Frenata per tutti i comparti, tiene il mondo del terziario e dei servizi, accelerazione del costo del lavoro per il turismo. È il quadro complessivo dell’economia nazionale nel secondo trimestre 2023, in base ai dati dell’Osservatorio del terziario di Manageritalia, a fronte di una significativa flessione dell’inflazione. Nel dettaglio, il valore aggiunto dei servizi di mercato è sceso leggermente, -0,2%, rispetto al trimestre precedente e il calo è inferiore a quello del complesso dell’economia, -0,5%. Il resto degli altri servizi di mercato, invece, ha segnato un aumento dello 0,6%. La performance di gran lunga migliore è del comparto di informazione e comunicazione, con un fatturato cresciuto del +2,1%, seguita da alloggio e ristorazione, +1,5%, e attività professionali, +1,2%. In diminuzione, invece, il commercio all’ingrosso, noleggio e agenzie di viaggio, -1,3%, trasporto e magazzinaggio, -0,5%.

Il costo del lavoro per unità di prodotto ha mantenuto un ritmo di crescita vicino al 5%, +4,6% nel secondo trimestre, e ha segnato una netta accelerazione nel turismo, commercio, riparazioni, trasporti, informazione e comunicazione, con un tasso di incremento che ha raggiunto il 6,8%.

L’export dei servizi di mercato ha continuato a crescere e oggi il suo peso si assesta al 6,7% del Pil, con una quota cresciuta di poco meno di un punto percentuale rispetto a un anno prima. L’inflazione tendenziale dei servizi è scesa in misura significativa al 3,9% nella media dei mesi di luglio e agosto, dopo esser rimasta stabile al 4,5% nel secondo trimestre del 2023. Nel comparto delle attività finanziarie, assicurative, immobiliari, professionali l’aumento dei costi si è traslato rapidamente sull’evoluzione dei prezzi dell’output, spinti anche da un forte aumento del markup, +2,9%: il deflatore dell’output è cresciuto in termini tendenziali dell’8%. Il markup si è invece ridotto, -0,8%, nel turismo, commercio, riparazioni, trasporti, informazione e comunicazione, contribuendo a una decelerazione della dinamica dei prezzi dell’output, scesa al 3,2%.

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