DemoskopiKa preannuncia per l’inverno una contrazione dei flussi turistici in Italia. Sono previsti poco più di 23,2 milioni di arrivi e quasi 72 milioni di presenze, con una flessione rispettivamente pari al 6,1% e allo 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnato da quasi 25 milioni di arrivi e poco meno di 72,2 milioni di pernottamenti.


A pesare sull’andamento al ribasso degli arrivi è la componente italiana: 13,5 milioni di arrivi (-10,4% rispetto allo stesso periodo del 2022-23) a fronte di una crescita dello 0,5% degli stranieri. Un calo motivato certamente dall’inflazione e dai conseguenti rincari, che oggi più di ieri pesano sulle tasche dei connazionali.
Se a livello complessivo, l’Italia presenta un equilibrio tra quota italiana (51,4%) e quota estera (48,6%) degli arrivi turistici, oltre il 60% di turisti provenienti dall’estero è mediamente concentrato prevalentemente in sole 6 realtà regionali su 20 con in vetta Veneto e Lazio.
Inoltre, Demoskopika stima che la dinamica dei prezzi nel turismo registri una variazione tendenziale in aumento pari all’1,8% rispetto allo stesso arco temporale precedente (dicembre
2022-marzo 2023) con un differenziale inflazionistico pari a un più 1% rispetto alla variazione dell’indice generale calcolato dall’Istat allo 0,8%.
A novembre del 2023, l’andamento in crescita su base tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo Nic (per l’intera collettività nazionale) per il settore turistico italiano si deve prevalentemente all’incremento dei prezzi dei voli nazionali (+29%), dei pacchetti vacanza (19,9%), dei servizi di alloggio (+8,7%) con in testa gli alberghi (+9,3%) e del trasporto
ferroviario (+8%). Analizzando ulteriormente i dati, infine, emerge che le tariffe dei voli nazionali aumentano (+29%) mentre quelle relative ai voli internazionali subiscono una contrazione pari all’11,9%.

(Per maggiori informazioni: https://demoskopika.it/)