Secondo uno studio di Phocuswright ha circa 48 anni, guadagna 45mila euro l’anno e ha speso 1.132 euro per persona il viaggiatore italiano medio nel 2022. Tra le ragioni del mancato viaggio, le prime due considerazioni sono di carattere finanziario, ma chi è riuscito a partire ha speso una media di 2.490 euro per 2,2 partecipanti (1132 a persona) con una durata del soggiorno di 12,7 notti e ha fatto 3,2 viaggi negli ultimi 12 mesi. Il 25% ha usato una carta di credito collegata a programmi di fedeltà e più della metà ha utilizzato i punti di viaggio. Il 53% ha viaggiato all’estero, l’11% si è recato in Gran Bretagna, il 39% in altre destinazioni europee e ben l’82% ha scelto destinazioni domestiche. E' in particolare la fascia di utenti sotto i 35 anni quella più propensa a spostarsi oltre l’Italia, pur rimanendo prevalentemente in Europa. Grandi città (55%), spiagge (51%) e piccoli centri (33%) si sono rivelate le destinazioni più popolari.

Relax, vacanze con parenti ed amici, arricchimento culturale e immersioni nella natura sono state le principali motivazioni di viaggio. Da segnalare che 6 viaggiatori su 10 hanno scelto la modalità bleisure unendo il business al viaggio di piacere. Sono i viaggiatori più giovani ad utilizzare maggiormente le Ota per le loro ricerche, mentre in generale il viaggiatore italiano fa affidamento sui consigli delle persone che conosce quando ricerca componenti di viaggio offline.

Ad influire sugli acquisti sono in prevalenza il prezzo, la location e il valore della proposta per quanto riguarda le sistemazioni di soggiorno e Phocuswright spiega che nel post Covid i b&b hanno conquistato share, mentre “gli hotel hanno visto un declino”. Quasi i due terzi del campione ha confrontato i prezzi degli hotel con quelli dell’affitto a breve termine, in particolare nella fascia dei 18-34enni. Sono le Ota a dominare le prenotazioni alberghiere, “con due terzi degli utenti che usano il canale”.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei canali social durante il viaggio, la frequenza dipende dall’età del viaggiatore e comunque sono sempre Facebook e Instagram i canali più usati. I viaggiatori italiani, inoltre, fanno molto affidamento sui social media delle persone che conoscono, così come sugli account delle Ota per farsi ispirare.

Le stime future di Phocuswright vedono ancora il dominio delle destinazioni domestiche, seguite dalle mete europee, ma il prossimo step, al 2030, vede la forte influenza dell’intelligenza artificiale : Il 74% sono consapevoli del ruolo dei software generativi, il 14% li ha già provati e il 47% non li ha ancora usati ma ha intenzione di farlo in futuro. 

(Per maggiori informazioni: www.phocuswright.com)