Secondo la Banca d’Italia nel periodo giugno-agosto i viaggiatori esteri sono tornati in massa nel nostro paese e gli arrivi da Stati Uniti e Asia, che hanno colmato le assenze dall’Est, hanno visto una loro spesa salita dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un flusso che è proseguito, complice anche il clima eccezionalmente favorevole, anche a settembre e ottobre e che ha avuto un effetto benefico, segnalato dall’Istat sul pil nazionale del terzo trimestre, risultato superiore al previsto con un aumento dello 0,5% su base trimestrale. Rispetto ai livelli pre-pandemici per i flussi in ingresso di turisti il divario si è azzerato, mentre risulta solo lievemente negativo per quelli in uscita. A Roma e nel Lazio, a maggio-agosto, le presenze turistiche hanno ulteriormente accelerato anche se non sono tornate ai livelli pre pandemici. Il recupero del turismo nella Capitale ha dato uno slancio all’occupazione che ha segnato un +18% nel primo semestre, ma che ha comunque un respiro corto.

Roma è una delle capitali dove il turismo ha una delle quote più alte sul pil locale. L’effetto sulle statistiche del prodotto interno lordo c’è e l’indotto ne beneficia ma nel medio-lungo termine il comparto ha un impatto modesto sulla produttività e il pil pro capite visto che si tratta per la gran parte di manodopera non qualificata.

Il comparto, formato spesso da piccole o piccolissime aziende, poi deve fare i conti con l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che pesa sui bilanci delle aziende. Ad ogni modo la spesa degli stranieri ha anche un effetto benefico per la bilancia dei pagamenti del nostro paese che, con il balzo dei costi del gas e dell’energia, ha subito un notevole flusso di risorse verso l’estero.

La sola bilancia dei pagamenti turistica dell’Italia ha così registrato un avanzo di 2,6 miliardi di euro ad agosto. Le entrate turistiche (pari a 6,3 miliardi) sono aumentate di circa il 35%. Nonostante questo, nei dodici mesi terminanti in agosto 2022, sempre secondo dati della Banca d’Italia il saldo di conto corrente è risultato in deficit per 1,9 miliardi di euro (-0,1 per cento del Pil), da un surplus di 76,3 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente. Il calo è stato causato quasi interamente dal forte peggioramento del saldo mercantile (da 72,7 a -3,2 miliardi), che continua a risentire del maggiore disavanzo energetico.

(Per maggiori informazioni: www.bancaditalia.it)