Altroconsumo ha rilevato che una settimana di vacanza in Italia ad agosto, per due persone, costerà in media 1.063 euro, con il viaggio in auto, ma la spesa media sfiora i 1.200 euro aggiungendo al campione destinazioni più facilmente raggiungibili in aereo – come Stintino e Villasimius.

Qui la settimana tipo costa rispettivamente 1.786 e 1.854 euro. L’aumento dei costi è del 2,3% sul 2024, che si somma a un +9% fra 2024 e 2023. Considerando solo il prezzo medio degli alloggi – alberghi e B&b – l’aumento quest’anno è del 4%, ma del 34% rispetto al 2020 (in particolare +12% al mare, +34% in montagna e +80% nelle città d’arte).
La stima dei costi di alloggio e di viaggio è stata realizzata per 12 località di vacanza fra mare, montagna e città d’arte. Per dieci destinazioni è stato considerato il tragitto in auto, comprensivo di carburante e pedaggio; per le mete sarde quello in aereo (voli diretti dalle tratte disponibili nella settimana dal 2 al 9 agosto, scelta per la rilevazione).
Per spendere meno (-10%) si deve andare nelle città d'arte con Firenze in testa, dove sette giorni di vacanza costano il 15,3% in meno rispetto al 2024; oppure, fra le località di mare, a Cervia, dove per sette notti di relax si spendono in media 717 euro. In forte rialzo la montagna: +16%, con punte del 25,1% per Valdisotto, in Valtellina. Ma la destinazione in quota più cara è Ortisei (1.431 euro in media per sette notti,+3,8%). La voglia di vacanze all’aria aperta e la ricerca di un clima fresco potrebbe avere sostenuto la domanda per le vacanze in montagna, con costi in crescita media del 25% tra 2023 e 2025.
La voce alloggio rimane quella più onerosa, tanto che i dati Istat registrati ad aprile 2025 indicano un aumento dei prezzi del 5,6% per gli alberghi e del 4,9% per le pensioni. La fotografia, pur parziale, di Altroconsumo non si discosta di molto (+4%), ed è interessante perché rileva la crescita nel tempo: in cinque anni, i costi degli alberghi sono aumentati in media del 39%, quelli dei B&b del 30%, anche se per gli ultimi quest’anno i prezzi sono calati di un quinto, tornando a livelli leggermente inferiori al 2022. Le città d’arte risultano le più convenienti negli ultimi cinque anni, anche se i prezzi sono aumentati del 70% per gli hotel e del 90% per i B&b rispetto al 2020. Le destinazioni di mare hanno una crescita meno marcata, forse perché la base di partenza era già molto alta.
Il prezzo dei carburanti nella rilevazione di quest’anno – effettuata il 20 maggio – mostra un calo significativo rispetto al 2024 e 2023. La benzina è circa il 9,8% più bassa del 2024 e il 6% più bassa del 2023. Il gasolio mostra riduzioni simili, anche se più contenute.
Per Scenari Immobiliari, a livello nazionale l’offerta presente sul mercato della locazione turistica aumenta e solo nelle maggiori città della Penisola si stima una contrazione. Nei prossimi anni prevediamo un aumento della qualità dell’offerta, ma anche un innalzamento dei prezzi. Per analizzare l’evoluzione del mercato turistico Scenari Immobiliari ha confrontato i prezzi a settimana di un bilocale in affitto a luglio e agosto 2025, in 20 località italiane fra 2025 e 2020. La montagna è più dinamica, complice anche l’aumento delle temperature. Una tendenza che si spande a raggiera nelle località adiacenti alle mete più note: a Valdisotto il prezzo di un bilocale è passato da 270 euro a settimana nel 2020 a 1.295 nel 2025. San Martino di Castrozza ha un mercato ordinario in forte affanno, ma il turistico è cresciuto del 10,15% l’anno e il prezzo del bilocale è passato da 575 a 1.315 euro. Livigno ha avuto aumenti più contenuti: da 475 a 925 euro.
Spostandoci sul mare, non stupisce la cavalcata di Gallipoli, da 590 a 1.145 euro nel 2025; mentre Alghero e Villasimius sono diventate un’alternativa sempre più valida alla Costa Smeralda: un bilocale nella prima è passato dai 330 euro a settimana nel 2020 ai 950 di quest’anno. Villasimius ha fatto il salto da 340 a 1.110 euro. Nelle città i rialzi sono più contenuti, anche in quelle sul mare: si spende 650 euro per un bilocale a Napoli, 500 a Palermo. A Viareggio i prezzi sono addirittura in calo, così come a Firenze (da 915 a 825 euro a settimana a Viareggio a 730 a 675 euro a Firenze). Segno che il turismo in queste zone ha subìto una forte evoluzione, perdendo presenze internazionali, soprattutto russe e americane.
Per Tecnocasa il mercato del mare nel 2025, focalizzandosi su località minori e fotografando un mercato vivace sia per chi e cerca un immobile in affitto, sia per chi investe per mettere a reddito. Partiamo da nord. In Veneto, a Jesolo, un bilocale costa circa 2.500 euro al mese ad agosto e 1.200-1.500 euro a luglio; a Caorle si affitta a 7mila euro da maggio a settembre. In Liguria, a Diano Marina, costa 2mila-2.500 euro a luglio e 2500-3mila ad agosto. A Comacchio-Porta Garibaldi (Emilia-Romagna), un bilocale si affitta per la stagione che va da giugno a settembre intorno a 4mila euro. A Roseto degli Abruzzi gli affitti turistici vanno da 600-700 euro a settimana a luglio a 800-900 ad agosto. In Campania, a Castellabate, ad agosto si arriva anche a mille euro a settimana. In Calabria, a Diamante, un bilocale si affitta anche a 3mila euro al mese.
Rispetto a bisogni primari come alimentari e sanità, la spesa per una vacanza può apparire sacrificabile. Di fatto il rapporto annuale Istat 2025, pubblicato a fine maggio, rileva che nel 2023, le famiglie giovani hanno ridotto soprattutto le spese per abbigliamento (45,7%) e viaggi (38,7%). Chi può però non rinuncia, o fa compromessi su altro: secondo l’European Summer Vacation Confidence Index 2025 di Allianz Partners, più di quattro italiani su cinque (83% contro il 75% tra gli europei) intendono muoversi tra giugno e settembre. A costo di limare le spese per il tempo libero (il 68% degli italiani contro il 60 degli europei), a rinviare acquisti importanti come l’auto (il 67% contro il 56% in Europa), e a convivere con l’ansia per le proprie finanze (il 54%).
Astoi Confindustria Viaggi stima che le prenotazioni di vacanze in Italia siano in linea con il 2024, mentre il Mediterraneo cresce del 2% e il resto del mondo del 14%. Quest’anno torna con forza l’Egitto, sia il Mar Rosso sia la navigazione sul Nilo. Molto bene tutto l’East Africa, Kenya, Tanzania e Madagascar e l’Oriente, con il Giappone su tutti. Si contrae un po’ la Spagna, che sconta prezzi troppo alti, così come gli Stati Uniti. Aumenta la spesa tra il 5 ed il 6%, per una media di 8,5 giorni per le vacanze balneari e 10,5 giorni per quelle a lungo raggio. I viaggi in bassa stagione sono un po’ più richiesti, ma non c’è un cambio culturale e sociale nella scelta del periodo di vacanza, che rimane molto concentrato su agosto.
(Per maggiori informazioni: https://www.altroconsumo.it/;https://www.scenari-immobiliari.it/;https://www.tecnocasa.it/; www.istat.it; https://www.astoi.com/)