Iata dichiara che mancano 17mila aerei per completare il fabbisogno reale dell’aviazione mondiale, e questo, unito ai costi del carburante, condizionerà in negativo i conti delle compagnie aeree.

Sembra un paradosso, ma il biennio che stiamo vivendo, dove il settore del trasporto aereo cresce a due cifre percentuali in tutto il mondo, sarà invece ricordato come economicamente irrilevante dalle compagnie aeree.
Si stima che nel 2025 le compagnie aeree genereranno ricavi per 1.007 miliardi di dollari. Tuttavia le spese ammonteranno a 940 miliardi, il che ridurrà l'utile operativo a soli 67,5 miliardi. A creare problemi continua ad essere il caro carburanti e il deficit di consegna di nuovi aeroplani. Di fatto è stato raggiunto il massimo storico, con una carenza di 17.000 aeromobili in tutto il mondo. I tempi di attesa per i nuovi aerei sarebbero attualmente di 14 anni, il doppio rispetto al periodo tra il 2013 e il 2019.
Per questo le compagnie e Iata stanno già provando a pensare oltre, al 2043. Tra 18 anni il numero di passeggeri continuerà a crescere superando i 4 miliardi, ma la quota del traffico aereo dell'Europa passerà dal 26% al 19,5%, mentre l'Asia-Pacifico rappresenterà il 46%, rispetto al 34,1% di oggi. Solo 662 milioni di passeggeri in Europa contro oltre 2 miliardi in Asia. È lì quindi che si gioca il futuro dell’aviazione mondiale.

(Per maggiori informazioni: www.iata.org)