dal 2024. Meno stanze e più lusso è il trend in un mercato dominato da progetti di riposizionamento e conversione di edifici esistenti, spesso storici. Centrale diventano food & beverage, nuova leva competitiva. Oltre il 70% degli intervistati prevede investimenti significativi in quest’area, che assorbirà in media il 24% del capitale. Sul fronte dei ritorni, il 49% degli investitori si attende un Irr (Internal rate return) tra il 16% e il 20%, mentre il 21% stima un rendimento tra l’11% e il 15 per cento. Soltanto una minoranza (5%) prevede rendimenti superiori al 20 per cento.
(Per maggiori informazioni: https://www.deloitte.com/it/it.html)
