Tensioni tra residenti e turisti, ormai frequenti in molte destinazioni europee, segnalano un equilibrio sempre più fragile tra attrattività e vivibilità e i numeri sono eloquenti: secondo ISTAT e Bankitalia, nel 2024 l’Italia ha registrato 129,3 milioni di arrivi e 458,4 milioni di presenze, con il 55% di visitatori stranieri e una spesa turistica pari a 33,9 miliardi di euro.
Dietro questi dati si nascondono fragilità sistemiche. Venezia accoglie circa 25 milioni di visitatori l’anno, di cui il 70% si ferma solo poche ore, a fronte di appena 250.000 residenti (fonte BCG). Firenze ha superato i 9 milioni di presenze (fonte ISTAT).
Un’indagine condotta tra gennaio e febbraio 2025 da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo, mostra come quasi la metà degli italiani (49,8%) abbia vissuto esperienze condizionate dal sovraffollamento nel 2024, con un livello medio di disagio pari a 6 su 10. La fascia 35–44 anni è la più colpita. In parallelo, crescono consapevolezza e orientamenti verso un turismo più equilibrato: il 60% degli italiani individua nel turismo rurale una soluzione concreta per redistribuire i flussi; il 43% si dichiara disposto a pagare di più per esperienze sostenibili; il 74% sostiene il potenziamento dei collegamenti con le aree interne e il 67% vede nel turismo enogastronomico un’opportunità strategica.
(Per maggiori informazioni: www.robertagaribaldi.it; www.istat.it; www.bancaditalia.it;www.bcg.com)