Nonostante quest'estate i segnali da parte dei turisti cinesi siano stati ancora timidi, le prospettive per il futuro sono  più incoraggianti e il nostro continente ne esce privilegiato. L’analisi è di Ipk International, il cui studio è stato presentato durante l’Itb China recentemente conclusosi a Shanghai. Mentre nel 2019 la Cina era il quarto mercato di origine più grande del mondo con circa 70 milioni di viaggi, nel 2022 è stata superata da moltissimi Paesi con tassi di recupero decisamente più elevati, a causa delle severe e prolungate restrizioni ai viaggi che hanno rallentato significativamente la ripresa.Ora, però, la voglia di viaggiare dei cinesi è prepotentemente tornata alla ribalta,con circa il 50% degli intervistati che intende andare all’estero nei prossimi 12 mesi e, sepossibile, più spesso che in passato. Un ulteriore 44% vorrebbe effettuare tanti viaggi oltre confine come nel 2019, mentre è irrisoria la percentuale di coloro che non intendono piùmuoversi come prima della pandemia.

Un altro dato incoraggiante è che le destinazioni europee sono le preferite, seguite da quelle asiatiche, mentre i viaggi in America sono poco considerati a causa sia dellamancanza di opzioni di volo, sia per ragioni geopolitiche.

Ma non solo: si conferma il grande interesse dei cinesi per le mete culturali, con il 44% di coloro che viaggeranno in Europa intenzionato a orientarsi prevalentemente sulle cittàd’arte. Infine il budget destinato dai cinesi al turismo non dovrebbe ridursi in modo significativo, anche perché l’80% degli intervistati ha dichiarato che prevede di soggiornare in hotel durante i viaggi all'estero nei prossimi dodici mesi

(Per maggiori informazioni: www.ipkinternational.com)