Lo studio di Expedia Group, condotto in partnership con Wakefield Research, esamina i trend emergenti del settore del travel e spiega come essi contribuiscano al processo di pianificazione e decisione. Il sondaggio, che ha coinvolto 5.000 rispondenti che hanno utilizzato un agente per un viaggio di piacere negli ultimi 18 mesi, è stato lanciato in diversi Paesi, tra cui l’Italia.


La grande esperienza degli agenti di viaggio sembra essere la ragione per la quale gli italiani si rivolgono ai consulenti (46%). Subito dopo i consigli professionali, gli intervistati italiani hanno piazzato al secondo posto il risparmio di tempo (44%), seguito dalla capacità di gestire emergenze (42%), dall’accesso a offerte esclusive (40%) e dai servizi personalizzati (33%).
Da sottolineare, poi, che rispetto ai viaggiatori di altre nazionalità, offerte speciali e specializzazione giocano un ruolo centrale per i nostri connazionali. Gli italiani si affidano agli adv non solo per i viaggi: si riscontra una domanda più alta della media anche per le assicurazioni di viaggio, le crociere e i biglietti ferroviari. Essere in grado di offrire un’ampia gamma di servizi è il maggior driver di fedeltà per un agente di viaggio.
Più della metà (59%) dei viaggiatori italiani si sono serviti di un’agenzia viaggi negli ultimi due anni (contro il 44% della media), dimostrando un buon grado di fedeltà. Tra i principali motivi che possono indurre il cliente a cambiare agente di viaggio, al primo posto c’è la gamma di servizi limitata (citata dal 32% dei rispondenti), a seguire non aver offerto promozioni (24%), un servizio clienti carente (17%), la risoluzione inefficiente dei problemi (16%) e la poca intesa personale (14%).

(Per maggiori informazioni: https://expediagroup.com/; https://wakefieldresearch.com/)