L’Oag prende in esame le prime dieci rotte aeree in Europa in base ai posti programmati per la stagione estiva (30 marzo-25 ottobre 2025).

I dati rivelano che la rotta aerea più trafficata in Europa quest’estate è quella tra Roma Fiumicino e Madrid Barajas, con un totale di 1,32 milioni di posti programmati. Il mercato spagnolo dimostra una forte connettività intraeuropea, con cinque delle dieci rotte più trafficate in partenza o in arrivo dalla Spagna.
Sia Madrid che Barcellona compaiono due volte nella lista, rafforzando il loro ruolo di hub chiave dell’aviazione nell’Europa meridionale. Nove delle dieci rotte internazionali più trafficate rimangono interamente in Europa. Fa eccezione il collegamento transatlantico tra il Jfk di New York e Londra Heathrow, che si posiziona al quinto posto con 1,23 milioni di posti, diventando così l’unica rotta intercontinentale e a lungo raggio nella classifica
Mentre le destinazioni mediterranee come Roma, Lisbona e Istanbul continuano ad attrarre la domanda stagionale, anche il Nord Europa svolge un ruolo fondamentale nella mobilità regionale. Sono presenti due rotte scandinave ad alta capacità: Copenaghen-Oslo, la terza rotta più trafficata con 1,27 milioni di posti, e Stoccolma-Copenaghen, che completa la top ten con 1,17 milioni di posti.
Secondo i dati dell’analista del settore aereo Oag, la capacità complessiva pianificata per l’estate europea (tra la fine di marzo e ottobre) ammonta a 947,16 milioni di posti, con un incremento di solo il 3% rispetto al 2024. La sfida di quest’estate non risiede nella capacità, bensì nella domanda. In alcuni mercati, prevediamo un calo della domanda e una conseguente diminuzione delle tariffe aeree, erodendo i margini di profitto delle compagnie. e a questo punto, le compagnie aeree hanno una finestra di manovra limitata per modificare significativamente i loro programmi estivi, rendendo cruciale monitorare attentamente l’evoluzione della domanda.
La Federazione Russa, comprensibilmente, è il Paese più colpito, con una riduzione di 3,65 milioni di posti rispetto all’estate precedente, attestandosi a 46,8 milioni. Al di fuori della Russia, la maggior parte dei Paesi europei registra una crescita a singola cifra nella capacità programmata, con l’eccezione della Scandinavia, dove si osserva una contrazione complessiva. La Norvegia, il mercato più grande della regione, vede una lieve diminuzione da 22,36 milioni a 22,23 milioni di posti. La Svezia passa da 14,12 milioni a 13,85 milioni, e la Danimarca registra un calo da 14,71 milioni a 14,44 milioni. La Finlandia si distingue con una crescita, passando da 7,45 milioni nel 2024 a 7,81 milioni quest’estate.
La Spagna si conferma il principale mercato aereo europeo, con 117,91 milioni di posti in partenza (e altrettanti in arrivo), in aumento rispetto ai 114,26 milioni del 2024. Sebbene la Spagna possa ambire a superare la Francia come destinazione più visitata d’Europa (la Francia conta 72,53 milioni di posti in arrivo quest’estate),
Nonostante i dati di Oag mostrino una crescita del 5,9% nella capacità aerea verso la Turchia, con 89,07 milioni di posti previsti per quest’estate, si prevede che la destinazione non ripeterà il successo dello scorso anno. L’anno scorso, la Turchia beneficiava di prezzi degli hotel eccezionalmente bassi, grazie alla debolezza della lira. Gli operatori, in particolare dal Regno Unito, acquistavano posti letto in sterline, sfruttando il favorevole tasso di cambio. Quest’anno, l’inflazione galoppante in Turchia ha spinto gli albergatori ad aumentare i prezzi, di almeno il 10%, rendendo la destinazione meno competitiva.
Le agenzie di viaggio online potrebbero non essere in grado di compensare questo calo di attrattiva, soprattutto dopo che molte delle principali Ota europee, da Expedia a lastminute.com, hanno stretto accordi con Ryanair. Quest’anno, con gli accordi con Ryanair, le Ota saranno incentivate a vendere più posti verso destinazioni più popolari, come la Spagna.
Un ulteriore elemento di incertezza è legato all’impatto dei cambiamenti climatici sulle decisioni dei viaggiatori. Una nuova ricerca dell’Etc rivela che l’81% degli europei tiene conto dei cambiamenti climatici quando sceglie la destinazione delle proprie vacanze, con un aumento del 7% rispetto al 2024. Il 17% monitora più attentamente le previsioni meteorologiche, il 15% cerca attivamente climi più miti e il 14% evita le destinazioni soggette a caldo estremo.
L’analisi Oag fa inoltre emergere dubbi sull’impatto dei viaggiatori americani sull’Europa quest’estate, sullo sfondo di possibili cambiamenti politici e di un clima internazionale incerto. I dati di Oag indicano un aumento di soli 1,1 milioni di posti tra Stati Uniti ed Europa, portando il totale a 32,93 milioni. In Europa il mercato non è stato realmente colpito dalle tariffe di Trump, che non cambieranno molto; è più nel mercato nordamericano e in quello transatlantico che potremmo vedere un ammorbidimento dei rendimenti. I dati dell’US National Travel and Tourism Office mostrano già un calo del 7% nel numero di visitatori europei nel primo trimestre del 2025. Questo calo di valore rende più attraenti destinazioni con economie basate sul dollaro, come i Caraibi, il Messico, Dubai e altri paesi del Medio Oriente.

(Per maggiori informazioni: https://www.oag.com/; https://etc-corporate.org/; https://www.trade.gov/national-travel-and-tourism-office)