Sono sei i punti che condensano i principali trend dei viaggi globali dell’estate 2023, secondo l’analisi di ForwardKeys, che ha studiato destinazioni e mercati di origine dei flussi turistici di quest’anno, paragonandoli al 2022 e al 2019 pre pandemia, sulla base delle prenotazioni di voli aerei di linea estivi. In  sintesi Stati Uniti in vetta per incoming e outgoing; recupero discontinuo dei Paesi nel post pandemia; ripresa dell’Estremo Oriente; tenuta delle destinazioni balneari; ridotto impatto dell’ondata di caldo; calo nelle prenotazioni di voli estivi rispetto al pre Covid. Nello specifico:nella classifica delle destinazioni nazionali più visitate in base alla quota di prenotazioni di voli di linea, gli Stati Uniti sono stati in testa alla lista con un margine sostanziale, attirando quest’estate (dal 1° luglio al 31 agosto) l’11% di tutti i visitatori internazionali. Seguono Spagna, Regno Unito, Italia, Giappone, Francia, Messico, Germania, Canada e Turchia. I numeri Usa sono ancora più alti nell’outgoing, con il 18% sul totale, in base al booking dei voli di linea.

Se la maggior parte dei Paesi ha aumentato i viaggi rispetto allo scorso anno, in alcuni casi a doppia cifra, i volumi devono ancora raggiungere i livelli pre pandemia. L’analisi dei principali mercati – sempre considerando le prenotazioni di voli estivi – rivela la natura frammentaria della ripresa. Gli Stati Uniti, in crescita del 17% rispetto allo scorso anno, segnano un -1% rispetto ai volumi del 2019. Molto più indietro la Germania, in calo del 21% rispetto ai livelli pre pandemici, il Regno Unito, in calo del 20%, la Francia, a -17%, la Corea del Sud, -28%. E ancora, Cina, in calo del 67%, Giappone -53% e Italia -24%.

Se guardiamo all’Estremo Oriente, le differenze nei volumi di viaggio rispetto allo scorso anno mostrano il prolungato lockdown della regione e la ripresa nel 2023, con Corea del Sud, Cina e Giappone che hanno un tasso di crescita almeno a tre cifre rispetto al 2022. Sebbene il mercato cinese dei viaggi outbound sia stato tra i più lenti al mondo a riprendersi, riesce comunque a raggiungere il 7° posto grazie alle sue dimensioni.

Guardando alle destinazioni balneari che hanno fatto meglio rispetto ai livelli del 2019, l’elenco è dominato da Paesi famosi per acque e spiagge. I primi dieci hanno tutti superato l’estate 2019 e la maggior parte ha mostrato una forte crescita rispetto allo scorso anno. In cima alla lista c’è Costa Rica, in crescita del 19% rispetto al 2019 e del 15% rispetto al 2022. Seguono Repubblica Dominicana, Colombia, Giamaica, Porto Rico, Argentina, Grecia, Tanzania, Bahamas e Messico. Anche durante la pandemia, le destinazioni balneari hanno tenuto, con i Paesi fortemente dipendenti dal turismo che hanno lavorato duramente per riaprire le frontiere e accogliere i turisti; sforzi che hanno dato i loro frutti. Lo stesso hanno fatto Grecia, Portogallo ed Emirati Arabi Uniti. 

L’impatto mediatico degli incendi estivi e del caldo ha condizionato solo in minima parte le scelte dei turisti. La maggior parte, infatti, aveva già prenotato. Una serie di cancellazioni ha colpito Rodi, ma le prenotazioni dei voli sono tornate a livelli normali nel giro di poche settimane. D’altra parte, le prenotazioni last minute hanno premiato il Nord Europa e in generale le aree con temperature più basse.

ForwardKeys, infine, sottolinea come in tutto il mondo le prenotazioni di voli estivi (periodo dal 1° luglio al 31 agosto) siano state del 23% inferiori rispetto ai livelli pre pandemia (2019) e del +31% superiori allo scorso anno.

(Per maggiori informazioni: www.forwardkeys.com)