Più di 730 milioni di euro per oltre 3,2 milioni di notti vendute online nel 2022: i numeri registrati dai sistemi Blastness descrivono un ottimo anno sia per le Ota, con il 67% del totale delle prenotazioni alberghiere effettuate online, sia per i siti web ufficiali delle strutture ricettive che, con il 33% delle prenotazioni e oltre 830mila notti vendute, sono il secondo canale assoluto di vendita online, riportando una crescita del +135% rispetto al 2019. Nell’anno appena concluso, il 67% delle prenotazioni alberghiere è stato effettuato sulle Ota (Booking.com, Expedia, Hotels, ecc.), contro il 33% dei siti web ufficiali. Nel 2019 i siti web avevano registrato una quota di mercato ben inferiore, il 23%, oggi, con 10 punti percentuali in più, sono il secondo canale di vendita online di camere in assoluto dopo Booking.com, in prima posizione con il 47% di quota di mercato.

Rispetto al 2019, nel 2022 le vendite online (Ota e siti web ufficiali) sono cresciute del 67% ma, se le Ota hanno segnato il 34% in più rispetto all’anno pre-pandemia, è il canale diretto di vendita a trainare la crescita registrando un incremento pari al +135%.

L’Adr online media del 2022 è di 229 euro, mentre la maggior parte dei soggiorni si è concentrata nei mesi di agosto (104 milioni), luglio (99 milioni), settembre (85 milioni), giugno (77 milioni) e ottobre (66 milioni). Negli ultimi 12 mesi, il 45% dei soggiorni prenotati online è stato di 2-3 notti, seguiti dai soggiorni di 4 notti (17%) e da quelli di una sola notte (13%). Oltre il 53% delle prenotazioni è stato effettuato con ampio anticipo, a più di 30 giorni dalla data di check-in (il 25% ad oltre 3 mesi). Molti anche i soggiorni last minute, circa il 21% è stato prenotato nei 7 giorni antecedenti all’arrivo in struttura.

L’analisi della provenienza delle prenotazioni premia il mercato italiano, che detiene una quota pari al 20%, seguito da Stati Uniti (17%), Regno Unito (9%), Germania (7%), Francia (6%), Svizzera (5%), Austria e Israele (3%), Spagna, Australia, Paesi Bassi, Belgio, Canada e Brasile (2%) e Irlanda (1%). 

(Per maggiori informazioni: www.blastness.com)